Ogni genere videoludico
ha le sue eccezioni, varianti create da team capaci per
rimarcare l’originalità del proprio titolo
in un panorama che spesso è identico a se stesso
per anni.
I beat ‘em up esistono da quando esiste il videogioco,
la prima rivoluzione nel genere è stata senza alcun
dubbio Street Fighter 2, i tentativi di bissare il successo
del blockbuster di casa capcom sono stati innumerevoli,
tra i tanti un solo titolo a mio avviso introdusse la
“variante” che mancava, le armi!
Un’allora temeraria SNK creò uno dei picchiaduro
più originali e validi dell’epoca, la vera
alternativa a Ken, Ryu & co degna di nota, il meraviglioso
Samurai Shodown.
Nel successivo passaggio alle 3 dimensioni la leadership
del genere passò senza troppa fatica al mitico
Tekken di Namco, complice anche una curva di apprendimento
più morbida rispetto al rivale Virtua fighter di
Sega… i vari cloni che ne derivarono furono perlopiù
ignorati fino all’uscita di un altro picchiaduro,
che per la seconda volta nella storia aggiunse quello
che serviva per evolvere il genere (lo stesso add-on che
inserì la SNK in Samurai Shodown) e nacque Souledge,
ancora oggi manifesto della potenza dell’allora
regina della piattaforme casalinghe, la PS1.
Dalla sua prima apparizione il titolo del team Project
Soul, si è sempre distinto per una cura maniacale
per i dettagli sia negli ambienti sia nei personaggi sfoggiando
nel contempo una colonna sonora tra le più epiche
e valide che il mondo delle console ricordi.
A detta di quasi tutti gli esperti del settore, la versione
migliore del gioco è stata realizzata sul compianto
Dreamcast di Sega con il suo seguito ufficiale, l’immortale
Soulcalibur (disponibile anche sul marketplace di Xbox
Live per il download…da non perdere!), da allora
(era il 1999…) la saga ha avuto 2 seguiti, entrambi
eccellenti… giocato e finito il 3° sapevamo
che la saga non poteva finire sulle console della passata
generazione... ladies and gentleman ecco a voi Soulcalibur
IV
I WANT YOUR SOUL!!!
Come da tradizione nel picchiaduro Namco, le modalità
di gioco disponibili non sono in numero considerevole,
ma non è il numero che ne determina la validità.
Oltre alle più scontate “storia”
e “arcade” sono le rimanenti che ci
devono interessare maggiormente, ossia “Torre
delle anime”, “creazione personaggio”
e VS, quest’ultimo finalmente dotato di una componente
online.
In modalità torre delle anime affronteremo varie
quest contro numerosi personaggi generati dal gioco, nell’avanzare
di “piano in piano” sbloccheremo equipaggiamenti
aggiuntivi e guadagneremo il denaro (reperibile anche
giocando in modalità storia o arcade…) necessario
ad acquistare sia nuovi personaggi presenti in lista,
sia nuovi add-on e abilità da attribuire ai personaggi
che creeremo grazie all’editor presente nella modalità
“creazione personaggio”.
Ogni oggetto che guadagneremo potrà essere assegnato
anche a personaggi già esistenti, che una volta
“sboccati”, potremo modificare a nostro
piacimento. Gli oggetti, che vanno dal vestiario alle
armi, hanno peculiarità proprie, ogni volta che
ne equipaggeremo uno le statistiche dei nostri personaggi
saranno modificate, alcuni possiedono la capacità
di attribuire punti alla difesa, altri alla resistenza,
altri ancora all’attacco… ovvio che per trovare
la combinazione migliore bisognerà scendere a compromessi,
a volte estetici a volte semplicemente di ”stile”.
Impressionante è il numero di varianti presenti,
ogni personaggio può assumere l’aspetto che
preferite, l’unico limite imposto è la fantasia,
se poi avrete la costanza di completare il la torre delle
anime con tutti i personaggi disponibili avrete talmente
tante varianti per ogni aspetto del vostro alter ego da
tenervi occupati per mesi!
La cosa entusiasmante è la possibilità di
usare le vostre creazioni in ogni modalità del
gioco compresa la mitica modalità VS, oggi come
allora la più divertente grazie alla possibilità
di sfidare i vostri amici on e off line… per il
resto c’è poco da aggiungere, le impostazioni
dei tasti sono completamente customizzabili ma in sostanza
non differiscono nella struttura dall’impostazione
classica della serie, un tasto per la parata, uno per
i colpi orizzontali, uno per i verticali e uno per i calci,
le combinazioni dei tasti di difesa e attacco creano le
“prese” a volte determinanti nelle
brevissime distanze. Un’aggiunta oltremodo gradita
è la possibilità di irrompere nella difesa
avversaria grazie a colpi particolari, una barra posta
in verticale nei limiti esterni dello schermo segna l’integrità
dell’armatura, al progressivo prosciugamento della
barra vedremo andare in frantumi parte del nostro equipaggiamento
rendendoci più vulnerabili agli attacchi anche
se in parata… la componente tattica in questo caso
assume tutt’altro ruolo e mai come ora il “botton
smashing” non funziona, anzi danneggia le performance
del vostro alter ego.
THE LEGEND WILL NEVER DIE!
Come fu per i suoi predecessori, Soulcalibur IV sfoggia
una cosmesi da applausi.
Impressionante oltre ogni misura il numero di dettagli
dedicati ai personaggi e agli ambienti.
I modelli poligonali dei combattenti sono ora tra i più
vari e numerosi presenti nel genere, le muscolature sono
stupefacenti per realizzazione e dinamismo così
come le armature, che sebbene risultino ancora assurde
e vistose oltre il normale, non raggiungono i livelli
grotteschi toccati dal terzo capitolo, a tratti troppo
“barocche” per potersi muovere…
meravigliosi i drappeggi sui vestiti e il movimento dei
capelli, che sebbene artificiosi, danno una sensazione
di naturalezza mai raggiunta dalla serie.
Gli ambienti risultano come sempre splendidamente realizzati
con una moltitudine di strutture poligonali/architettoniche
di rara bellezza, tornano alcune vecchie arene, ovviamente
galvanizzate dalla potenza delle macchine della generazione
attuale, e per quanto conosciute risultano belle come
la prima volta che le abbiamo viste.
Fluidissimo il motore grafico capace di mantenere un frame
rate stabile nei combattimenti e stranamente accusare
rallentamenti (davvero saltuari) nei replay…assurdo
ma totalmente ininfluente sulla performance del gioco,
con voi ai comandi non accuserete nessun tipo di problema.
La vastità delle arene è rimasta pressoché
invariata rispetto al passato, alcune sono più
vaste di altre ma rimane comunque un ambiente circoscritto
con poche possibilità di evitare il famoso quanto
odiato “out of the ring” da parte di
chi sa come sfruttarlo… ultimo pregio da segnalare
sono gli effetti di luce, i riflessi sulle lucenti armature,
i bagliori delle lame che fendono l’aria o che impattano
contro gli avversari, i tramonti che dipingono il cielo
sono da mozzare il fiato… una nota stonata presa
nell’insieme è il livello dedicato all’apprendista,
il protagonista del nuovo gioco di Star Wars prestato
da George Lucas al team Project Soul.
L’arena in se è splendida, asettica e grondante
di dettagli come è lecito aspettarsi da un’ambientazione
sci-fi, solo che nel contesto “fantasy”
di soulcalibur l’ho trovata un inclusione un po’
troppo forzata, nulla di male sia chiaro, ripeto è
bellissima sotto tutti i punti di vista, ma poco si incastra
nell’insieme del gioco.
Come accennato nell’introduzione le musiche sono
sempre state un cavallo di battaglia per l’intera
saga, in questo nuovo capitolo non sono da meno, splendide
tutte le composizioni e splendidi gli effetti sonori,
aggiunta più che gradita è una parte della
colonna sonora di star wars “prestata”
da George Lucas e John Williams agli sviluppatori namco
per musicare il livello dedicato alla new entri nella
rosa dei combattenti, ossia l’apprendista che riutilizzeremo
in “The Force Unleashed”.
Ora come allora Soulcalibur è il piacchiaduro che
fa la differenza, ha nuovamente tutto quello che serve
ad un gioco per emergere nella massa, profondo per i fan
del genere, divertente per tutti un capolavoro sotto tutti
i punti di vista, nel genere non c’è niente
di meglio ne su PS3 ne su 360, un acquisto obbligato per
ogni gamers che si rispetti, e non vi preoccupate di sapere
su quale console gira meglio, è eccellente su entrambe
e se ancora non ne foste a conoscenza, i personaggi esclusivi
(yoda per xbox 360, darth vader per PS3…) sono disponibili
entrambi per tutte le piattaforme… potere della
connessione!
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 9
Sonoro: 9
Giocabilitá: 10
Longevitá: 10
Voto Finale
9.8 Consigliato da Overgame
+ Punta di diamante:
+ Impegnativo e divertente come
pochi
+ Un disastro di personaggi da
creare e altrettanti disponibili
da subito