Hola companeros, tenete
d'occhio i vostri fagioli prima che brucino
sul fioco fuoco da campo, preparate il sacco
a pelo, accendetevi un sigaro e.. azionate
la PS2, si va a giocare a Wild Arms 3.
È un normale giorno da cani qui su Filgaia,
il pianeta sta morendo sotto un dannato
sole arido e le sabbie lo stanno invadendo,
su di un treno con destinazione nessun posto
quattro anime, a loro modo disperate e con
missioni impossibili, s'incontrano per un
caso che sembra disegnato dal più maledetto
dei destini. Virginia Maxwell è il nome
del primo di questi desperados, è una drifter
ed è in cerca del padre da una vita; Jet
Enduro è il secondo, un drifter sempre alla
caccia di misteriosi tesori, nulla si sa
della sua infanzia e nemmeno lui ne ricorda
più niente; il terzo è Clive Winslet, impavido
cacciatore di taglie; l'ultimo è Gallows
Carradine, sacerdote del clan dei Baskar,
adoratori dei Guardiani.
In questo sporco mondo la loro missione
è semplice, capire dove è iniziato il male
che sta trasformando il nostro bel mondo
verde e rigoglioso in una tetra landa desolata
e arida dove nemmeno ragni, coyote ed avvoltoi
sopravvivono.
Graficamente il gioco che narra le gesta
di questi gringos è una perla, sfrutta appieno
la tecnica del cel-shading e i nostri interpreti
sono veramente ben realizzati anche se non
troppo dettagliati (non vedrete le gocce
di sudore mentre attraversate l'arido mare
di sabbia, per intenderci nda) ma nel complesso
sia i nostri eroi sia i loro malvagi nemici
sono resi ed animati veramente molto bene.
Anche per quello che riguarda gli sfondi
non c'è nulla da dire, sono ottimi e i personaggi
vi si muovono agevolmente nonostante l'alto
numero di poligoni che gestisce, senza problemi
di scorrevolezza delle immagini, l'unica
nota non positiva sono le textures che in
alcuni casi non soddisfano proprio, ma il
giudizio sulla grafica è sicuramente soddisfacente.
Nota di merito per il selettore 50/60 Hz,
che evita il fastidioso effetto Final Fantasy
X, le tanto odiate bande nere.
Gustatevi inoltre le finezze tecniche quali
l'intro a cartoni animati che ci sarà ogni
volta che accendete il gioco, oppure la
cura con cui sono realizzati i combattimenti,
in particolare quelli a cavallo.
Il sonoro è fantastico, talmente ben realizzato
da far pensare di giocare ad un film di
Sergio Leone e vi farà venir voglia di sfoderare
il vostro winchester e sparare ai banditi
che assaltano la diligenza.
La colonna sonora è completamente ispirata
alle musiche che El gringo Morricone compose
per il più grande regista western che il
bel paese abbia mai avuto, a tal punto da
far pensare quasi ad una copia.
Sono comunque realizzate benissimo e renderanno
ogni attimo di questo sporco viaggio degno
di essere vissuto, amplificando le emozioni
che le vostre azioni e i luoghi che visiterete
vi daranno. Degni di nota anche gli effetti
sonori su cui altro non dirò eccetto che
sono realizzati alla grande.
La Giocabilità
è quella tipica da GDR, avrete una
mappa del nostro sfortunato mondo arido
e potrete muovervi attraverso di lei a piedi
sotto il sole che spacca le pietre, a cavallo,
in treni sbuffanti sporchi di carbone o
con navi speciali, unico modo per navigare
il mare di sabbia.
Le location vi appariranno man mano che
andrete avanti e solo se avrete ascoltato
i discorsi delle persone con cui interagirete,
nulla infatti vi sarà regalato e
per trovare ad esempio i dungeon dovrete
cercare grazie ad un sistema chiamato "Search
system" le locazioni nella mappa, aiutati
da un radar, of course.
I combattimenti sono realizzati con cura,
seguono il classico schema dei turni e piacciono
soprattutto per la dinamicità e la
strategia che entrano in gioco, infatti
i membri del party sono attivi e si spostano
nel campo di battaglia, rendendo possibili
attacchi ai lati che infliggono più
danni di un classico attacco frontale.
Gli eroi sono dotati di pistole, mitraglie,
fucili a pompa e fucili oltre ai classici
poteri elementari (terra acqua, fuoco, fulmine)
che permettono magie curative, difensive
od offensive. È inoltre presente
un interessante dispositivo, l'encounter
gage, che vi permette di evitare i combattimenti
casuali indesiderati.
Parliamo ora dell'unico nemico che i loschi
sceriffi programmatori non hanno sconfitto:
la conversione in italiano. Il gioco infatti
è interamente in lingua yankee, tagliando
così fuori molti utenti che, come
prassi nel bel paese, non capiscono l'albionico
idioma. Molto molto male, per uno sporco
pugno di pesos questi loschi individui perderanno
molti acquirenti.
Il sole cala all'orizzonte dietro lo spinoso
culo di un cactus, quindi è il caso
che io tiri le somme.
Il gioco è bello, veramente bello,
nulla a che vedere con il secondo episodio
che aveva lasciato le folle inferocite,
peccato che in Italia incontrerà
lo scoglio della lingua, ma al diavolo vale
la pena di comprarlo, soprattutto se vi
piacciono questo tipo do giochi.
L'ululato di un coyote in lontananza mi
ricorda che devo esprimere un giudizio.
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