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Guitar Hero 5 |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Activision
Sviluppatore:
Neversoft
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Rhythm Game
Giocatori:
1
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Chi prima arriva…
Sono ormai passati quattro anni da quando Guitar Hero
si propose come novità nel mondo dei videogiochi
imponendo il proprio stile originale intuitivo e divertente
che lo rese re incontrastato dei Rythm Game dando vita
ad una vera e propria rivoluzione che sdoganò con
prepotenza il genere sulle console casalinghe e ne decretò
il successo planetario.
Per la prima volta era possibile, tramite un ingegnoso
sistema di mappatura a tasti, provare in maniera convincente
le stesse emozioni delle più celebri rockstar sul
palco stando comodamente seduti nel salotto di casa e
soprattutto senza l’obbligo di saper suonare.
Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti ed
il gioco è arrivato ora alla sua quinta incarnazione.
Dopo essere stato dominatore unico ed incontrastato del
genere per i primi tre capitoli la serie ha dovuto fare
i conti con la concorrenza che sotto il nome di Rock Band
proponeva valide alternative che dimostravano di saper
rielaborare in maniera spesso più profonda, raffinata
ed efficace i concetti vincenti di Guitar Hero.
A partire da World Tour infatti la serie non ha dimostrato
di sapersi rinnovare o proporre un effettivo salto evolutivo
limitandosi a riprodurre forzatamente le stesse soluzioni
proposte dalla concorrenza che di fatto si imponevano
come nuovi standard per il genere. Questo aspetto ha impedito
a Guitar Hero di tornare agli antichi fasti e piuttosto
ha visto il fiorire di edizioni tematiche quali Aerosmith
e Metallica che se da un lato hanno assicurato successo
commerciale a breve termine dall’altro hanno impedito
a Neversoft di concentrarsi sulla longevità e sulla
profondità dei singoli prodotti.
Sarà riuscita Neversoft a fare tesoro delle esperienze
passate e a proporre qualcosa di fresco all’interno
di un genere che ritenere inflazionato è dire poco?
Il cuore batte forte… …e si vede, la meccanica
di gioco è solidissima e collaudata, nulla da ridire.Il
cuore di Guitar Hero mostra inalterato tutto il suo fascino
in quanto ad immediatezza e divertimento, regalando le
emozioni di sempre.
La tracklist è di tutto rispetto, in tutto 85 canzoni.
In più si può importare una parte di canzoni
da World Tour, dietro modesto pagamento di 280 Microsoft
Points per i diritti, utilizzando il codice unico stampato
sul retro del manuale di gioco. Tramite un altro piccolo
aggiornamento si renderanno compatibili i anche tutti
i contenuti scaricabili gratuiti e quelli eventualmente
acquistati della versione precedente allargando a 130
il potenziale parco tracce a disposizione, DLC a pagamento
esclusi.
Spezzando poi una lancia a favore dell’aspetto tecnico,
le tracce di Guitar Hero si dimostrano qualitativamente
superiori a livello di mappatura tasti rispetto a quelle
di Rock Band e questo si nota soprattutto utilizzando
livelli di difficoltà non altissimi su pezzi lenti
che risultano molto più gradevoli e di gran lunga
meno monotoni.
Ma anche l’occhio vuole la sua parte…
Bisogna dire che in un gioco di questo tipo l’aspetto
grafico viene inevitabilmente considerato come secondario
o di contorno e troppo spesso finisce per essere trascurato.
L’attuale evoluzione del genere e l’esigenza
di risultare più competitivi della concorrenza
impone inevitabilmente un cambio di rotta.
Un valido impianto scenico e la possibilità di
infondere vita e carattere alle vostre controparti sullo
schermo è un aspetto molto importante, capace di
fondersi con l’essenza della canzone e di generare
quella componente unica che solamente un concerto dal
vivo è in grado di trasmettere.
Per quanto riguarda il comparto grafico Guitar Hero 5
è pressoché uguale a quanto già proposto
in World Tour e non offre che timidi miglioramenti spesso
non all’altezza della raffinatezza di Rock Band.
Non si notano sostanziali miglioramenti ne per gli ambienti
ne per i personaggi che comunque rimangono di buon livello.
Alcuni scenari risultano un po’ slavati e piatti
a livello cromatico e per quanto riguarda i personaggi
al di là dei modelli predefiniti, quelli proposti
per la creazione di un nuovo personaggio sono carenti
di espressività e di varietà.
Proprio questa caratteristica imprigiona le seppur minuziose
possibilità di creazione all’interno degli
stessi pochi modelli e limita i risultati a poche varianti
che si possano veramente considerare creativamente valide
rischiando di far assomigliare troppo spesso un personaggio
all’altro. Purtroppo Rock Band in questo campo è
inarrivabile.
Menzione a parte meritano le Rockstar ricreate e resuscitate
(nel caso di Kurt Cobain) per l’occasione, di qualità
indubbiamente più alta dei personaggi base la cui
creazione è documentata nella sezione filmati all’interno
del gioco. L’effetto “Bambola Woodoo”
è assicurato e la possibilità di utilizzarli
costringendoli a cantare canzoni altrui o magari di band
rivali non ha prezzo.
Infine la possibilità di utilizzare gli Avatar
Microsoft al posto dei personaggi tradizionali offre una
scelta in più e contribuisce non poco a rendere
più “easy” ed avvicinabile il titolo
anche da parte di persone avvezze agli standard visivi
introdotti dalle console Wii.
Caccia al tesoro…
Una cosa che salta subito all’occhio rispetto ai
capitoli precedenti è lo stile più semplificato
e pulito dei menu. Se da una parte questo aspetto potrebbe
essere una nota positiva, e funziona egregiamente per
i menu principali, quando si passa ad alcuni menu interni
che per loro natura devono poter mostrare un discreto
numero di informazioni contemporaneamente, quali per esempio
i vari settaggi per la creazione dei personaggi o la lista
completa delle canzoni, l’interfaccia vi obbligherà
a salire e scendere continuamente potendo visualizzare
a schermo un numero veramente esiguo di elementi non dandovi
peraltro la possibilità di avere un quadro generale
della situazione. Avendo a disposizione 85 o più
tracce da sfogliare sentirete presto nostalgia della comoda
interfaccia di Guitar Hero III.
Per di più, pulizia a parte, i menu nella loro
struttura di base non sembrano contenere apparentemente
nuove funzionalità.
Non preoccupatevi le novità ci sono ma sono per
lo più presenti in spazi secondari e assolutamente
non funzionali che rischiano di far passare le stesse
completamente inosservate ad un occhio poco attento e
smaliziato. In pratica vi troverete a chiedervi come mai
non ci sia la possibilità di impostare questa o
quella determinata funzione e poi improvvisamente di imbattervi
casualmente nei settaggi della stessa chiedendovi il motivo
di tutto ciò.
Liberi di giocare…
L’unica novità messa veramente in risalto
e presente fin dalle prime schermate è costituita
dalla nuova modalità “Party Mode” che
consente di entrare o di uscire da una canzone proposta
dal gioco in qualsiasi momento ed in totale libertà
svincolandosi da preoccupazioni di performance e di impatto
sugli altri membri della band, molto utile e divertente
nel caso appunto di party e in generale molto adatta alle
situazioni casual. La modalità infatti continuerà
a scorrere in sottofondo anche in caso di inattività
in attesa di uno o più ingressi casuali. Altra
grossa novità in questa modalità è
costituita dalla libertà di combinare gli strumenti
musicali preferiti e svincolarsi dall’impostazione
classica di voce, chitarra, basso e batteria. In pratica
potete formare una band con voce e tre chitarre o una
con voce chitarra e due bassi e così via.
C’è poi la modalità “Carriera”
dove, sullo stile dei capitoli precedenti, si devono completare
tutte le scalette sbloccando di volta in volta i vari
locali e sfidando gli illustri musicisti di turno in battaglie
all’ultima nota. Novità di questo capitolo
è il sistema a stelle che non obbliga a dover suonare
tutte le canzoni di una scaletta ma consente di ripetere
in alternativa un’altra canzone per guadagnare il
numero di stelle necessario a sbloccare il locale successivo.
Utile nel caso vi troviate a che fare con una traccia
che risulta non di vostro gusto.
Infine la modalità “Partita Veloce”
dove è possibile suonare una o più canzoni
a piacimento. Proprio all’interno di questa modalità
troviamo una sorpresa molto gradita, abbiamo infatti la
possibilità di impostare e salvare permanentemente
le regole della modalità stessa in maniera molto
intelligente scegliendo per esempio il locale preferito
(tra quelli già sbloccati) o se si vuole disattivare
la possibilità che la canzone si interrompa a causa
dei troppi sbagli. In più si ha la possibilità
di pescare dalla tracklist completa fin dall’inizio
oppure di crearsi una scaletta di canzoni preferite che
una volta salvata sarà disponibile ogni volta.
Tutto questo non è possibile in Rock Band se non
in maniera temporanea limitata alla sessione di gioco
in corso e solo dopo aver sbloccato gli Extra.
Altra succosa novità che verrà apprezzata
dalle persone che non hanno la possibilità costante
di giocare con altri amici è quella di impostare
permanentemente i membri della band non controllati dal
giocatore anche se nemmeno in Rock Band nessuno ha ancora
pensato alla possibilità di impostare un cantante
del sesso opposto di riserva in modo che possa inserirsi
nel caso di cambio di voce da maschile a femminile e viceversa.
Una volta creati i personaggi con l’editor oppure
selezionati da quelli disponibili agendo dalla schermata
di selezione dei membri della band sarà possibile
scambiarli con quelli proposti di default e mantenerli
per le esibizioni future memorizzando la nuova formazione.
La modifica sarà effettiva anche per le altre modalità
dove troveremo la nuova formazione pronta ad aspettarci.
Anche in questo caso Rock Band non offre questa intelligente
seppure banale possibilità.
In generale si nota un ottimo lavoro di rifinitura della
difficoltà soprattutto ai livelli bassi atto a
rendere il gioco meno ostico e più accessibile
agli occhi dei giocatori meno esperti o alle prime armi
La scelta di lasciare più libertà costituisce
di fatto la caratteristica più apprezzabile di
Guitar Hero 5 e forse l’unico vero elemento di novità
introdotto rispetto agli standard del genere.
Crisi di identità…
Quando si parla di gusti musicali si entra sempre in un
campo estremamente soggettivo e volubile. Un marchio di
fabbrica di Guitar Hero è sempre stato quello di
indirizzarsi a generi prettamente Rock-Metal ma a partire
da World Tour la tracklist ha subito una contaminazione
di generi sempre più evidente arrivando ad abbracciare
anche il Pop. Ovviamente questa scelta può risultare
più o meno gradita in base ai propri gusti musicali.
La strada intrapresa da Rock Band insegna ed anche Guitar
Hero sembra voler far tesoro di questo aspetto.
Sta di fatto che in Guitar Hero 5 troverete Elton John
a braccetto con i Megadeth e gli Iron Maiden insieme ai
Coldplay, siate preparati.
I puristi storceranno sicuramente il naso ma se dobbiamo
parlare di evoluzione questo è un piccolo anche
se stentato passo in avanti. Va sottolineato però
che tutti questi lodevoli tentativi stridono non poco
con l’impostazione generale del gioco che mantiene
inalterato, soprattutto nello stile visivo, il rozzo,
irriverente e scanzonato stile Rock-Metal dei capitoli
precedenti che ben si adatta ad alcune canzoni ma poco
o nulla ad altre rendendo veramente bizzarre alcune delle
esibizioni.
Spero che il futuro Band Hero risolva questo problema
di fondo e non produca invece un’altra versione
a compartimenti stagni e fine a se stessa. Il concetto
di un unico gioco dove in base ai propri gusti l’utente
possa costruirsi tracklist diverse e abbia la possibilità
di integrarle costantemente tramite DLC a mio avviso è
il modello vincente.
Nessuno per ora è stato in grado di competere con
le uscite settimanali ed il catalogo di Rock Band, anche
se già a partire da World Tour ci sono stati degli
sforzi apprezzabili per arricchire i contenuti esistenti.
Spero vivamente che per Guitar Hero 5 gli sforzi siano
maggiori in quanto i contenuti aggiuntivi sono in grado
di tenere in vita per molto tempo un gioco che altrimenti
rischia di finire a discapito delle potenzialità
intrinseche nel dimenticatoio troppo presto.
Concludendo…
La scelta ovviamente per Guitar Hero 5 va valutata attentamente
in base alla tracklist che può contenere più
o meno elementi interessanti a seconda dei gusti personali.
Nel caso la lista sia di vostro gradimento o vi sentiate
affettivamente più legati alla serie di Guitar
Hero non esitate ad acquistarlo, non ve ne pentirete.
In caso contrario la scelta potrebbe essere più
sofferta a causa della troppa similarità con altri
prodotti rispetto ai quali spicca la poca volontà
da parte di Neversoft di distinguersi proponendo soluzioni
veramente innovative capaci di dare nuova linfa vitale
al genere. |
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Votazione
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Grafica: 7
Sonoro: 9
Giocabilitá: 8
Longevitá: 7.55
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Meccanica intuitiva collaudata
e vincente che vi terrà incollati
agli strumenti
+ Modalità alternative
Party Mode e Partita Veloce molto
complete e customizzabili
+ 85 tracce espandibili tramite
importazione da World Tour e DLC
- Pecora nera:
- Interfaccia menu semplicistica
e poco funzionale per quanto riguarda
customizzazione e lista tracce
- DLC fino ad ora meno carismatici
della concorrenza
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