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Dragon Age: Origins |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Electronic Arts
Sviluppatore:
BioWare
Lingua:
Testi in italiano
Versione:
Pal
Genere:
Gioco di Ruolo
Giocatori:
1
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C’è
un gioco che mi riporta alla mente i ricordi del passato,
un passato ormai lontano ma mai dimenticato, Baldur’s
Gate: Shadows of Amn. Questo fu insieme al suo predecessore
e a titoli come Icewind Dale, o Planetscape Torment un
must per tutti gli appassionati del settore, all’epoca
le consolle raccoglievano ancora pochi adepti mentre la
parte del leone la faceva sicuramente i pc gamers e io
come altri scoprivo lentamente le nuove possibilità
che l’industria video ludica stava rilasciando sul
mercato.
La serie Baldur’s Gate raggiunse dei picchi qualitativi
enormi per l’epoca donando capolavori all’utenza
pc e introdusse un nuovo modo di giocare nelle menti degli
appassionati. Portare l’universo di Dungeons &
Dragons a schermo fu sicuramente un’impresa titanica
e visti gli incredibili risultati raggiunti la cosa fece
addirittura storia scrivendo una delle pagine più
belle dell’ enciclopedia degli hardcore gamers.
Potete dunque capire con quanta trepidazione avevo intenzione
di provare con mano questo Dragon Age, seguito ideologico
di quello che fu il mio gioco preferito su pc di tutti
i tempi. Non appena lessi le notizie riguardanti questa
nuova IP iniziai a fantasticare su terre pericolose e
creature fantastiche come i draghi, da buon giocatore
di Dungeons & Dragons vi lascio solo immaginare quanto
il mio cuore fosse pieno di gioia alla notizia di questa
realese.
Ora siamo giunti finalmente al rilascio del titolo in
questione, molti di voi avranno già decine di ore
di gioco al momento di questa recensione che viene pubblicata
solo ora perché il titolo meritava una conoscenza
approfondita per poter dare un giudizio consono a tale
evento e perché soprattutto in Dragon Age il plot
narrativo la fa da padrone.
Menziono inoltre che ho provato la versione per xbox 360
e che quindi ogni giudizio è principalmente inerente
a tale versione.
DRAGHI, MAGHI E GUERRIERI IMPAVIDI
La storyline di D.A. ci propone l’ennesimo scontro
tra bene e male, le terre del Ferelden sono di nuovo sotto
la minaccia ciclica del Flagello ovvero il ritorno del
Arcidemone con le sue truppe demoniache focalizzate sulla
distruzione e conquista delle tre razze dominanti: umani,
elfi e nani.
Noi vestiremo i panni dell’eroe, buono o malvagio
a noi la scelta, scegliendo tra 6 diverse origini, da
qui parte del titolo del gioco. Potremo infatti vivere
una delle 6 avventure che seppur piene di eventi predefiniti,
potranno differire a seconda di quale pg abbiamo investito
come nostro avatar.
Giocata la lunga introduzione che ci consente di prendere
confidenza con comandi e mondo di gioco, entreremo a far
parte dei custodi grigi, gruppo che nello specifico ha
le abilità di poter sconfiggere il flagello e l’Arcidemone.
Da qui in poi il plot narrativo sarà costellato
dalla scelta di varie opzioni .
Il susseguirsi dell’avventura dipenderà da
noi e darà motivo di rigiocare il titolo perché
i bivi sono molteplici e tutti molto interessanti consentendoci
di recuperare tesori o addirittura nuove abilità.
Il mondo di D.A. è ovviamente selvaggio e spietato
e le diverse creature, dai classici non morti fino ai
draghi e passando per vari demoni ci daranno filo da torcere
sin dall’inizio. La varietà del bestiario
è sicuramente sorprendente e darà modo di
interagire strategicamente in modo differente di occasione
in occasione.
Potremo scegliere tra tre classi inizialmente: mago, guerriero
e vagabondo. E inoltre sceglieremo tra tre razze: umani,
elfi e nani.
Dopo queste scelte, un editor ben congegnato ci darà
modo di personalizzare il nostro avventuriero nei minimi
particolari consegnandoci svariate opzioni di creazione.
Si passa poi all’assegnazione dei punti per le varie
abilità e/o incantesimi se si utilizza un mago,
scelta importante ma non fondamentale dato che più
avanti avremo modo, livellando, di ottenere molteplici
punti da spendere nelle varie ramificazioni delle abilità/incantesimi.
A questo punto inizierà il racconto sulle nostre
origini che ci vedrà impegnati in varie situazioni,scegliendo
il mago ci si troverà ad affrontare la prova del
circolo dei maghi per poter ottenerne lo status e così
via per le altre origini. Fatto questo consoceremo uno
degli elementi principali dei custodi grigi che ci inserirà
nel loro rango e da li in poi inizièrà la
vera avventura.
Conosceremo inoltre, dopo questi avvenimenti, altri membri
che potranno seguirci nel nostro viaggio alla ricerca
della vittoria sul flagello, ma attenzione non tutti potranno
condividere le nostre azioni e se saranno insoddisfatti
dalla piega degli eventi potranno lasciare il party definitivamente.
CARTA PENNA E UN BUON NUMERO DI DADI
Dragon Age è soprattutto frutto di un’ottima
storyline ma si sa il pepe viene dato dagli scontri di
gioco, come da tradizione dei giochi ruolistici cartacei
il titolo Bioware inserisce lo svolgimento delle battaglie
in questo ordine di cose. Avremo a disposizione 4 membri
utilizzabili in battaglia, ne incontreremo degli altri
ma 4 è il numero massimo consentito, ognuno con
le sue peculiarità. Maghi, ladri e guerrieri ognuno
con le sue specializzazioni e abilità sbloccabili
nel proseguimento dell’avventura, sta a noi equilibrare
il nostro party e renderlo funzionale ad ogni occasione
per potere conseguire il successo nelle battaglie e proseguire.
Lo svolgimento degli scontri avviene in tempo reale, una
interfaccia di selezione rapida ci permette attraverso
i tasti x,y e b di selezionare abilità e incantesimi
attivi per compiere le nostre mosse, col grilletto destro
è possibile switcharre su un'altra interfaccia
simile dove posizionare ulteriori 3 slot. E’ inoltre
sempre possibile aprire un menù dedicato dove troveremo
tutte le abilità e gli incantesimi e le varie pozioni
da usare, il gioco in questa modalità viene messo
in pausa consentendoci di selezionare l’opzione
desiderata. Da considerare che partiremo sempre col controllo
del nostro pg principale ma grazie ai tasti lb e rb potremo
selezionare ognuno dei 4 membri del party in gioco e fargli
compiere l’azione voluta.
Infine per chi di voi ha fruito di final fantasy 12 fa
la sua comparsa il “gambit”, potremo nella
sezione tattiche selezionare azioni predeterminate in
determinati eventi di scontro. Ad esempio potremo ordinare
ad un guerriero di usare in apertura l’abilità
attacco con scudo, oppure a una maga mutaforma di trasformarsi
in un ragno se siamo di fronte ad un nemico temibile.
Gli ordini predefiniti sono molteplici e vengono di solito
eseguiti con cura, ahimè nella versione xbox 360
gli scontri sono molto più frenetici e votati all’azione
rispetto alla controparte pc dove tutto viene fatto con
un po’ più di calma. Se avrete la pazienza
di adattarvi a tutto ciò saprete apprezzare e utilizzare
le peculiarità dei vostri membri del gruppo, altrimenti
il tutto vi risulterà caotico. Dragon Age va padroneggiato
con calma non lasciatevi abbattere dalle prime difficoltà,
alla lunga il titolo vi risulterà godibile.
Cos’altro dire, ogni personaggio utilizzabile avrà
a disposizione un inventario dove equipaggiare svariati
oggetti dalle differenti funzioni, le armi potranno dare
dei bonus aggiuntivi e alcune potranno usufruire di slot
di potenziamento rune assai utili, gli anelli incrementeranno
le varie capacità quali forza, intelligenza, volontà
e via di seguito e così per ogni oggetto disponibile.
Le abilità e gli incantesimi pur non essendo vari
come in Shadows of Amn sono numerosi e appaganti da ottenere,
da notare che salendo di livello e affrontando determinate
quest in un certo modo, si potranno sbloccare dei pacchetti
di specializzazione. Ogni classe ha i suoi pacchetti così
che ad esempio un mago potrà imparare la magia
del sangue, pratica arcana fuorilegge, oppure un guerriero
potrà diventare un templare, atto a contrastare
le abilità magiche dei castatori.
Per concludere a video verranno evidenziate 3 possibili
barre, la barra rossa fa riferimento alla salute del personaggio,
la barra blu al mana disponibile e la barra gialla ci
dà la quantità di vigore. Un mago ovviamente
disporrà della barra salute e della barra mana,
mentre un guerriero delle barra salute e della barra vigore
che serve a farci capire quanti colpi possono essere ancora
assestati prima di essere sfiancati.
Queste 3 barre si rigenerano durante gli scontri lentamente,
ma non appena si ritorna in modalità normale si
rigenerano istantaneamente, così come gli eventuali
caduti durante gli scontri che vengono letteralmente rimessi
in sesto nonostante un ko.
DIALOGHI, QUESTS SECONDARIE E TANTO DA VEDERE
Prerogative di un titolo Bioware sono lo storyline
e le quests secondarie sempre abbondanti, preparatevi
a tonnellate di dialoghi e a un sapere enciclopedico.
Come in mass effect, ad esempio, nulla è lasciato
al caso, le storie da apprendere sono molteplici e faranno
la gioia di chi vuole capire i fondamenti del mondo in
cui si narrano le vicende. Ogni personaggio, ogni razza
ha le proprie usanze, le proprie malefatte da raccontare
o semplicemente una curiosità. Tutta questa mole
di lavoro è come sempre encomiabile e lascia lo
spettatore a bocca aperta per la cura riposta nei particolari
minuziosi. Un dialogo può dare vita a un impressione
semplice oppure condurvi ad un bivio morale ed una suddetta
quest secondaria. Sta a voi decidere se approfondire o
meno una situazione, stabilire se chi è davanti
a voi dice il vero o meno e magari aiutarlo per poi scoprire
che vi ha abilmente ingannato con le sue parole.
Non vi nascondo che a volte il tutto può risultare
tedioso, ma chi sceglie un gioco Bioware sa cosa si aspetta
e immagino che i più di voi rimarranno piacevolmente
ammaliati da cotanta scelta e vastità.
Parlando ora delle sub quest posso dirvi che ne sono presenti
a tonnellate e che molto volte vi doneranno oggetti e
tesori molto utili, in ogni caso si sa che anche dei semplici
punti esperienza sono una ricompensa sempre ambita. Le
sub quest potranno variare in base alle vostre decisioni
e alle vostre origini, o anche dai membri del party inseriti.
Come ho già detto ognuno ha una sua storia e a
volte i suoi tormenti da fronteggiare, quale occasione
migliore di approfondire un discorso lasciato aperto e
vedere le nuove opportunità concesse?.
OCCHI E ORECCHIE VOGLIONO LA LORO PARTE…
Dragon Age è un titolo imponente e vastissimo,
ma purtroppo qua arrivano le dolenti note, per quanto
riguardo il comparto tecnico posso affermare che il titolo
risulta alquanto scarno e molto poco dettagliato. Sicuramente
la vastità delle locations non ha aiutato il lavoro
dei programmatori ma a volte si scade nel pacchiano e
quasi nell’imbarazzo per cotanta povertà
di textures e di poligoni. Gli ambienti seppur ben congegnati
architettonicamente risultano spogli e privi di personalità
dando l’impressione che il titolo sia stato prodotto
per un’altra generazione di consolle, la precedente.
Non vi sono difetti tipo tearing, o aliasing ma ahimè
la povertà di definizione dei fotogrammi lascia
davvero l’amaro in bocca per quello che doveva essere
un capolavoro sotto tutti i punti di vista. Si salvano
i personaggi giocanti che sono ben dettagliati così
come i vari oggetti equipaggiabili che prontamente vengono
riproposti addosso ai membri del party, ma nulla di più.
Da Bioware era lecito aspettarsi molto di meglio sotto
questo profilo dato che coi lavori precedenti hanno sfoggiato
opere davvero convincenti e accattivanti.
Sul fronte musicale posso affermare di trovarmi davanti
a composizioni davvero pompose e solenni e oltremodo convincenti,
i vari momenti di gioco sono ottimamente rappresentati
come se ci si trovasse a vedere un colossal quale il Signore
degli Anelli, nelle numerose cut scenes musica e pomposità
arrivano a vette stratosferiche. Il gioco è doppiato
interamente in inglese e tutto sommato è abbastanza
convincente. Gli effetti di battaglia sono anch’essi
ben riprodotti e il castare un incantesimo o dare una
spadata sembra davvero cosa da tutti i giorni, come se
il nostro vicino lo facesse alla sera quando torna dal
lavoro!.
Dragon Age : origins mantiene in parte le grandi promesse
che aveva alimentato prima della sua uscita, chi di voi
come me saprà digerire un comparto grafico deficitario
lo amerà alla follia perché il resto è
fantastico, chi invece non riuscirà ad andare oltre
ai limiti di produzione non godrà appieno di una
esperienza che per carisma risulta comunque godibile.
Dragon Age non è per tutti ma se avete amato la
serie Baldur’s gate e volete a distanza di molti
anni rituffarvi in un modo fantasy come solo i maestri
di Bioware possono concepire allora fatelo vostro e se
quelle textures non vi aggradano pensate a come uccidere
il prossimo drago, questo vi riempirà di gioia. |
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Votazione
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Grafica: 6.5
Sonoro: 9
Giocabilitá: 8.5
Longevitá: 9
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Giocabilità fantastica
+ Tecnicamente coraggioso e valido
+ Longevità elevata
- Pecora nera:
- Un poco ripetitivo
- Plot narrativo scarno
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