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Xbox 360 - Mercenaries 2: Inferno di Fuoco |
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Mercenaries 2: Inferno di Fuoco |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Electronic Arts
Sviluppatore:
Pandemic Studios
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Azione
Giocatori:
1 - 2
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Uscito ormai tempo
fa, il primo Mercenaries riuscì ad ottenere il
favore di pubblico e critica grazie ad un gameplay freeroaming
di notevole valore ed ad un comparto tecnico assolutamente
pregevole, almeno per l’epoca in cui uscì…
dopo uno sviluppo parallelo su ps2 e console attuali ha
portato Pandemic e il suo publisher EA a rilasciare il
suo seguito solo ora…benché il titolo vanti
un pedigree di tutto rispetto, la qualità del suo
seguito è tutta da verificare…
Tutto a ferro, fuoco… e tanti tanti soldi
Il gioco inizia con una missione di routine per un mercenario
del nostro calibro, salvare un militare, il generale Carmona,
per conto di un dittatore di nome Ramon Solano.
Di primo acchito il dittatore in questione non sembra
certo il tipo di cui fidarsi, ma per il lavoro che facciamo
non ci deve piacere, ci deve pagare! Ed è proprio
qui il problema, nonostante il lavoro (la nostra prima
missione che funge da tutorial…) viene infine portato
a termine con successo, il nostro commissionante ribalta
la situazione e, previa alleanza con il militare appena
salvato, attua un golpe mirato al controllo del territorio
(il Venezuela…) e allo sterminio incondizionato
di ogni tipo di impedimento, noi compresi! la cosa non
ci piace neanche un pochetto, specie per il fatto che
a lavoro compiuto non abbiamo preso niente di niente,
quindi una volta portata in salvo la pellaccia bisogna
preparare una controffensiva, condita con un po’
di vendetta meditata e, come vedremo, messa in atto mooolto
rumorosamente! Nel proseguo dell’avventura dovremo
negoziare anche noi alleanze con altre fazioni che mirano
a spodestare il neo dittatore golpista, le scelte di favoreggiamento
di una o dell’altra fazione ci daranno dei ritorni
immediati in ambito economico (utili per rimpinguare il
nostro arsenale), ma la scelta di ognuna complicherà
i rapporti con le altre, difficilmente si potrà
lavorare costantemente per tutte, accettare o meno le
missioni che ci verranno commissionate è questione
di mero interesse economico…la moralità in
questo lavoro è decisamente ininfluente…
Come per il capitolo precedente vi sarà chiesto
di scegliere da subito il nostro alter-ego tra i 3 disponibili:
la prima è Jennifer Mui, la più agile e
veloce tra i tre, ideale per chi ama un’azione più
ragionata. Il secondo è Mattias Nilsson, equilibrato,
pittoresco (sembra un biker particolarmente incazzato…)
e in grado di rigenerare la propria energia più
rapidamente, mentre il terzo è Chris Jacobs, un
vero tank da combattimento, grosso cattivo e con la capacità
di trasportare più munizioni, ideale per radere
al suolo qualsiasi ostacolo, animato o inanimato!
La scelta di uno di questi ceffi varia di poco il gameplay
ma non modifica in alcun modo la trama, di per se piuttosto
esile, il punto di forza della struttura narrativa è
legato ai rapporti con le fazioni avverse, l’idea
di introdurre ben 5 contendenti alla conquista del territorio
occupato dal duo Solano/Carmona, mette in gioco un tipo
di diplomazia piuttosto spiccia che ci permette di farci
meglio i conti in tasca, ai fini della trama piuttosto
intrigante.
Come per il precedente capitolo il punto di forza del
titolo è la libertà concessa al giocatore,
le ambientazioni sono di una vastità ragguardevole
e siamo liberi di esplorarle nella loro totalità.
Il nostro avatar è in grado di andare dove vuole
e fare qualsiasi cosa senza limiti o confini.
Come per il fratello più famoso (GTA per chi non
lo avesse capito…), ogni mezzo è utilizzabile
e la varietà di questi è davvero da applausi,
si va dalle jepp ai mezzi blindati, dagli elicotteri alle
auto, alle motociclette, insomma di tutto, e questo “tutto”
diversificato giustamente nell’utilizzo.
Ogni mezzo ha il suo peso e il suo rendimento, una scelta
sbagliata durante il gioco può compromettere l’esito
della missione, non certo per i decessi, anche perchè
non sono così repentini, anzi! La varietà
non manca nemmeno per l’arsenale che andremo via
via a costruirci, avremo a disposizione un volume di fuoco
di proporzioni davvero epocali, la spettacolare interazione
con l’ambiente circostante ci permettera di sperimentare
vari tipi di approccio al massacro delle fila nemiche…un
esempio? Se si rintanano in un abitazione perché
preoccuparsi di stanarli?
Due colpi di bazooka e la casa gli crolla sulle capoccie!
Voi non perdete tempo e per di più vi godete ciò
cha il gioco sa gestire meglio, esplosioni e fisica in-game…
ma qui arriviamo al lato dolente di quest’ultima
produzione EA…
Come prima…uguale a prima! t’amerò?
Ciò che colpisce in senso negativo è la
componente estetica…davvero scarno e indegno delle
console sui cui gira (Xbox360, PS3…) benché
su ps2 il gioco faccia ancora la sua figura, sugli hardware
attuali semplicemente sfigura, specie se confrontato alla
massima espressione del genere ad oggi disponibile, quel
GTA IV che ancora non smette di stupire.
Texture di qualità costantemente medio/bassa adornano
strutture poligonali assai acerbe e poco complesse animate
in modo grezzo e decisamente inadeguato agli standard
odierni. Indecenti poi i continui ricicli di personaggi
e situazioni… la demenza artificiale tocca a volte
vette insperate in questo titolo, i bug grafici poi certo
non aiutano a farci dimenticare le varie amenità
nell’I.A. sovente vediamo personaggi passare attraverso
ostacoli di vario genere come solo Patrick Swaize in ghost
era in grado di fare… una pratica (la compenetrazione
tra poligoni…) che credevo scomparsa nella scorsa
generazione e che ora si manifesta in tutta la sua drammaticità…
gli ambienti benché vasti e vari non riescono mai
a garantire il giusto impatto tutto appare sempre troppo
finto specie per l’utilizzo dei colori e per l’illuminazione
davvero troppo fittizia… la fisica degli oggetti
e la gestione delle esplosioni sono gli unici aspetti
validi della produzione, nulla di eclatante ma nella mediocrità
generale un aspetto discreto colpisce più che in
altri contesti.
È incredibile constatare che uno dei team più
capaci in seno ad EA riesca a confezionare un titolo di
così scarso spessore estetico, certo la grafica
non è tra le cose fondamentali in un gioco, ma
ad oggi se si vuole rimanere in gara per entrare nelle
case dei giocatori bisogna eccellere anche nell’estetica…in
un titolo a prezzo pieno è il minimo…
Discreto il sonoro, musiche piacevoli e sempre adeguate
al contesto fanno da cornice ad un doppiaggio in italiano
curato e particolarmente adatto ai personaggi (Mattias
è davvero perfetto, la sua voce è in assoluto
la più riuscita!) ottimi anche gli effetti sonori
e le esplosioni tutte, discretamente dirompenti!
Conclusioni: un titolo da cui mi aspettavo decisamente
di più, tanti anni di sviluppo per poi confezionare
un prodotto decisamente sotto la media, persino sotto
la media dei titoli dello studio stesso!
Spero che i risultati ottenuti da Pandemic non siano stati
ottenuti per colpa dello sviluppo iniziato su PS2, i passaggi
di piattaforma sono ormai consuetudine, altri team si
sono cimentati con pratiche di questo tipo uscendo poi
vincitori (Kameo ne è un esempio più eclatante!)…
Credo che il lavorare a più progetti abbia costretto
il team a distribuire le forze… lasciando a Mercenaies
la parte più esile del team… un triste epilogo
per una serie che nella scorsa generazione iniziò
davvero con i “botti”... |
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Votazione
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Grafica: 5
Sonoro: 8
Giocabilitá: 6.5
Longevitá: 7
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Sonoro e doppiaggio buono
+ Ambienti vasti e completamente
esplorabili e distruttibili
+ Tanti mezzi,tante armi, tante
esplosioni!
- Pecora nera:
- Graficamente vetusto
- Animazioni pessime
- Bug grafici continui
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