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Xbox 360
- Tom Clancy's Splinter Cell: Conviction |
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Tom Clancy's Splinter Cell: Conviction |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Ubisoft Entertainment
Sviluppatore:
Ubisoft Montreal
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Azione
Giocatori:
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“Ne è
passato di tempo vero Sam?… troppe cose sono successe
in questi anni, gli amici di un tempo sono ormai un ricordo,
uno di questi è passato a miglior vita per causa
tua, hai salvato milioni di persone in ogni operazione
che ha richiesto il tuo intervento, ma lui no, Lambert
era un sacrificio necessario, sei stato costretto a premere
il grilletto… eri il fiore all’occhiello di
third ecelon, la più influente organizzazione di
controspionaggio al mondo… ma ora, ora non è
più lui ad aiutarti nelle missioni impossibili,
sono cose passate e Lei, Sarah, non c’è più,
la persona più importante delle tua vita è
stata uccisa da una fatalità…una cosa che
non potevi fermare, prevedere, un pensiero costante e
rabbioso che non ti da pace…
ma è davvero andata così?
Lei è morta davvero?”
Si, di tempo dall’ultima che abbiamo vestito i panni
dello zio Sam di casa Ubisoft ne è passato parecchio,
l’esordio “next gen” della serie stealth
per eccellenza (con buona pace di metal gear… serie
che dopo aver inventato il genere si è autoconfezionata
un gameplay indefinibile…), per molti versi era
qualcosa di assolutamente pregevole ( le scelte morali
e le ripercussioni narrative delle scelte effettuate…),
ma nel contempo ripiegava goffamente negli ormai canonici
schemi del gameplay legati ai capitoli precedenti. Il
compito che aveva per le mani il prodigioso team di Ubisoft
Moltreal era rendere la serie più rappresentativa
della casa d’oltralpe nuovamente termine di paragone
per tutti i titoli futuri, compito difficile che ha portato
il team già ad un punto avanzato dello sviluppo
a ricominciare da capo stravolgendo di fatto quello che
era stato creato fino a quel momento… assurdo? si,
forse, ma dopo aver trascorso le ore necessarie per portare
a termine la nuova avventura di Sam, mi sento di augurare
buona fortuna agli sventurati coders che si cimenteranno
nella realizzazione di un titolo che aspiri ad insidiare
il trono del regno dove Splinter cell conviction domina
incontrastato, alla luce dei risultati ottenuti, altro
non posso dire se non “tanto di cappello”
ad uno dei team più talentuosi (personalmente nella
mia top 5 personale…) operanti nel panorama videoludico
mondiale… di seguito il perché di tanto entusiasmo…
Jason Bourne is nothing…
Glisso agevolmente sulla trama perché mi sembra
stupido anticiparvi una delle peculiarità più
intriganti dell’ultima fatica ubisoft, vi basti
sapere che la sceneggiatura, il montaggio così
come la regia sembrano partorite dalle menti di Robert
Ludlum e Doug Liman gli artefici del successo del primo,
meraviglioso, “the Bourne Identity” (autore
del libro il primo, regista del film ad esso ispirato
il secondo…). Sono proprio le peripezie del micidiale
Jason Bourne ad ispirare il team che per tutta la durata
del gioco vi mette ai comandi di un Sam Fisher in stato
di grazia dalla velocità e dai riflessi fulminei
come si addice ad un agente del suo calibro, lasciatevi
alle spalle il meticoloso, riflessivo uomo ombra dei precedenti
(ancora splendidi sia chiaro…)capitoli, benché
le meccaniche di infiltrazione siano simili, la velocità
di esecuzione e i tempi di reazione alle emergenze diventano
istantanei. Pianificare un attacco ora come allora è
un’operazione che richiede colpo d’occhio
precisione e velocità di esecuzione, ma al contrario
di quanto accadeva in caos theory o in double agent, il
nostro Sam risponde in modo preciso e letale al quadruplo
della velocità sfruttando per di più delle
piccole ma graditissime aggiunte. Si può affrontare
uno scontro a fuoco sia in maniera diretta che indiretta,
ma grazie al sistema di copertura e alla UPN (ultima posizione
nota…) non saremo al 100% carne da macello una volta
scoperti… il sistema di copertura è in un
qualche modo derivato da quello visto in Rainbow Six vegas
2 con l’aggancio alla protezione tramite la pressione
continuata del pulsante LT, mentre l’UPN si attiva
non appena venite notati da un qualsiasi avversario, sullo
schermo appare una sagoma in bianco che vi ritrae per
come vi ha notato il nemico, per alcuni secondi la sagoma
rimarrà in quella posizione illudendo i vostri
avversari, che ignari del vostro repentino spostamento,
attaccheranno nella direzione della suddetta sagoma dandovi
il tempo di aggirarli e pianificare un attacco differente
oppure di tentare una fuga in zone più “intime”
dello scenario. Tra gli attacchi che potete eseguire si
aggiunge una nuova tipologia di “uccisioni”
silenziose che prende il nome di “mark and execute”.
Una volta messo fuori combattimento un avversario nel
corpo a corpo guadagneremo dei “mark” dal
numero variabile in base all’alma di utilizzo. Questi
altro non sono che piccoli segnali che potremo assegnare
ad altri avversari presenti su schermo, poi, una volta
trovata la posizione più idonea, tramite la pressione
del tasto Y li elimineremo simultaneamente nel modo più
coregrafico possibile. Per quanto questa aggiunta sembri
semplificare gli scontri in realtà rende un attacco
decisamente più tattico, la pianificazione degli
assalti silenziosi diventa da subito più avvincente
e l’esito (grazie ad una I.A. più evoluta
che in passato…) non è mai dato per certo.
Altro grande taglio di ponti con il passato è la
vastità delle aree e la composizione architettonica
delle stesse, ora decisamente più vaste e strutturalmente
più complesse con molte più aree aperte
e meno barriere insormontabili, certo ogni area è
circoscritta, ma la sensazione percepita e la libertà
di azione rendono molto meglio l’illusione di microcosmo
indipendente avvisabile in un qualsiasi GTA. Altro assente
di cui molti non sentiranno la mancanza è il rilevatore
di luce e visibilità, il tutto è stato sostituito
da un più pratico e superbamente coreografico effetto
visivo/cromatico, nelle zone in cui siete completamente
invisibili lo schermo presenterà solo tonalità
di grigio, non appena sarete visibili a tutti e, sotto
una qualsiasi fonte si luce, tutto tornerà ammantato
dai colori strepitosi di cui si avvale il titolo. Una
soluzione originale, visivamente intrigante e decisamente
convincente ai fini ultimi del gameplay. Per il resto
la dotazione di Sam non è seconda a nessuno, le
armi sono tante e tutte estremamente efficaci, perdipiù
tutte sono potenziabili in alcune sezioni presenti nei
livelli, la soddisfazione più grande rimane comunque
l’eliminazione silenziosa e implacabile, se non
farete scattare neanche un allarme allora si che sarete
dei veri Sam Fisher pronti per le sfide online che vi
aspettano nella strepitosa sezione multiplayer, rinnovata
in ogni sua parte con delle convincenti modalità
coop, una delle quali per due giocatori che narra il prequel
della storia principale (giocabili anche in sigle player
alla voce “operazioni speciali”) e una serie
di modalità competitive di appeal tutt’altro
che scontato.
Lifting bello mio?
Aspetto che non poteva deludere era ovviamente il comparto
visivo ed effettivamente non delude, anzi! La struttura
poligonale di Sam è davvero tra le più complesse
e meglio animate presenti sulla attuale generazione di
console. L’animazione è davvero strepitosa
ma non solo sul nostro brizzolato protagonista, ogni personaggio
presente non segue routine limitate, ma ognuno di questi
possiede un numero davvero sconcertante di variabili e
possibilità, davvero pregevole. Strepitoso senza
nessuna sbavatura il sistema di illuminazione e la gestione
tutta delle fonti di luce, qualcosa di assolutamente rilevante
in un titolo del genere e che proprio in questo gioco
trova la sua massima espressione. Notevole anche la varietà
degli ambienti e delle situazioni create ad hoc per sfruttarli,
un lavoro congiunto di sceneggiatura e level design davvero
sopraffino.
Unico neo alcune sezioni sporcate da un leggero screen
tearing, nulla di grave ma purtroppo presente…
Ottimo il doppiaggio dei personaggi principali, meno efficace
quello degli scagnozzi che faranno da bersaglio al nostro,
ma a questi dopo poco non si bada più…curiosa
la soundtrack per la maggior parte vicina ad atmosfere
elettroniche e ossessive specie in presenza di nemici
“allertati”, forse non esattamente in linea
con le atmosfere proposte ma tutto sommato congeniale
al ritmo narrativo/giocato.
Bentornato Sam…
Non ho altro da dire se non che a mio avviso Conviction
è il miglior capitolo della saga, quello che perde
nella longevità non proprio esaltante (8 ore in
single player prendendola larga più 4 ore di operazioni
speciali…) lo guadagna tutto nel gameplay esaltante
dal primo all’ultimo secondo. Giocatelo, rigiuocatelo
ogni volta vi esalterà come la precedente…consigliato
senza remore. |
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Votazione
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Grafica: 9
Sonoro: 8
Giocabilitá: 9.5
Longevitá: 6.5
(8 in multiplayer)
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Tecnicamente superbo
+ Gameplay che detterà
legge nel genere
+ Protagonista finalmente accattivante
come il mito che “incarna”
- Pecora nera:
- Scarsa longevità in
sigle player
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