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Resident Evil 5 |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Capcom
Sviluppatore:
Capcom
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Azione
Giocatori:
1 - 2
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Lungamente atteso
da tutta l’utenza delle console HD, il nuovo capitolo
del survival Horror made in CAPCOM arriva finalmente
sugli scaffali. L’hype generato attorno alle caratteristiche
del gioco era ormai diventato di proporzioni titaniche
ed ovviamente noi di Overgame, come il resto dei gamers
sparsi per il globo, contavamo i minuti che ci separavano
dalla “vera” prova del gioco, la demo
rilasciata a febbraio aveva infatti creato delle perplessità
in alcuni e confermato i dubbi ad altri.
Ciò che evidenziava la demo era un stoico ancoraggio
del gameplay ai canoni già ampliamente esplorati
nel prequel, niente di tanto grave se non fosse che lo
splendido Resident Evil 4 uscì ben quattro anni
fa!! La qualità dell’ultimo titolo realizzato
dal “dinamico duo” Mikami-Kobayashi
è tutt’ora riconosciuta all’unanimità
(io stesso in sede di recensione diedi a RE4
un 10, l’unico assegnato nella mia carriera
di recensore e l’unico 10 dato da Overgame…),
ma si sa il mondo dei videogiochi vive anche di evoluzioni
e stravolgimenti, lo stesso RE4 si meritò quel
voto proprio per la coraggiosa evoluzione che stravolse
l’ormai stantio gameplay della saga, innovazioni
che da allora hanno adottato quasi tutti gli action/adventure
a base di scontri a fuoco.
In questi 4 anni però le meccaniche del capolavoro
creato dal “production studio 4” sono
state modificate e adattate ad altri giochi di altrettanta
qualità, uno su tutti il meraviglioso DEAD SPACE,
che tra i tanti pregi ha avuto il merito di rendere dinamico
e meno impacciato il sistema di controllo/combattimento
collaudato in RE4 mantenendo nel contempo una tensione
palpabile e un’atmosfera tra le più agghiaccianti
respirate negli ultimi anni (incluso anche il cinema…).
Ovvio che in un sequel di un capolavoro ci si aspetta
il massimo della qualità in ambito tecnico e il
miglioramento sistematico di tutte le peculiarità
videoludiche che hanno reso grande il prequel...
Purtroppo per RE5 (e per tutti i fan della saga…)
così non è stato…
Chris? Ma sei davvero tu? (un suo braccio, una mia
gamba! diceva Dan Peterson…)
È indubbio che il primo impatto con l’estetica
di RE5 sia folgorante, nell’immediato la grafica
è davvero sconvolgente, tutto appare curato in
maniera maniacale, a partire dai dettagli delle texture
(tra le più dettagliate mai apparse fino ad oggi…)
fino ad arrivare alla modellazione poligonali dei personaggi,
figure di una “plasticità” anatomica
realistica e animata in maniera più che efficace.
Eccellenti anche tutte le soluzioni tecniche di “contorno”
come l’uso delle fonti di luce integrate nel gameplay
e l’utilizzo mai invasivo del QTE già impiegato
nel prequel e qui migliorato e integrato ancora meglio
nelle cut-scene.
Notevole poi la varietà delle ambientazioni, la
loro bellezza come la vastità appare notevole anche
se a tratti illusoria, la linea d’orizzonte offre
a volte paesaggi mozzafiato, specie per l’utilizzo
eccellente delle gradazioni cromatiche, perfettamente
in linea con le ambientazione che il team voleva rappresentare…
ottima anche la componente audio del gioco, come RE4 doppiato
in inglese in modo eccellente e graziato da un uso intelligente
della colonna sonora, incalzante all’arrivo dei
nemici e sommesso e ricco di effetti ambientali nelle
(pochissime) fasi esplorative.
Ma come vi accennavo nell’introduzione non tutto
il comparto tecnico merita soli punti esclamativi, le
perplessità si avvertono pesanti quando vi rendete
conto che l’interattività con lo scenario
è limitata a esigue sequenze predefinite, quando
nel colpire i vostri avversari (chiamati Majini…)
li vedrete eseguire le stesse identiche animazioni dei
Ganados di RE 4, quando nel voler avanzare attraverso
dei panni stesi ad asciugare vi bloccherete come se voleste
avanzare attraverso un muro di cemento armato il tutto
senza il minimo movimento o piega del tessuto in questione…
quando nel sparare con lo shotgun in faccia ad un avversario
lo vedrete indietreggiare come punto da un insetto…
e via via così con piccoli grandi difetti perdonabilissimi
ad un prequel come RE4 ma decisamente inaccettabili in
un seguito come RE5 specie dopo aver giocato ad un altro
survival horror come DEAD SPACE… imperdonabile anche
il sistema di controllo, ormai troppo vecchio per sembrare
credibile ed inadatto al nuovo corso del gameplay in questo
genere di giochi da RE4 in avanti, la natura action/shooting
ha infatti prevalso, il numero di avversari e la loro
velocità è aumentata in modo da trovare
inaccettabile la propria dipartita per causa della lentezza
di risposta del proprio avatar alle nostre sollecitazioni…
anche perché l’unica difficoltà per
portare a termine il gioco è proprio l’inadeguatezza
del sistema di controllo alle attuali esigenze del gameplay
adottato dalla saga, e a poco servono le aggiunte dell’ultim’ora
come il sistema di copertura che funziona solo ed esclusivamente
quando vuole il gioco (implementazione decisamente rozza
perdipiù…).
Irritante non poco anche la nuova gestione dell’inventario,
nel voler regalare alla saga un’impostazione più
“hardcore” si è deciso di far
selezionare i propri oggetti in tempo reale, la gestione
è contemporanea per entrambi i personaggi giocanti
sia se giocato in co-op sia se giocato in single player,
il problema è che mentre scartabellate tra i vostri
“averi” siete completamente vulnerabili
agli attacchi… le limitazioni del numero di pezzi
trasportabili è in parte mitigato dai 2 inventari
“fintamente” separati.
Non è la prima volta che la saga di RE affida la
vicenda a due personaggi giocanti e cooperanti (RE0 utilizzava
contemporaneamente Billy e Rebecca…), ma la sensazione
e che questa volta si sia optato per implementare e “obbligare”
un co-op “reale”, ossia spingere i
giocatori di RE ad affrontare il gioco costantemente in
cooperativa, due teste in questi casi sono meglio di una…
ma va detto che l’I.A. del nostro partner è
decisamente evoluta, potrete indirizzarla in modo semplice
decidendo il profilo con cui condurre l’azione,
“attacco” e “copertura”
sebbene sembrano limitati offrono uno spettro d’azione
notevole per il nostro partner, abbastanza per garantirvi
la massima assistenza nelle situazione più concitate,
purtroppo però la buona gestione di Sheva Alomar
(nome della nostra splendida partner…) da parte
della CPU non basta ad limitare le pessime performance
del sistema di controllo… la cosa che sconvolge
è che nonostante l’introduzione del co-op,
RE5 ha lo stesso identico gameplay di RE4 e a tratti pare
abbia anche lo stesso motore, abbellito in modo stupefacente
certo, ma derivativo in modo inequivocabile da quello
del prequel con tutte le sue limitazioni, decisamente
trascurabili 4 anni fa perché di meglio allora
non c’era assolutamente nulla… ultimo problema,
ma non in scala di importanza, la longevità del
titolo…imbarazzante… a livello normale non
impiegherete più di 9 ore per terminarlo, in tempi
odierni non è certo deprecabile, ma in paragone
con il prequel (oltre 20 ore per terminarlo la prima volta…)
risulta decisamente inadeguata.
Urobos, i Majini e l’eredità di Leon Kennedy
Un titolo controverso come pochi, il problema non è
la qualità del gioco, a conti fatti ben sopra la
media, ma il nome che porta e l’eredità che
è costretto a raccogliere… Resident Evil
4 era un vero capolavoro è lo è tuttora
se analizzato in base al contesto in cui è stato
rilasciato… Resident Evil 5 invece arranca in un
mare di ottimi titoli basandosi su meccaniche che nel
bene o nel male (per qualcuno…) si sono evolute
e concretizzate in un altro e più meritevole Survival
Horror, genere che a quanto pare ha perso il suo vecchio
sovrano, detronizzato in modo forse irrimediabile da un
ingegnere in armatura spaziale uscito praticamente dal
nulla…
P.S. per una ragione che tutt’ora mi è
ignota il titolo e giocabile solo alla risoluzione di
720p, se provate a giocarlo a 1080p oppure a tutte quelle
superiori consentite dal cavo vga, assisterete al peggior
caso di mancato V-SYNC mai vista in questa generazione
di console, roba da mal di testa!
Lo schermo verrà attraversato costantemente da
linee orizzontali che di fatto “dividono”
lo schermo… spero ardentemente in una patch correttiva…
errori come questo non sono tollerabili da una soft-co
come CAPCOM! |
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Votazione
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Grafica: 9
Sonoro: 8
Giocabilitá: 6.5
Longevitá: 6
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Graficamente impattante almeno
nell’mmediato
+ Sonoro e doppiaggio esemplare
+ Frenetico
+ Ambientazioni varie e ben realizzate
- Pecora nera:
- Tecnicamente “furbo”
- Sistema di controllo ormai
anacronistico
- Scarsa longevità
- Eredità pesante…
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