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Prince Of Persia |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Ubisoft
Sviluppatore:
Ubisoft Montreal
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Azione
Giocatori:
1
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Ci sono brand
che attraversano senza il minimo tentennamento numerose
generazioni di console, uno di questi è sicuramente
la creatura creata da Jordan Mechner, quel Principe di
Persia che tanti anni fa lasciò tutti senza fiato
per le animazioni ultrarealistiche.
Il brand torno in auge nel 2003 grazie ad Ubisoft, che
reclutato lo stesso Mechner per il primo fortunatissimo
capitolo, confeziono la trilogia delle sabbie del tempo,
ad oggi tra le massime espressioni dell’action game
moderno, animazioni e tecnica al top, combattimenti spettacolari,
trama coinvolgente e ambientazioni che per design e atmosfera
riescono a primeggiare in qualità su tutti i sistemi
della passata generazione. Il ritorno del principe nella
più recente generazione di console (che si avvia
allegramente al 3° anno di vita, assurdo definirla
next gen no?) era stato previsto da molti (tra i tanti
anche noi di Overgame…), la prova delle nostre sensazioni
è arrivata solo poco tempo fa con comunicato da
parte di Ubisoft e delle immagini ad illustrare il lavoro
svolto dal team fino a quel momento… impressionante!
Sono bastati 2 screenshot per capire che la casa d’oltralpe
non aveva nessuna intenzione di proseguire la saga delle
sabbie del tempo, ne di riciclarne le meccaniche più
blasonate, una scelta coraggiosa che rende onore al team
e che dimostra ancora una volta quanto tengano al brand
in casa Ubisoft.
Ma basta sprecare parole per introdurre il passato di
un così illustre protagonista della scena videoludica,
vediamo in dettaglio quello che amo definire “ICO
next gen”.
Di presunti Principi e avvenenti Principesse…
Il gioco inizia da subito in maniera vorticosa, una giovane
donna fugge da gente che a prima vista non sembra essere
proprio a modo, un giovane in cerca di una certa Farah
(vi dice qualcosa? Hehehe aspettate di sapere chi è
Farah in questo POP…) si imbatte nella giovane e
nei suoi presunti aggressori… colpito dall’avvenenza
di lei il giovane guerriero sguaina la spada e tenta di
difenderla… dal momento in cui incrocia le lame
degli aggressori di lei, per il giovane iniziano problemi
di portata davvero mastodontica… la giovane donna
fuggiva dal proprio castello e i suoi presunti assalitori
sono alle dipendenze del padre di lei, un Re decisamente
adirato che per ragioni inizialmente ignote compie un
gesto disperato che da inizio ad una sequenza di azioni
atte a risvegliare un arcana entità…un qualcosa
di antico, potente e malvagio sta per essere riportato
nel mondo ed esiste un solo modo per evitarlo… quello
che pareva essere il semplice salvataggio di una donzella
in pericolo si trasformerà in una guerra epica
contro le forze del male e dell’oscurità!!!
In sintesi questa è l’introduzione che serve
per illustrare i nuovi protagonisti di questa vicenda,
il principe senza nome ed Elika, principessa di un regno
un tempo fiorente, dotata suo malgrado di poteri magici
decisamente peculiari…
Giocando a questo nuovo POP non è raro imbattersi
in similitudini strutturali e di gameplay con 2 dei titoli
nipponici di maggior spessore artistico della passata
generazione. Alla luce dei risultati ottenuti dal team
in seno a mamma Ubisoft, il titolo deve parecchio sia
all’indimenticabile ICO sia al bellissimo ed incompreso
(come ICO del resto…) OKAMI dell’allora prolifico
Clover studio di CAPCOM. Dal piccolo capolavoro di Fumito
Ueda, POP eredita la vastità e la complessità
architettonico/strutturale delle ambientazioni nonché
l’atmosfera fiabesca che vira in pochi secondi in
minacciosa in prossimità dei nemici, anch’essi
molto vicini per estetica ai guerrieri ombra presenti
nel titolo Sony.
Del titolo nato dalla mente di Ibana & Co , il prodotto
Ubisoft prende l’idea di dimostrare la vittoria
sul nemico riportando la vegetazione e i colori in un
mondo che per colpa di un’entità in collera
è diventato Grigio, cupo e privo di forme di vita…
l’enfasi data al “risanamento” delle
aree in preda al deterioramento è pari al titolo
CAPCOM e il passaggio dall’arido e cupo al fiorente
e luminoso è graficamente piuttosto simile, merito
anche delle scelte estetico/stilistiche di entrambi i
titoli, simili per le scelte effettuate ma differenti
per risultato…
come nei precedenti POP per avanzare nell’avventura
è necessario esplorare in lungo e in largo le ambientazioni,
inizialmente alcune aree saranno inaccessibili, per visitarle
e completarle tutte sarà necessario acquisire dei
poteri ognuno specifico per alcune aree. In ogni area
sarà presente quello che il gioco chiama “suolo
fertile” il suo raggiungimento è il fine
ultimo di ogni percorso che andremo ad affrontare. Ovvio
che per arrivarci avremo di che divertirci con tutte le
acrobazie che il principe ci ha dimostrato di saper fare…
ritornano le altezza vertiginose, i percorsi in equilibrio,
le camminate sui muri e le acrobazie ai limiti delle leggi
fisiche! L’introduzione di Elika e dei suoi poteri
aggiunge nuove abilità al principe, alcune davvero
stupefacenti!
Per sbloccarli è necessario sconfiggere i guardiani
delle “zone corrotte”, la caduta di questi
guerrieri votati al male permetterà ad Elika di
riportare la vegetazione e con essa i fluttuanti semi
di luce che raccolti in determinate quantità forniranno
il potere corrispondente, 4 in totale e tutti spettacolari
(con uno di questi potrete volare…). L’utilizzo
dei poteri non è però a discrezione dell’utente,
in ogni area saranno presenti delle “pedane”
una volta raggiunte ci permetteranno di caricare il potere
corrispondente per raggiungere la pedana successiva altrimenti
irraggiungibile. I combattimenti sono decisamente limitati
rispetto al passato, affronteremo i nemici uno alla volta
e in zone specifiche, piccole arene che in alcuni casi
sfrutteremo a nostro vantaggio. Le combo eseguibili diventeranno
via via più articolate e il controllo simultaneo
di Elika e del principe permettono coreografie a tratti
davvero spettacolari, peccato però che l’enfasi
apportata all’esplorazione non trovi un suo pari
in combattimento, il principe diventa meno agile e più
cauto impugnando la spada, la minore velocità di
esecuzione e la resistenza di alcuni avversari rende differente
ogni scontro, le tattiche di attacco devono necessariamente
variare di nemico in nemico, purtroppo però le
varianti non sono così numerose e sul finire dell’avventura
gli scontri diventeranno un tantinello ripetitivi…
Per il resto delle fasi esplorative, il gameplay riesce
ad essere vario nonostante le operazioni da svolgere siano
fondamentalmente le stesse in tutto il gioco, il merito
va senza ombra di dubbio al level design, tra i più
ispirati che mi sia mai capitato di vedere, i rimandi
ai grandi titoli sopraccitati non banalizzano il lavoro
svolto, anzi! POP sembra aver preso il meglio di quei
titoli dall’alto spessore artistico, mantenendo
nel contempo una propria identità che non ha bisogno
di snaturare riproponendo quanto di buono c’era
nei capitoli precedenti.
Un artwork in movimento…
Inutile negare che la prima cosa che stupisce del
gioco è la sua veste grafica…in commercio
non c’è nulla di lontanamente paragonabile,
come accennavo prima sia POP che Okami condividono la
stessa tecnica ossia il cell shading, per entrambi i titoli
la scelta ha permesso soluzioni stilistiche originali
e mai viste prima, per il titolo capcom il gioco pareva
un dipinto giapponese e/o un esercizio di scrittura a
pennello su carta di riso, il tutto animato in maniera
strepitosa, per POP il tutto sembra un dipinto olio su
tela, una serie di quadri di una bellezza disarmante in
continuo movimento… non esistono paragoni nemmeno
nel mondo dell’animazione, o almeno non con questi
risultati…sconvolgente specie in relazione all’impeccabile
fluidità e alle animazioni tutte.
Il character design e come sempre di eccellente qualità
ma in questo caso in Ubisoft hanno toccato vette ad oggi
irraggiungibili ai più…stesso discorso per
gli ambienti, alcuni livelli sono da mozzare il fiato,
sovente vi ritroverete a raccogliere la vostra dolente
mascella dal pavimento, ogni volta che affronterete una
nuova area e la vedrete cadere… mi sono ritrovato
più volte durante l’avventura a fissare impietrito
lo schermo, molte delle immagini che regala il gioco non
sfigurerebbero in un book di un artista fantasy, da Brom
a Frank Frazetta da Boris Vallejo a Luis Rojo o Segrelles…
la bellezza della cosmesi di questo titolo è davvero
indescrivibile…
Artisticamente è forse il titolo più bello
mai visto nella recente storia delle console…
a mio avviso una vera e propria opera d’arte.
Discorso similare anche per il sonoro, musiche eccellenti,
doppiaggio validissimo e ottimamente caratterizzato (strepitosi
i dialoghi tra Elika e il principe…lei seria e pungente
lui scanzonato e dissacrante… splendidi!), puntuali
e ben realizzati gli effetti sonori, nulla di epocale
ma ben integrati.
Concludendo…
Un titolo davvero stupefacente per ciò che concerne
l’aspetto puramente artistico, una grafica del genere
rimane scolpita nella mente per anni… il gameplay
perde qualcosa negli scontri all’arma bianca e guadagna
in tutto quello che riguarda la fase esplorativa ora più
vasta e articolata.
Certo il completamento non richiede un impegno fuori portata,
ma l’eccezionale esperienza emozionale e soprattutto
visiva del titolo compensa la sua, per alcuni eccessiva,
permissività…
A mio avviso un acquisto obbligato, una vera e propria
opera d’arte vidoludica… |
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Votazione
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Grafica: 10
Sonoro: 8.5
Giocabilitá: 9
Longevitá: 8
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Graficamente oltre tutto quello
che avete visto fino ad oggi…
arte videoludica in movimento
+ Atmosfera strepitosa
+ Trama coinvolgente
- Pecora nera:
- Piuttosto semplice per i giocatori
più “sgamati”
- Combattimenti non proprio entusiasmanti
quanto le fasi platform
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