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Infinite Undiscovery |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Square Enix
Sviluppatore:
Tri-ACE
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Gioco di Ruolo
Giocatori:
1
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Square-enix come
tutti voi sapete è il colosso giapponese dedito
alla realizzazione di giochi di ruolo per console famosa
in tutto il mondo, sua infatti è una delle saghe
più famose di tutti i tempi conosciuta con il nome
di Final Fantasy, saga che ha appassionato i giocatori
dell’intero globo e che è stata oggetto d’imitazione
da parte di altre software house con risultati alterni
( il vero antagonista de final fantasy è stato
trovato solo quest’anno e si chiama Lost Odyssey).
Ormai possiamo affermare che Squarenix insieme a Capcom
sono i portabandiera per il suolo nipponico nell’ambito
dei videogames e che i loro prodotti sono i soli, provenienti
dal Sol Levante, che riescono a tenere testa ai colossi
americani in quest’era in cui la concorrenza si
fa spietata data la grande offerta di titoli disponibile
e le numerose piattaforme di sviluppo tra le quali uno
molte volte si trova disorientato, scegliere una macchina
anziché un’altra è diventato molto
più difficile.... Prima di passare all’analisi
di Infinite Undiscovery ricordo che è solo uno
dei quattro progetti in cantiere per xbox 360, gli altri
sono : The Last Remnant, in uscita a fine anno; Star Ocean
in uscita il prossimo anno ed infine Final Fantasy 13
di cui non sappiamo ancora i tempi; come vedete di carne
al fuoco c’è né parecchia e gli amanti
di jrpg non avranno certo tempo per annoiarsi!!!.
Un buon inizio…… ma....
Le vicende narrate in Infinite Undiscovery scaturiscono
dal fatto che la luna del pianeta è riconosciuta
dagli abitanti come il posto dove è situato il
trono degli dei, pieno di pace, ma una malvagia forza
ha intrappolato la luna stessa incatenandola alla superficie
del pianeta causandone il drastico incanalamento delle
energie vitali in un altro modo sconvolgendone il corso,
causando la desertificazione di molte aree e la comparsa
di mostri che attaccano gli indifesi abitanti. Il responsabile
di tutto ciò è il Dreadknight e il suo esercito
l’Order of Chains, nel frattempo Capell, un ragazzo
di 17 anni abile nell’uso della spada e avvolto
dal mistero, è rinchiuso in una prigione in una
foresta perché scambiato per Sigmund il capo della
ribellione contro Dreadknight e l’Order of Chains.
Qui incontra una ribelle anch’essa imprigionata
di nome Aya che lo aiuta a scappare e tramite lei si unisce
alla causa di Sigmund scoprendo che quest’ultimo
ha il suo proprio aspetto. Da qui in poi la vita di Capell
assumerà risvolti a lui poco graditi e che lo porteranno
a compiere un viaggio pieno di pericoli ma anche di soddisfazioni
facendo luce su se stesso e la somiglianza con Sigmund.
L’inizio è davvero interessante ma ahimè
col passare delle ore di gioco ( in tutto poco più
di venti se non volete restare a potenziarvi oltremisura)
la storia non decolla affatto e per di più il nonostante
il numero di personaggi nel vostro party ammonti a 10,
non giova affatto alla caratterizzazione dei medesimi,
pare quasi che siano stati messi li solo per far numero
e per fare pensare al giocatore di avere un’ampia
scelta in merito. Tutto questo fa in modo che non si riescano
ad apprezzare gli stati d’animo dei nostri compagni
d’avventura e che la narrazione delle vicende di
Infinite Undiscovery risulti abbastanza scialba e non
curata a differenza delle altre produzioni Square-enix.
Se mi consentite questa è davvero una grande pecca
per un gioco di ruolo, genere videoludico dove la storia
la fa sempre da padrona decretando il successo o il fallimento
del titolo, infatti un gdr dovrebbe darci modo di immedesimarci
nei personaggi facendone amare i loro aspetti, facendoci
provare le loro gioie e i loro dolori ma in Infinite Undiscovery
questo succede di rado.
Scontri, px e due tasti da schiacciare!
Premesso che con Final Fantasy 12 la casa giapponese ha
optato per un nuovo tipo di battle- system con il geniale
utilizzo del gambit, unica cosa davvero degna di nota
in questo episodio della saga che mal sfrutta un buon
inizio di storia e che via via lascia un che di incompiuto,
anche qui troviamo qualcosa di un pò inusuale per
un jrpg ovvero i combattimenti sono in tempo reale. Avremo
sotto il nostro comando esclusivamente Capell il quale
avrà a disposizione due attacchi uno leggero e
uno più forte, inoltre con il tasto y potrà
richiedere le cure degli altri membri del party in gioco.
Vi sarà sempre la possibilità di curarsi
o curare gli altri png tramite un menu apribile con il
tasto back visualizzato in alto a sinistra ma questa opzione
risulta davvero scomoda poiché essendo i combattimenti
in tempo reale i nemici non staranno di certo a guardare.
Tutti i personaggi con l’aumentare di livello impareranno
nuove abilità le quali potranno essere settate
nell’apposito menù di skills e usate in battaglia
per un massimo di due opzioni. I membri del nostro party
agiranno indipendentemente da noi, vi ricordo che avremo
sotto il nostro controllo solo Capell, in base alle skills
settate. Potremo però dare loro degli ordini come
effettuare degli attacchi combinati con noi per causare
più danni o incentrare i loro sforzi sul nostro
stesso avversario, oppure potremo dare loro carta bianca
lasciandoli agire come meglio credono. Ad esempio, finché
tutti i membri sono in buona salute useranno abilità
da combattimento, ma se un png o noi stessi siamo a corto
di hp si concentreranno solo sulla cura, lasciando a noi
l’onere di freddare i nemici…da soli! Capell
inoltre potrà tramite la “connesione”
ad un altro personaggio imparare nuove abilità
dai propri compagni, in più potremmo sempre selezionare
le abilità degli altri png e usarle in qualsiasi
momento anche se il tutto risulta un po’ troppo
macchinoso. Alcuni personaggi inoltre potranno creare
pozioni e oggetti combinando le materie prime trovate
come erbe, frutti o pezzi di ferro, anche qui più
oggetti combiniamo e più salirà il nostro
livello specifico in questa abilità facendo in
modo che con il prosieguo della storia possiamo creare
oggetti sempre più potenti. Infine alcuni personaggi
avranno la possibilità di cucinare, scrivere e
incantare oggetti sempre tramite il menù di creazione.
Come ogni gioco di ruolo giapponese salendo di livello
miglioreremo i parametri standard di ogni membro del party
ossia: hp, mp, attacco, difesa, mira, agilità e
intelligenza. I mostri saranno visibili su schermo nelle
ampie aree di combattimento e dopo un certo lasso di tempo
(abbastanza breve) ricompariranno e saranno affrontabili
di nuovo consentendoci così di fare un po’
di power-levelling.
Il Design
Tra i tanti limiti di Infinite Undiscovery e bene segnalare
il level design e il character design. Gli ambienti risultano
non molto curati e con un certo grado di anonimato, le
strutture architettoniche che tanto stupivano nel filmato
iniziale, in-game risultano decisamente povere sia in
numero di poligoni sia nel design stesso, decisamente
vetusto per un gioco uscito nel 2008. fortunatamente nelle
città più grandi potremmo ammirare un vasto
numero di persone con le quali dialogare, e sebbene non
siano dei capolavori concettuali in ambito character design,
si lasciano apprezzare anche nella propria individualità.
I personaggi sono discretamente realizzati ma nulla di
più, il design abusa non poco della tradizione
nipponica di questo tipo di giochi presentando flotte
di ragazzini androgeni dall’abbigliamento improbabile
e dalle animazioni a tratti sconcertanti per la loro rigidità.
Per i nemici il discorso non varia granchè, la
scarsa varietà e il discutibile design penalizzano
l’impatto iniziale che in alcuni casi riesce quasi
a sorprendere.
Sotto l’aspetto delle composizioni musicali spezzo
una lancia in favore degli autori poiché il titolo
contiene composizioni di buon livello che danno il giusto
incedere alla narrazione, discorso diverso per il doppiaggio
non proprio all’altezza (il gioco è interamente
localizzato in inglese…….). Inoltre i labbiali
sincronizzati non sono a tempo con i dialoghi…ad
oggi assolutamente inaccettabile, non è che chiediamo
la stessa dedizione ammirata in mass efffect, ma quanto
meno credibile…in questo titolo non si arriva nemmeno
al minimo sindacale, da rivedere!!!
In conclusione
Le premesse per aspettarsi molto di più da
un titolo Square-enix c’erano tutte probabilmente
la casa nipponica si sta, come accennato nell’introduzione,
concentrando su altri progetti. Il tutto però non
fa da scusante al risultato finale perché, chi
spende 60 euro per un gioco dovrebbe avere un prodotto
di ottima qualità ma purtroppo nel 2008 ci troviamo
di fronte ancora a prodotti confezionati in fretta e poco
curati che in altri tempi sarebbero stati venduti a prezzo
budget… Inoltre le quasi 20 ore di gioco sono un
vero insulto a un titolo appartenente a questa categoria,
se considerate anche il fatto che la storia comincia bene
ma continua e finisce in malo modo devo rimandare l’acquisto
del prodotto solo a chi si sta veramente annoiando…
finche il tempo e clemente consiglierei altro… ma
farsi una passeggiata no???.
Concludendo non basta chiamarsi Square-enix per avere
successo... |
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Votazione
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Grafica: 6
Sonoro: 7
Giocabilitá: 6
Longevitá: 5
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Buono il sistema delle abilità
collegate
+ Alcuni ambienti evocativi
+ Colonna sonora pregevole
- Pecora nera:
- Narrazione scialba
- Longevità ridicola
- Niente caratterizzazione dei
personaggi
- Graficamente sufficiente
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