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Two Worlds |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
TopWare Interactive /
Zuxxez Entertainment
Sviluppatore:
Reality Pump
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Action GdR
Giocatori:
1 - 8
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Tempo fa le pagine
virtuali di Overgame ospitarono la preview di un
titolo ambizioso, un gioco che a detta degli sviluppatori
doveva in un qualche modo intaccare la supremazia di Oblivion
nel panorama dei GDR di stampo occidentale, il gioco in
questione era Two World… dopo una gestazione allucinante
il titolo di reality pump si rende disponibile sul mercato
e no, non ha intaccato minimamente il valore del capolavoro
Bethesda… ma andiamo con ordine…
Tanto tempo fa in due terre lontane lontane…
Il gioco parte immediatamente raccontandoci il background
storico delle terre di Antaloor.
300 anni il signore degli orchi Aziraal, con un esercito
di suoi pari, varcò i cancelli del proprio mondo
con l’intento di invadere le terre pacifiche (o
quasi…) in mano agli umani, fu una guerra sanguinosa
per entrambi gli schieramenti, ma qualcosa non andò
esattamente come si aspettava il demoniaco sovrano, e
fu così che i guerrieri che gli opposero resistenza
riuscirono ad intrappolarlo in un “luogo”
dove non avrebbe più potuto nuocere… purtroppo
nulla si può dare per scontato quando si ha a che
fare con il “signore della distruzione” e
dopo ben 3 secoli il poco socievole personaggio viene
accidentalmente trovato e liberato…un ombra scura
ora avvolge il destino di Antaloor… ed è
proprio a questo punto che entriamo in gioco, il nostro
avatar è un cacciatore di taglie, un guerriero
mercenario che certo non brilla per eroicità, ma
qualcosa nella sua vita cambia, l’unica persona
a cui tiene (la splendida sorella minore Kira…)
viene misteriosamente rapita senza una ragione apparentemente
plausibile… la prima cosa da fare è chiaramente
intraprendere un viaggio alla ricerca di indizi per ritrovare
l’amata consanguinea, sarà un viaggio lungo
e pericoloso e non sarà facile raggiungere il nostro
obiettivo, anche perché non sarà l’unico…
nostro malgrado incroceremo il nostro destino con quello
delle terre di Antaloor, e nel bene e nel male ci tocchera
salvare almeno uno dei “due” mondi!
Per quanto piena dei soliti cliché da polpettone
fantasy, la trama di Two World riesce comunque ad intrigare
fin dalle prime battute.
I 2 mondi realizzati dal team sono innegabilmente vasti
e credibili nella struttura, i boschi appaiono giustamente
intricati e ricchi di ogni forma di vita comune a quel
tipo di ambiente, stesso discorso per ciò che concerne
la popolazione delle città e/o villaggi, tutti
ben caratterizzati e comunque parte di un contesto vario
e diversificato a seconda delle zone in cui sono collocati.
La cura riposta nella creazione del background è
seconda solo ad Oblivion, ma se il capolavoro di Bethesda
non smette mai di sbalordire, il titolo reality pump arriva
ad un livello discreto senza mai varcarlo, in questo si
può apprezzare il tentativo (riuscito…) di
mantenere costante l’interesse e il coinvolgimento
del giocatore nei confronti di un contesto narrativo che
vanta pregi ben diversi dall’originalità.
Un aspetto che lascia un po’ perplessi è
l’allineamento morale che deciderete di seguire,
la vostra condotta non influenzerà minimamente
la trama, semplicemente limiterà gli accessi ad
alcune delle side quest disponibili… tuttavia e
bene valutare il comportamento in base alle situazione,
un eccessiva cattiveria a danno di innocenti potrebbe
minare i rapporti con chi vi da lavoro, denaro e nuove
quest per potenziare i parametri a cui siete soggetti
(dopotutto non state mica giocando ad Overlord!), siate
crudeli con chi se lo merita!
Il sistema di combattimento tanto sbandierato all’epoca
dello sviluppo non è certo il più versatile
e completo visto sulla piazza, anzi! I tipi di attacco
sono essenzialmente 2, uno di tipo magico uno di tipo
“fisico”, entrambi sono ovviamente customizzabili
nel corso dell’avventura, potranno sicuramente risultare
più efficaci con il passare del tempo, ma a livello
coreografico non differisce minimamente da quello che
abbiamo già visto in migliaia di titoli simili…
intrigante invece il sistema di potenziamento alchemico
e la modifica delle armi, tutto può essere variato
e migliorato non poco grazie alla mera sperimentazione
che in altri titoli ci veniva negata (una lacuna minima
del pluriosannato Oblivion era appunto la limitazione
alchemica…). Il resto dei potenziamenti che interessano
il personaggio avvengono con l’ormai canonico aumento
di esperienza che di volta in volta ci mette a disposizione
alcuni punti da assegnare alle varie peculiarità
che ci contraddistinguono… assegnare i punti determinerà
la vostra predisposizione ad un tipo di classe tra le
varie presenti nel gioco, scegliere accuratamente cosa
potenziare vi renderà più o meno idonei
alle vostre attitudini inizialmente solo indicative, qualora
vi foste sbagliati nell’assegnare alcuni punteggi
non temete, in ogni città troverete dei modificatori
di abilita che dietro lauto compenso monetario, vi permetteranno
di variare delle scelte frettolose…
Purtroppo il buon sistema di customizzazione è
vanificato dalla gestione del menù, assolutamente
tra le più infelici che mi sia capitato di utilizzare,
le continue sovrapposizione di scritte unite alla scarsa
leggibilità delle stesse (io gioco su un HDTV con
cavo VGA a 1360x768, giusto per dirvi che su un CRT la
situazione potrebbe peggiorare...) rende la sola selezione
degli oggetti a volte inutilmente complessa… così
come è inutilmente complessa la lettura della mappa,
capire dove siamo, inche direzione guardiamo e soprattutto
che quest abbiamo attive è un impresa davvero allucinante!
Se lo zoom è troppo vicino le icone si sovrapporranno
l’una sull’altra oscurandosi a vicenda, mentre
se utilizziamo uno zoom più distante è tutto
troppo piccolo per capire qualcosa, e no, non ci sono
livelli di zoom intermedi!!!
Ma non era meglio un fatto bene?
Arriviamo all’aspetto più trascurato
da reality pump nel loro primo titolo per xbox360, il
comparto grafico. Intendiamoci non è tutto da buttare,
molti dei paesaggi sono assolutamente evocativi specie
nelle zone di fitta vegetazione, la bellezza di alcuni
scorci è innegabile come è innegabile la
solidità poligonale di molte delle strutture architettoniche
presenti nel gioco, ciò che davvero non convince
sono i personaggi, lo scarso numero di poligoni utilizzati
uniti alla poca cura dedicata ai dettagli delle texture
che li ricoprono, rende i poveri abitanti virtuali di
Antaloor dei brutti e sgraziati manichini che riportano
alla mente i primi arditi (ma riusciti…) tentativi
di modellazione poligonale umana fatti sulla vecchia PS1,
allora gridavamo al miracolo, ora lo stupore è
lo stesso ma per ben altri motivi… anche le animazioni
benché basate sul motion capture non sembrano appartenere
ai personaggi virtuali di una console odierna…un
vero peccato, perché ripeto, gli ambienti sanno
regalare momenti di stupore anche se a volte i caricamenti
repentini e il pop-up continuo ne intaccano la bellezza…
Ottimo invece il comparto audio, splendide le musiche
assolutamente evocative e mai fuori contesto eccezionalmente
malinconiche nei momenti più intensi e giustamente
epiche nei combattimenti, le voci e le interpretazioni
dei vari npg si mantengono su livelli discreti così
come gli effetti sonori.
Un titolo sicuramente vasto e profondo che soffre di una
forse eccessiva leggerezza del team in fase di sviluppo,
alcuni errori erano facilmente evitabili, altri è
solo mancanza di esperienza… le premesse per un
ottimo titolo c’erano tutte, probabilmente il tempo
e il denaro sono stati troppo pochi… speriamo che
con il prossimo titolo il team ridimensioni le sue ambizioni
ed investa nelle proprie capacità che benché
acerbe hanno ampi margini di crescita... |
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Votazione
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Grafica: 5
Sonoro: 8
Giocabilitá: 7
Longevitá: 9
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Vasto, anche più di
Oblivion!
+ Sistema di crescita del personaggio
e potenziamento, divertente e intuitivo
+ Ottima colonna sonora
+ Estremamente longevo
- Pecora nera:
- Dispersivo
- Menù poco chiari e a
tratti davvero illeggibili
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