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Dead or Alive 4 |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
Microsoft Game Studios / Tecmo
Sviluppatore:
Team Ninja
Lingua:
Sottotitoli in Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Picchiaduro 3D
Giocatori:
1 - 2
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Uno dei giochi
più attesi della line up iniziale di XBox 360 è
finalmente disponibile, dopo una serie di ritardi, che
sembravano non aver fine, possiamo ufficialmente mettere
le mani su Dead or Alive 4, seguito dell’oramai
vetusto Doa3.
Si tratta di un capolavoro? Direi di no, ma non di certo
di un brutto gioco. Analizziamo per quale motivo reputo
l’unico picchiaduro per la nuova console Microsoft,
non il messia next-gen che stavamo aspettando.
Onestamente mi sento di paragonare il livello di difficoltà
di Doa4 a quello del tecnicissimo Virtua Fighter 4 per
PS2, e questo potrebbe essere, sia un pregio che un difetto.
Uno dei più grandi cambiamenti apportati al sistema
di combattimento di questo titolo, riguarda le counter.
Nell’evolvere la meccanica di gioco, Tomonobu Itagaki
ha pensato bene di complicare il sistema per effettuare
i contrattacchi: in pratica a seconda del tipo di colpo
da deflettere, bisognerà muovere lo stick in una
direzione ben precisa (premendo contemporaneamente il
pulsante di parata) ed essere decisamente puntuali nel
tempismo di esecuzione. Insomma, l’inasprirsi della
difficoltà, giova senz’ombra di dubbio al
tecnicismo, ma in parte si aliena le simpatie dei meno
avvezzi alla fatica ludica. Ottenere delle vittorie anche
ai livelli iniziali non è una passeggiata. Se con
Tekken, VF o Soul Calibur, mettere al tappeto i primi
avversari non comporta fatica, in Doa4 è un’impresa
che richiede una certa applicazione da parte del giocatore.
Quindi chi intraprende un match (con la dovuta pazienza),
ben presto sarà costretto ad apprendere parecchie
tecniche, accantonando la sistematica pressione casuale
che di solito accomuna parecchi titoli di questo genere
(compresi i vecchi Dead or Alive).
Il vero divertimento arriva dopo le prime faticose ore
spese nella dura fase di apprendimento dei controlli.
I tre soli pulsanti necessari per sferrare calci, pugni
ed effettuare parate e counter, sono più che sufficienti
a generare una quantità abnorme di combinazioni.
Con la pratica si riuscirà ad inanellare lunghe
combo ed a mantenere a mezz’aria l’avversario,
come fosse un pallone da calcio. La possibilità
poi, di sfruttare il fondale per mettere al muro il nemico,
sbatterlo giù da una scalinata o chi più
ne ha, più ne metta, è da sempre una delle
più grandi caratteristiche della serie. L’interazione
con le arene è stata ulteriormente arricchita,
dal passaggio di automobili che possono colpire i lottatori
di fronte ad un casinò, alle scalinate che permettono
di fare surf sull’avversario (avete presente Legolas,
che grinda con lo scudo nel film “Il Signore degli
Anelli”?). Ma questi sono solo alcuni esempi, infatti
nei ring, i personaggi come “La Mariposa”
potranno camminare sulle corde, i Ninja potranno saltare
o correre sulle pareti per darsi poi micidiali slanci,
e si potranno utilizzare tutte le suppellettili per continuare
a combattere anche nelle situazioni più estreme
(da film, il salto dei tavolini con calcio volante!).
Fin’ora ho elencato solo i pregi di Dead or Alive
4, ma purtroppo in questo giardino non crescono solo rose
e fiori. A volte capita che la frustrazione prenda il
sopravvento sul divertimento a causa del rilevamento delle
collisione (il cuore e l’anima di ogni beat’em
up) durante lo scontro con il boss finale Alpha-152, vero
e proprio cheat-mode vivente del gioco. Il vantaggio che
si prende la CPU è inumano; non solo si teletrasporta
durante i vostri attacchi per quanto sembra che la priorità
sui colpi sia sempre sua. La spropositata durezza di questo
combattimento potrebbe scoraggiare persino i più
accaniti smanettoni dall’alzare il livello di difficoltà
oltre il grado base.
Il numero di modalità, messo a disposizione del
giocatore, è davvero ragguardevole e la possibilità
di sbloccare una grande quantità di costumi ed
extra vari, arricchisce notevolmente la longevità
di Doa4. Completando la modalità storia con tutti
i vari protagonisti, avrete un quadro completo della trama,
che come al solito, ai fini del gioco risulta secondaria,
ma vi regalerà dei personaggi extra, ed in alcuni
casi dei finali che valgono la pena di essere rivisti
più e più volte (un plauso va a quello di
Hitomi, il mio preferito).
Lo sblocco dei costumi e dei vari bonus, è affidato
alle varie modalità secondarie. Tutto sommato però,
queste non risultano per nulla “secondarie”.
Si tratta infatti, del Time Attack (vera e propria modalità
classica ad incontri alla street fighter), del Survival,
e del tanto acclamato Multiplayer Online. Ciascuna di
queste, eccezion fatta per lo Story Mode, potrà
essere affrontata sia in singolo, sia in coppia, proprio
come avveniva in Doa2 e 3, per raddoppiare la dose di
botte!
La modalità online, intravista in “Doa Ultimate”,
ha finalmente preso una forma definitiva, grazie al supporto
Live. Al giocatore verrà data la possibilità
di creare una stanza, in cui ospitare fino a sedici contendenti,
per organizzare incontri personalizzati al cento per cento
(dalla tipologia di scontro, al numero di round; dalla
durata di ciascuno, alla scelta se in singolo o a coppie).
Ogni vittoria vi farà guadagnare punti, che accresceranno
il vostro rango ed il relativo punteggio “true skill”
per la graduatoria mondiale.
Più gente metterete KO e più accumulerete
soldi da spendere nello “Zack’s shop”,
un negozio che vi darà, non solo l’opportunità
di personalizzare il vostro avatar e la stanza dove organizzare
gli incontri, ma anche di acquistare nuovi costumi per
i vostri personaggi (come da consuetudine, le eroine saranno
sempre più svestite e provocanti).
Ora come ora, questa modalità multiplayer soffre
di qualche lag di troppo, ma il Team Ninja ha assicurato
il rilascio di una patch in tempi brevissimi.
Se vi state domandando, perché abbia iniziato la
recensione dicendovi che Dead or Alive 4 non è
un capolavoro, è presto detto: per fregiarsi di
tale onorificenza, un titolo deve essere bello sotto ogni
punto di vista, e sembra strano dirlo, ma è proprio
sotto il profilo tecnico, che il gioco Tecmo non lascia
a bocca aperta. Certo è bello da vedere per merito
dei suoi modelli aggraziati nei movimenti e definiti nella
qualità e per le arene enormi ed interattive …ma
nulla che dia l’impressione di giocare ad un titolo
next-gen. Non mi riferisco al character design, che è
come al solito molto bello e non mi riferisco neppure
alle donzelle, (se mi è concesso appaiono ancor
più lascive), ma si tratta proprio di quell’idea
del “…secondo me, si poteva fare di più”.
Un'altra piccola pecca, che non va ad intaccare il gioco,
ma che potrebbe infastidire i puristi, riguarda le traduzioni
dei dialoghi, dal giapponese all’italiano non proprio
azzeccate ed accurate. E’ un’inezia, ma la
cito per dovere di cronaca.
Sarò anche pignolo, ma tralasciando il nuovo makeup
estetico, l’inasprimento del livello di difficoltà,
il ritocco al sistema di difesa e qualche altro piccolo
dettaglio, l’unica vera “novità”
di Dead or Alive 4 è il gioco online (tra l’altro
la presenza era scontata visto il chiodo su cui sta battendo
fortemente Microsoft).
Alla fin della fiera è un bel gioco, anche perché
non ha termine di paragone alcuno, ma non è il
capolavoro tanto atteso. La mia affermazione sarà
anche soggetta a critiche, ma il Team Ninja non è
riuscito a sfornare nulla di più di un picchiaduro
carino. Detto questo torno a giocare a “Tekken 5”
su PS2. |
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Votazione
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Grafica: 8
Sonoro: 8
Giocabilitá: 8
Longevitá: 9
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ E' l'unico picchiaduro per 360
+ Grafica pulita e veloce, arene immense
+ Modalità online ricca e completamente customizabile
+ Decisamente più tecnico degli altri Doa
+ Decine di extra da sbloccare
- Pecora nera:
- Tecnicamente non compie un vero salto nella Next-gen
- Livello di difficoltà medio, decisamente sopra la norma
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