“Pacific
City” oramai è in mano ai tre signori
della malavita, per i bravi ed onesti cittadini sembra
che non ci sia più speranza. L’Agenzia, nata
per combattere lo strapotere criminale di questi soggetti,
inizia a non stare più dietro alle richieste di
soccorso. Arrivati sull’orlo del baratro, l’unica
decisione accettabile è quella di utilizzare dei
super poliziotti modificati geneticamente, che senza alcun
tipo di remora morale siano pronti ad estirpare questa
piaga con ogni mezzo, lecito o illecito che sia.
Queste le premesse di Crackdown, un gioco nato dalle fulgide
menti di alcuni ex-sviluppatori di “Grand Theft
Auto”, ora parte del team Realtime Worlds, eppure
l’unico apparente richiamo al capolavoro Rockstar
Games parrebbe essere solo il free roaming!
L’approccio al mondo di questo titolo è completamente
spiazzante: non esistono né missioni da svolgere,
né barriere invalicabili ad ostacolarvi la strada.
Tutto quello che vedete è alla vostra portata.
L’enorme città è divisa in tre grandi
aree unite da ponti, ciascuna dominata da un signore del
crimine, dai suoi luogotenenti e dai suoi scagnozzi. Il
vostro obiettivo è logicamente l’eliminazione
fisica dei suddetti boss, operazione tranquillamente effettuabile
anche all’inizio del gioco, ma è altamente
sconsigliabile per svariati motivi.
L’eradicazione del male andrà infatti eseguita
in modo sistematico, togliendo di mezzo prima di tutto
i vari membri importanti delle gang, così da indebolire
le guardie del boss (alcuni forniscono gli armamenti,
altri addestrano i criminali, e così via), per
poi procedere con una più alta percentuale di successo
alla sua “punizione”. L’unica fonte
d’informazioni e vostra unica voce guida, sarà
un’operatore dell’Agenzia che vi mostrerà
dei brevi filmati per integrare un minimo di “trama”,
dando spessore alle vostre sentenze sommarie (in pratica
vi farà capire i ruoli dei luogotenenti e quali
vantaggi porterà la loro uccisione).
Fin qui abbiamo solo parlato del fine, ma non del come
arrivarci, ed è qui che arriva il bello! Il nostro
“Judge Dredd”, è una sorta di
poliziotto super-mega-iper-vitaminizzato, che ha visto
troppe volte Matrix. Quanto più ammazzate tanto
più diventate letali!
Se farete stragi con le armi da fuoco, il vostro reticolo
di mira automatico diventerà più preciso
e i colpi messi a segno causeranno più danno. Se
userete lanciamissili ed esplosivi, il raggio ed il danno
delle deflagrazioni crescerà. Se tirerete sotto
membri delle gang con i vari mezzi, diverrete più
abili alla guida.
Questo per quanto riguarda le caratteristiche con gli
strumenti offensivi, poi si passa a quelle fisiche che
riguardano la forza e l’agilità. La prima
vi permette di sollevare oggetti sempre più pesanti
e di scagliarli lontano (si arriva a tirare su addirittura
delle automobili!), la seconda e più interessante
caratteristica, consente di muovervi più velocemente
e di saltare ad altezze vertiginose, permettendovi di
spiccare balzi tra un grattacielo e l’altro come
Keanu Reeves.
La mappa di Pacific City infatti, si estende non solo
orizzontalmente, ma anche e soprattutto verticalmete.
Ogni edificio è ricco di sporgenze ed appigli per
il nostro agente, che con balzi poderosi è in grado
di scalare ogni palazzo come King Kong!
Non tutte le salite però sono semplici e dirette
(balzellon-balzelloni, davanzale dopo davanzale), alcune
in particolare richiedono un discreto spirito di osservazione
per trovare la giusta via e giungere alla cima. Una volta
arrivati sui tetti più alti, ammirare il panorama
è davvero un’esperienza senza eguali (fare
BASE jumping dalla torre centrale è una vera goduria)!
L’estensione del campo visivo vi permette di gettare
l’occhio fino all’ultimo centimetro dell’isola,
impreziosita dal suo efficace cell-shading, che fa assomigliare
crackdown ad un fumetto. Le tonalità vivaci del
cielo e della terra si contrappongono in modo forte alla
violenza, per giunta ben animata, del resto del gioco.
Voi sul tetto del mondo e la città che si muove
pulsante al di sotto. Bello, quasi poetico.
Spesso viene voglia di fermarsi ad osservare lo scorrere
della vita di Pacific City, poi la voce (in italiano)
della nostra guida ci ricorda che abbiamo una missione
da compiere. L’agente flette i muscoli ed è
nel vuoto (come “Ratman”). Agita le braccia
e poi atterra con un sordo tonfo, crepando la superficie.
Arrivato il momento di combattere il crimine tra le strade,
si prende la mira, selezionando quale parte del corpo
colpire e poi si apre il fuoco. Semplice, veloce, efficace;
di sicuro non indolore.
Nel giro di qualche ora, i controlli vi permettono di
fare davvero numeri da circo, tipo lanciare un nemico,
saltare e crivellarlo di proiettili mentre è ancora
in volo.
La possibilità di combattere il crimine all’interno
dell’immensa città, giocando in cooperazione
con un amico, si rivela una manna dal cielo per un titolo
che per quanto immediato e divertente, pecca gravemente
per longevità. Il tempo richiesto, per scovare
tutti i segreti e sgominare tutte le bande, è davvero
esiguo, se a questo aggiungiamo l’assenza di una
trama vera e propria che possa dare varietà alle
missioni, possiamo dire che la longevità ha una
rapida parabola discendente.
Tutto sommato Crackdown è un ottimo esperimento,
che dimostra al pubblico le molteplici opportunità
che ancora ha da offrire il free roaming, e delle possibilità
che si apriranno sfruttando il multiplayer tramite Live. |
