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Xbox 360 - Too Human
Too Human
Versione per la stampa Versione per la stampa - Commenta la review nel forum
Produttore:
Microsoft Game Studios
Sviluppatore:
Silicon Knight
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Action RPG
Giocatori:
1 - 4
Tra i titoli con lo sviluppo più travagliato non si può non citare l’ultima fatica di Silicon Knights.
Il gioco è in sviluppo da ben dieci anni nato, originariamente come un progetto playstation, per poi migrare al gamecube grazie ad un accordo nintendo e infine passare in mani microsoft approdando finalmente sui lidi di Xbox 360.
Le premesse di una realizzazione imponente c’erano tutte a partire da un background originale e minuziosamente ricostruito. La mitologia nordica e il mondo dei vichinghi era già stato esplorato in un altro gioco penalizzato da una scarsa pubblicità, mi riferisco allo splendido Viking battle for Asgard. Il prodotto di Silicon Knights si discosta dal gioco di Creative Assembly per il contesto temporale in cui è ambientata la storia ossia un ipotetico futuro in cui le macchine e la tecnologia influenzano pesantemente le vite dei mortali e degli immortali, semidivinità che hanno il compito di proteggere e vegliare sulla razza umana. Per quanto bizzarro il connubio tecnologia/mitologia funziona egregiamente, il contesto narrativo è da subito il protagonista indiscusso dell’esperienza.
La storia parte drammatica e ricca di interrogativi che verranno svelati col proseguo della vicenda già da questo primo capitolo di una annunciata trilogia.
Nei panni del semidio Baldur sarete chiamati a sventare una minaccia che pesa sul mondo di Midgar da centinaia di anni, e nel contempo chiarire i perché di alcune lacune del proprio passato appena accennate nel capitolo in questione.
Sebbene la storia non brilli per originalità riesce a coinvolgere non poco grazie a degli splendidi intramezzi filmati (realizzati rigorosamente col motore del gioco), e ad un gameplay marcatamente hack ‘n’slash che getta il giocatore nella mischia sin dai primi minuti di gioco.
Al di la del contesto narrativo (su cui sono stati spesi fiumi di parole e speciali sulle più autorevoli riviste del settore) la parte del gameplay più sbandierata dal team di sviluppo era la componente GDR, decisamente ben congegnata e discretamente vasta come ci si aspetterebbe da un titolo dai tempi di Diablo. Ma Too Human in particolare in cosa eccelle e in cosa sfigura rispetto alla concorrenza? Ci sono molti fattori che innalzano l’opera di Silicon Knights sopra la massa e di parecchio, altri che penalizzano il lavoro svolto, ma andiamo con ordine…

Mazzate Divine…
Se pensavate di farvi una scampagnata tra le terre di Asgard avete capito proprio male, qua ci sono capate a non finire dall’inizio del vostro viaggio sino ad una fine ancora celata nell’ombra (vi ricordo che Too Human è composto da ben 3 capitoli), ma una cosa è sicura: le vostre gesta non saranno dimenticate per l'eternità.
All’inizio vi sarà chiesto di scegliere tra una delle 5 classi disponibili che sono: campione (il più equilibrato), berserk (predisposto ai combattimenti da mischia ma penalizzato nei punti ferita), bio ingegnere(capace di rigenerare la salute per se e per gli altri ma non particolarmente portato al combattimento diretto), difensore (dagli alti punti ferita e con la capacità di equipaggiare corazze più potenti ma decisamente lento negli attacchi da mischia) ed infine il commando (abile nelle armi a distanza e nell’utilizzo degli esplosivi ma totalmente innocuo nei combattimenti da mischia).
La scelta di uno di queste classi è determinante per l’esito dell’avventura, la scelta va effettuata non solo in base alle vostre attitudini di combattimento ma anche al tipo di armi e armature che potete equipaggiare. Sebbene vi siano armi utilizzabili da chiunque (non specifiche per classe) alcune a discapito dei punti danno saranno meno efficaci rispetto a quelle legate alla propria classe (un difensore, specializzato nell’uso del martello,anche utilizzando una spada con maggiori punti danno risulterà meno efficace).
La parte meglio sviluppata è sicuramente quella della modifica e costruzione degli oggetti, armature e armi sono pesantemente customizzabili grazie alle “rune” che ne enfatizzano alcune peculiarità riscontrabili nell’utilizzo (diversamente da come qualcuno afferma).
La vastità e la capienza dell’inventario è encomiabile, la validità del sistema di personalizzazione ci farà passare molto tempo solo per costruire al meglio il nostro arsenale. Come da tradizione GDR gli oggetti saranno reperibili sia sul campo di battaglia che nei negozi situati nel complesso degli Aesir (ordine cavalleresco a cui appartenete). La classe scelta determinerà l’albero delle abilità i cui punti saranno guadagnati col passaggio di livello e saranno assegnati a discrezione del giocatore. L’albero in questione si suddivide in tre diramazioni in ognuna di queste vi saranno abilità potenziabili con i punti guadagnati altri sbloccabili una volta assegnati i punti necessari al proseguimento sulla diramazione scelta.
Poco dopo l’inizio dell’avventura vi sarà chiesto di decidere il vostro allineamento: quello “cibernetico” più propenso all’utilizzo della tecnologia e quello “umano” adatto alle doti ”atletiche”e al combattimento all’arma bianca.
La scelta una volta effettuata sarà inequivocabile e definitiva e influenzerà un secondo albero delle abilità legato all’allineamento scelto.
Ogni nodo presente negli alberi di abilità influenzano il rendimento di ogni caratteristica legata al combattimento, dalla gittata delle armi da fuoco alla velocità di esecuzione delle combo fino all’efficacia delle magie equipaggiabili (numerose e validissime) utili solo al completamento di micromissioni legate al numero di combo consecutive.
A volte vi sarà richiesto di risolvere alcune quest legate al Cyber-spazio, questa realtà alternativa e presente nel gioco come spazio visitabile solo ad alcuni eletti (voi tra questi…), collegandovi tramite dei “pozzi” disseminati per il mondo di gioco vi ritroverete ad esplorare (limitatamente…) aree ricche di vegetazione e ambienti decisamente inusuali per la realtà in cui è ambientato il gioco, alcune azioni che svolgerete qui avranno ripercussioni nella realtà in cui giocate, nulla di particolarmente cervellotico, utili semmai gli oggetti che troverete tramite gli “snodi” qui presenti in forma di metallici menir.

C’è del marcio ad Asgard….ma Baldur non ci sta!
Il sistema di combattimento è decisamente atipico rispetto ai titoli dello stesso genere. Uno simile era stato utilizzato in Rise to Honor e consiste nel direzionare ed eseguire gli attacchi di mischia tramite la leva analogica destra mentre i due trigger sono adibiti all’utilizzo delle armi da fuoco, che sebbene abbiano un lock on automatico sovente saremo costretti a direzionare il fuoco su bersagli differenti.
Il complesso è decisamente action oriented e dopo le necessarie ore di pratica risulta tutto sommato comodo anche se la telecamera fa del suo peggio per distrarre dall’azione in corso enfatizzando l’aspetto cinematografico del prodotto ma distogliendo dall’azione in modo troppo fastidioso nelle fasi concitate (il 90% del gioco…).
La varietà dei nemici non particolarmente eccelsa anche se la loro realizzazione è a tratti stupefacente, certo qualche variante su questo aspetto avrebbe giovato al titolo considerando anche il fatto che non tutti i nostri avversari brillano per intelligenza.

Il Ragnarok non è mai stato rappresentato così bene
Non temiamo smentita nel dire che Too Human vanta uno dei migliori design mai utilizzati in questa generazione di console. Gli ambienti sono di una vastità e di una bellezza a tratti disarmante, le architetture neogotiche unite ad un ispiratissimo design sci-fi donano al prodotto Silicon Knights il più imponente background artistico mai visto in un titolo del genere. Benché valido il character design svolga degnamente il suo compito non regge il confronto con lo scenario tranne nelle cut-scene decisamente cinematografiche e ben recitate sia per ciò che concerne le animazioni facciali sia per il doppiaggio davvero egregio (tutto in italiano).
Peccato per le animazioni nei combattimenti a volte troppo meccaniche e poco fluide rispetto a quello che richiederebbe un titolo del genere...
Di alta caratura l’impianto sonoro, le musiche orchestrate per il titolo sono epiche e coinvolgenti quanto basta, peccato che per gustarle al meglio avrete bisogno di un impianto dolby digital 5.1, difatti i dialoghi e gli effetti sonori sovrastano le musiche di sottofondo in più di un’occasione.

Commenti finali dei recensori

Marco “Pio” Piana
Mi aspettavo sinceramente di più da un titolo con così tanti anni di sviluppo alle spalle, alcune promesse sono state mantenute in pieno e qui bisogna elogiare il team di sviluppo. Tutto sommato mi ritengo in parte soddisfatto dal prodotto finale, che ricordiamoci è principalmente un action –GDR , la componente ruolistica è ben sviluppata sia nel vasto reperimento di oggetti che nella curva di apprendimento delle abilità. Tuttavia la gestione della telecamera penalizza molto la giocabilità del titolo e questo è un difetto imperdonabile, spero che il team ponga rimedio nei seguiti preannunciati. Inoltre la facilità con cui si muore è uno sporco trucco per allungarne la longevità anche se ciò rappresenta uyn livello di sfida non indifferente.
Mi sento di promuovere Too Human ma mi aspetto cose molto migliori dai suoi seguiti.

Toni Viceconti
Ho seguito con attenzione lo sviluppo di Too Human fin dai primi annunci, e sebbene la performance del titolo all’E3 di qualche anno fa non sia stata entusiasmante (alcuni lo avevano bollato già allora come flop…), non mi ero perso d’animo e avevo dato fiducia nuovamente al team che realizzo quel capolavoro di Eternal Darkness.
A prodotto finito non posso che complimentarmi con Silicon Knights per la direzione artistica, tra le migliori sul mercato, le visuali che regala il gioco sono davvero da mozzare il fiato, peccato che sul piano giocabilità alcuni fattori giochino a sfavore penalizzando di fatto un ottimo battle system e un’eccellente sistema di crescita del personaggio. Peccato anche per la disuguaglianza tra classe e classe, alcune saranno decisamente più indicate al completamento del gioco rispetto ad altre, a meno che vedere l’animazione della valchiria che vi raccata ogni volta che schiattate vi piaccia più di quanto piace a me…(giocando con il berserker l’ho vista decisamente troppe volte per farmela piacere…). Per il resto ho trovato la narrazione piacevole e coinvolgente a tal punto che la scarsa longevità (nemmeno 20 ore per un GDR è un po’ pochino…) mi ha un pelo infastidito… la possibilità di iniziarlo nuovamente mantenendo inalterato livello e inventario del personaggio usato la prima volta alza di mezzo punto il parametro ma non basta a innalzarlo ai valori raggiunti da altri titoli… spero in un seguito con dei numeri diversi in calce, per ora mi sento di premiarlo ma in parte… promosso con riserva!
Recensione a cura di:
Toni Viceconti - Marco “Pio” Piana
Votazione
Grafica: 8
Sonoro: 8
Giocabilitá: 6.5
Longevitá: 6

Voto Finale
7.2

+ Punta di diamante:
+ Design eccellente
+ Componente GDR ottimamente implementata
+ Musiche eccellenti
+ Battle system efficace e ben strutturato

- Pecora nera:
- Telecamera a tratti odiosa
- Longevità scarsa
- Pochi enigmi risibili
- Morti troppo frequenti in alcune classi…
- Classi mal bilanciate
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