Dopo aver invaso tutte le console ecco che
anche il piccolo principe di casa Nintendo
ha la sua personale versione del capolavoro
stealth dell'anno, Splinter Cell.
Tenetevi pronti a vedere il nostro mini
Sam Fischer all'opera contro una mini minaccia
al mini mondo.
Ovviamente nessuno si aspetta lo splendore
delle console maggiori, vero? È ovvio
che non potrebbe essere cosi.
Ora vi diciamo tutto.
La trama è quella conosciuta,
la CIA ha perso due agenti in Georgia e
manda lo zio Sam ad indagare al grido di
" c'è del marcio in Georgia".
Qui si troverà invischiato in una
serie di missioni volte appunto a far luce
sulla sorte degli agenti scomparsi e sul
marcio di cui sopra.
Graficamente il gioco è
uno dei più belli mai realizzati
su GBA.
Il lavoro svolto dai programmatori ha dato
copiosi frutti, soprattutto per quanto riguarda
le animazioni, che appaiono fluide a nitide,
tanto Sam quanto i suoi molteplici nemici.
Gli ambienti, in prevalenza interni di tipo
industriale e con chicche tipo un mattatoio,
sono ugualmente particolareggiati e grazie
alla scelta dei colori rendono alla perfezione
il vecchio stereotipo da guerra fredda che
voleva l'unione sovietica dipinta a tinte
grigie e cupe, con atmosfere visive tristi
ed inquietanti, facendovi sentire sempre
la condizione di spia nemica come reale
e presente.
Il comparto sonoro è
ben curato, soprattutto per quanto riguarda
gli effetti sonori che presi direttamente
dal fratello maggiore risuonano splendidamente
dal minuscolo altoparlante in tutto il loro
splendore. Le musiche di sottofondo rendono
sempre bene l'atmosfera tesa nevrotica che
permea un gioco di questo tipo senza mai
essere monotone o fastidiose, ben fatto.
La Giocabilità è
il vero tasto dolente.
Come avrete notato non ho usato toni trionfalistici,
da vittoria assoluta, nell'introdurvi al
gioco; questo perché se è
vero che tecnicamente e in relazione al
mezzo, il gioco è realizzato bene
è anche vero che per quanto riguarda
la giocabilità siamo di fronte ad
un tentativo mal riuscito di creare un ibrido
tra stealth game e platform.
Mi spiego meglio.
L'elemento stealth è presente nel
gioco sottoforma di sistema di sorveglianza,
ostacoli da scassinare, guardie che perlustrano,
e sicuramente, ma ci sono anche pericolose
lacune.
Se voi vedete un corridoi e un vostro compagno
è steso a terra pensereste "va
che furbo, si fa la pennica" oppure
vi mettereste in allarme?
In Sprinter Cell l'AI notevolmente scarsa
dei nemici fa sì che camminino sui
corpi dei loro compagni senza nemmeno accorgersene.
Avrete pochissime munizioni, il che v'impedirà
di mettere il discorso sul piano fisico
e vivere quindi un'esperienza da sparatutto
quando forse era questa la strada da percorrere.
Il risultato è un action-stelth-platform
che francamente lascia un po' d'amaro in
bocca. Non è tanto un problema di
giocabilità intesa come comandi,
o facilità di gioco, è proprio
un discorso di fastidio che si avverte durante
il gioco, quando la situazione ti porta
verso un tipo d'azione mentre la realtà
dei fatti no.
Personalmente avrei impostato il tutto in
termine d'action e basta, al limite con
un'accenno appena all'elemento stealth,
ma puntando più su un'azione dinamica.
La Longevità è
al massimo media. Ora mi chiederete che
cosa vuol dire media, semplice, per finirlo
non ci metterete più di 6 ore e difficilmente
lo riprenderete in mano, supportati anche
da elementi penalizzanti quali la leggerezza
della trama, appena accennata, la stupidità
dei nemici, la presenza di difficoltà
fittizie quali lo scasso delle porte e simili.
Non basteranno le missioni che sbloccherete
finendo al 100% le altre o i bonus sotto
forma d'armi e altro, la voglia di rifarlo
non vi verrà.
Certo non è un brutto gioco, il cielo
mi fulmini se è un brutto gioco,
però nel complesso non è entusiasmante,
non è il tipo di gioco che può
essere sviluppato su console come queste.
Nel complesso le valutazioni
che vanno fatte sono di due tipi, una di
carattere tecnico che riconosce la realizzazione
di un ottimo gioco, con una qualità
superiore alla norma e sicuramente piacevole
da vedere. Dall'altra una di carattere di
giocabilità, che invece è
sicuramente più limitata dall'ibridazione
tra generi di cui è figlia questa
conversione.
Il voto che mi sento di dargli è
7, non di più.
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