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Bioshock 2 |
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Versione per la stampa -
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la review nel forum
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Produttore:
2K Games
Sviluppatore:
Irrational Games
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
FPS
Giocatori:
1
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Quando il primo
bioshock fece capolino sulle nostre fide Xbox360 il mondo
videoludico non poté che ammirare estasiato il
lavoro svolto da Kevin Levine e il suo team allora conosciuto
come Irrational Games. Decantarne le lodi fu una pratica
condivisa dalla quasi totalità delle riviste competenti
web e non… l’incredibile lavoro svolto per
delineare in modo coerente la città di Rapture
e le sue vicissitudini prima dell’arrivo del protagonista
(e noi con lui…) fu a suo tempo termine di paragone
per tutti i progetti futuri che comprendevano la creazione
di realtà videoludiche coerenti e affascinanti!
Lo stile, il design e l’intelligente storia narrata
fecero di quella perla videoludica un vero e proprio cult
da mettere di diritto nell’olimpo delle migliori
uscite videoludiche di sempre… la soft-co produttrice
del gioco, la sempre attenta Take two, conscia del potenziale
della propria I.P. non poteva certo sprecare il lavoro
svolto in fase di pre-produzione per un solo titolo e
qualche tempo fa annunciò un seguito che per la
verità suscitò non poche perplessità
in tutta la community giocante. Il problema fondamentale
è che la storia narrata nel primo bioshock non
aveva bisogno di approfondimenti, anzi, la struttura narrativa
del gioco stesso non permetteva l’evolversi di ulteriori
vicende… il team di sviluppo, incurante delle problematiche
legate alla continuità, ha escogitato una soluzione
narrativa atta a far si che nuovi avventori fossero in
grado di “immergersi “ nella nuova vicenda
così come i vecchi conoscitori di Rapture potessero
esplorarne nuovi anfratti… incredibile a dirsi ma
il risultato non è per niente deprecabile…
Nei panni “paterni” di un Big Daddy...
La storia ci mette nei potenti panni di un Big Daddy,
un esemplare molto particolare in grado di utilizzare
potenziamenti dati dai plasmidi e dalla sciagura che ha
reso Rapture un contenitore sottomarino di odio e violenza,
L’Adam. Questa volta la trama ci vede alla ricerca
di una “sorellina” molto particolare, qualcosa
di Eleanor (questo il nome della bambina…) la rende
speciale e per questo diversa dalle altre, per una qualche
ragione il nostro legame con lei è più forte,
trovarla è la nostra missione principale. Inutile
negare che vestire i panni di un Big Daddy da una certa
sensazione di potenza, il vasto arsenale che avremo a
disposizione , unito alla possibilità di utilizzare
nuovi e vecchi plasmidi, ci renderà sicuramente
più efficaci in un combattimento contro i “ricombinanti”,
specie quando dovremo proteggere le sorelline che sottrarremo
con la forza agli altri Big Daddy. Questa volta infatti
non ci limiteremo a risparmiarle, una volta catturate
le potremo utilizzare per raccogliere l’adam dai
cadaveri sparsi per Rapture, a patto di proteggerle ovviamente.
Complice la nostra natura di Big Daddy, gli antagonisti
più duri non sono più gli scafandrati con
trivella, certo non sono avversari da poco, ma questa
volta per rendere più “frizzanti” gli
scontri sono stati introdotti nuovi e decisamente più
pericolosi nemici, le Big Sister. Queste versioni “femminili”
dei nostri nostri “ex” nemici per eccellenza
vantano una brutalità e una rapidità davvero
encomiabili, ogni incontro con queste odiose scafandrate
leggere ci metterà nella spiacevole situazione
di sentirsi “braccati”… i loro attacchi
sono fulminei e precisi, uscirne vivi è decisamente
più arduo che nel prequel, abituatevi all’imprecazione
gratuita e viscerale…
Il sogno di Andrew Ryan, l’incubo di tutti noi…
Inutile negare il fascino proprio dell’ambientazione
di Bioshock. In questo seguito manca ovviamente l’effetto
sorpresa e l’impatto grafico che allora conquistò
un po’ tutti (nonostante utilizzasse la versione
2.5 dell’unreal engine di casa Epic, molto meno
performante dell’ormai strafamosa e sfruttata versione
3…), rimane inalterato il feeling e la capacità
di coinvolgere grazie alla cura strepitosa per i dettagli.
Rapture sembra ancora il sogno infranto di un visionario,
minacciata dall’avidità e dalla dipendenza
di potere pei propri cittadini. L’utilizzo dei colori
e degli effetti di luce regala ancora atmosfere degne
dei migliori film noir nonostante il character design
e le animazioni siano ancora volutamente ancorate al mondo
dei comics e dell’animazione. Certo cambia la nostra
percezione, nel prequel era tutto qualcosa di sconosciuto,
nuovo e intrigante proprio perché ignoto, la sceneggiatura
in questo senso aiuta ad accusare meno il colpo della
mancata meraviglia iniziale, impersonando un Big Daddy
si presume che la città e le sue peculiarità
ci siano famigliari, ma non vi lasciate ingannare, la
familiarità viene presto scartata in favore della
vostra sopravvivenza e in funzione della missione che
vi assicuro riuscirà a coinvolgervi emotivamente
quasi quanto il capitolo precedente senza poter contare
sull’effetto sorpresa….
Eccellenti, come nel prequel del resto, il sonoro e il
doppiaggio. Il primo garante di musiche retrò e
partiture che spaziano elegantemente tra i momenti di
atmosfera e di ”carica”, il secondo vanta
una recitazione sempre di qualità cinematografica…
considerando il suo predecessore era impossibile accontentarsi
di meno…
La Tenenbaun e gli eredi...
Forte di una trama interessante e ben narrata, di un comparto
tecnico che nonostante gli anni stupisce ancora, Bioshock
2 riesce nel difficile compito di omaggiare il primo capitolo
senza ricalcarne in modo subdolo le dinamiche. Manca ovviamente
l’effetto sorpresa e la meraviglia che riusci a
donarci il primo Bioshock, ciò non toglie che la
nuova produzione Take Two ha saputo riportare tutti noi
in un mondo che sebbene sia “sommerso” da
altre storie ed altri gameplay ibridi, riesce ad essere
affascinante come pochi altri titoli sanno essere…siete
pronti a riprendere la batisfera?
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Votazione
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Grafica: 8
Sonoro: 8.5
Giocabilitá: 8
Longevitá: 8.2
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Ambientazione ancora oggi carica
di fascino
+ Gameplay familiare ma variato
quel tanto da renderlo nuovo
+ Coinvolgente e “bastardo”
nei punti giusti
+ Sonoro e doppiaggio buoni
- Pecora nera:
- Miglioramenti non epocali…
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