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Bioshock |
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Versione per la stampa -
Commenta
la review nel forum
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Produttore:
2K Games
Sviluppatore:
Irrational Games
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
Sparatutto
Giocatori:
1
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Bioshock vi immerge
in una città sottomarina i cui abitanti si sono
trasformati in aberrazioni genetiche dalla frenesia omicida…
siete pronti a bagnarvi i piedi?
Scelta l’impostazione iniziale tra facile, medio
o difficile, il gioco comincia con una breve intro nella
quale ci troviamo in un aereo, un
regalo ancora da scartare tra le mani, il tempo di accendere
una
sigaretta… quando improvvisamente l’aereo
precipita e ci ritroviamo a
nuotare tra i rottami in fiamme. Davanti a noi vediamo
quello che può
sembrare un faro, la cui porta aperta ci invita in un
ambiente asciutto,
accogliente, con addirittura una melodia nostalgica (La
Mèr). All’interno
troviamo una batisfera che, non avendo altra scelta, attiviamo
e..
benvenuti a Rapture.
La prima impressione che si ha di Rapture è quella
di un’enorme metropoli, del tutto simile a quella
che poteva essere la New York degli anni ’40, con
grattacieli, insegne e cartelloni pubblicitari in stile
art-decò.
Arrivati alla stazione però la poesia lascia il
posto alla sopravvivenza..
un pazzo si scaraventa sulla nostra batisfera, ma viene
ucciso da qualche altro pazzo. A darci i primi consigli
su come muoverci sarà una voce proveniente da una
vecchia radio che terremo con noi.
Principalmente Bioshock è uno sparatutto in soggettiva,
con un pizzico di elementi RPG nel potenziamento del nostro
personaggio e una manciata di situazioni tipicamente platform.
Non è un gioco di esplorazione, e questo è
un vero peccato: tiriamo fuori subito la prima pecca del
gioco, così via il dente via il dolore:
l’aspetto esplorativo è stato molto limitato.
Un po’ troppo lineare, poca
libertà di passare da un’ambientazione all’altra
della città. Certo ci
sono diverse stanze da esplorare e passaggi segreti (poco
segreti) ma il proseguo del gioco sarà sempre sullo
stesso binario. Peccato, perché una metropoli così
vasta sarebbe stata uno scenario ideale per un’impostazione
di gioco più esplorativa. Questa linearità
è un pò compensata dai diversi modi di affrontare
i nemici. Due tipologie di armi: classica, con armi da
fuoco e diversi tipi di proiettile per ognuna, e genetica,
che modica il nostro dna per farci avere poteri speciali
come lanciare fulmini dalle dita, palle di fuoco, sciami
di insetti ed altre ancora come la telecinesi (la mia
preferita). Le mutazioni genetiche le subiremo iniettandoci
in vena l’Adam, la droga responsabile della pazzia
degli abitanti di Rapture.
Inoltre, in aggiunta alle varie combinazioni di guerra
di cui sopra, anche un ambiente dinamico ci aiuterà
a trovare il modo più consono di affrontare i nemici.
Ad esempio potete utilizzare le torrette che sparano a
vista per programmarle contro gli avversari, o far combattere
tra di loro due tipologie di nemici, o ancora utilizzare
l’acqua a vostro favore, magari con una bella scarica
elettrica lanciata ai piedi del nemico a mollo. Forse
è un po’ facile il sistema di approvvigionamento
di armi e munizioni. Infatti non finirete mai disarmati
– a meno che non abbiate la frenesia omicida di
sparare a qualunque cosa si muova.
Una nota a parte la merita il grosso palombaro, simbolo
del gioco,
chiamato Big Daddy o anche buttafuori. Il suo scopo è
quello di aiutare le Sorelline, bambine clonate da una
dottoressa, a recuperare l’Adam dai corpi dei cadaveri.
I Big Daddy non vi attaccheranno se voi non
attaccherete loro o le Sorelline. Però anche avvicinarsi
armati alle
sorelline può suscitare l’ira dei bestioni,
che inizieranno a muggire e a
spintonarvi. Attaccare un Big Daddy è un’esperienza
abbastanza esaltante, assicuratevi però di avere
armi adatte e ben cariche.
La Sorellina, una volta morto il suo protettore, scapperà
terrorizzata e si rannicchierà se messa alle strette.
A voi la scelta se “prosciugarla”, ovvero
ucciderla impossessandovi del suo Adam, o “liberarla”,
cioè salvarle la vita e farla diventare umana.
Salvando loro la vita, ci viene assicurato dalla scienziata
clonatrice che avremo una grossa ricompensa.
Kit medici, munizioni e Adam li troverete anche nei distributori
automatici. Forse un po’ surreale, ma il distributore
è anche un pretesto per attivare un minigioco a
tempo, in cui dovrete deviare il corso di un fluido verso
un punto definito, e la ricompensa sarà il prodotto
che volete a prezzo ridotto o anche gratis. Il minigioco
non sempre è così facile, e la penalità
di un fallimento è un brusco calo dei vostri livelli
di vita/energia.
Graficamente il titolo sviluppato dalla Irrational
Games è un vero
spettacolo. Tutta l’ambientazione riecheggia degli
anni ’40, la luce artificiale è realistica
così come l’acqua, riprodotta fedelmente.
La scheda grafica della vostra Xbox 360 si fa finalmente
vedere: pareti
umide, legno bagnato, tende di velluto e tappezzeria scadente
sono texture eccellenti. Ho invece notato con disappunto
la fisica, poco credibile in parecchi casi. Ne cito alcuni.
In primis, perché il nostro avatar non viene mai
riflesso, neanche guardando su superfici riflettenti?
Perché i colpi di proiettile sui muri spariscono
se cambiate stanza e poi tornate?
E se colpite gli oggetti perché anziché
spaccarsi rimbalzano nella stanza tipo flipper?
Anche l’acqua che inonda alcune zone rimane sempre
dello stesso livello, togliendo pathos all’imminente
pericolo di inondazione.
Il sonoro è molto ben studiato. Gli effetti
sonori ormai non dovrebbero
più meritare ossequi nei giochi di ultima generazione,
eppure qui sono più belli del solito, come lo stillicidio
di acqua dal soffitto o i passi
pesanti di Big Daddy che si avvicina muggendo. Non c’è
un accompagnamento musicale, ma c’è musica
in alcune location del gioco perché trasmessa da
apparecchi radio.
Un’ultima, rapida nota a proposito del multiplayer:
non c’è.
Non chiedetemi perché, così non me lo sono
chiesto io.. so solo che Bioshock è un gioco molto
bello, e se avesse avuto un brutto sistema di multiplayer
avrebbe perso alcuni punti.
La longevità tiene alta la bandiera grazie
alla profondità del gioco, anche se viene attaccata
da più fronti.
L’assenza di multiplayer di cui sopra, il fatto
che si possa salvare in qualunque punto ed una manna di
munizioni forse un tantino esagerata.
In sostanza, Bioshock è un bel gioco perché
intrigante, graficamente su alti livelli con una location
molto originale, una città sommersa in cui
però avrebbe fatto piacere poter girovagare di
più. Invece ci si ritrova
in un percorso obbligato che però non mancherà
di stupirvi per la bellezza e per la varietà di
situazioni.
Concludendo, se iniziate a giocare a Bioshock starete
immersi nelle profondità oceaniche abbastanza a
lungo, prima di riemergere vittoriosi ma forse senza la
voglia di ricominciare.
Commento webmaster
No.. non ci credo solo 8.5 come voto finale..
Non ci siamo proprio :-), il titolo a mio avviso non deve
essere penalizzato solo per la mancanza del multiplayer.
Bioshock ha una trama originale, una grafica affascinante,
un ottimo sonoro, una giocabilità fantastica, ok
che a volte sembra di giocare in un flipper ed non si
ha la possibilità di scegliere il percorso, ma
dire che il percorso è lineare è troppo..
Lo sappiamo tutti che esce Halo 3, non facciamo lo sbaglio
di paragonare questo titolo ad Halo.
Bioshock va vissuto fino in fondo, con i suoi pro e contro,
ma alla fine..
Secondo il mio parere il gioco merita un bel 9.5...
Salvate le Sorelline, non siate cattivi.. |
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Votazione
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Grafica: 8.7
Sonoro: 9
Giocabilitá: 8.5
Longevitá: 7.5
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Graficamente è affascinante.
Vi sentirete immersi in tutti i
sensi nell’ambientazione
+ Finalmente una trama originale
+ Molta scelta su come affrontare
i nemici: 2 tipologie di armi combinabili
tra loro più un ambiente
dinamico
- Pecora nera:
- Poca libertà di esplorazione,
troppo lineare
- Longevità leggermente
intaccata (no multiplayer, salvataggi
infiniti e munizioni in abbondanza)
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