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Xbox 360 - F.E.A.R. 3
F.E.A.R. 3

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Produttore:
Warner Bros. Interactive Entertainment
Sviluppatore:
Day 1 Studios
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
First person shooter / horror
Giocatori:
1 - 4
PEGI:
18

Partiamo dal presupposto che ogni horror che si rispetti vanta almeno un paio di sequel, poi esaurite le idee si raschia il fondo del barile e si passa ai prequel, fatto anche il viaggio a ritroso si cambia completamente il punto di vista narrativo e sovente il remix in questione cambia genere e incurante di ciò che possono pensare gli ormai risicati fan, si trasforma in una baracconata comico/grottesca (jason x...freddy vs jason... per carità non fatemi andare avanti...) che riesce a far ridere solo grazie alla intrinseca mediocrità del prodotto... tutto il preambolo è ovviamente riferito alla cinematografia di genere, fortunatamente nel mondo videoludico i sequel, tranne in alcuni casi (resident evil 5, silent hill 4, silent hill home coming...e mi fermo qui...), riescono a migliorare le peculiarità già espresse nel capitolo precedente arricchendo il gameplay e la narrazione tutta con alcune trovate a volte geniali a volte semplicemente più funzionali (un esempio recente è dead space 2, ottimo sequel nulla da eccepire..). E qui entra in ballo il titolo che mi appresto ad analizzare, un esempio di seguito davvero encomiabile realizzando con cura e classe dai DAY 1 STUDIOS, un team che in passato ha realizzato buoni titoli (tra cui Fracture e i capitoli per XBOX di Mechassault e Mechassault 2 lone wolf..), ma che preso il testimone ceduto da Monolith, ha realizzato forse il miglior titolo della propria carriera, tanto valido sul piano ludico/narrativo da credere che siano loro gli ideatori del franchise! Di seguito i motivi per cui vale la pena provare P.A.U.R.A. Per la terza volta...

All'Alma de li...
Se stilassimo una classifica con i peggiori incubi di ogni videogiocatore appassionato di horror game, oltre ai classici Piramid Head (silent hill) Tyrant(RE) e Necromorfi (dead space), nella top 3 non potrebbe mancare la tenerissima ragazzina che ci fa tremare ad ogni sua apparizione negli adesso 3 giochi di cui è protagonista indiscussa... sto parlando ovviamente di Alma. Dal primo capitolo, la bambina rosso sangue è cresciuta.. parecchio.. ora per la gioia di tutti noi e persino incinta.. se avete presente cosa può fare lei immaginatevi la prole..a tentare di contrastarla tornano i personaggi che resero il primo F.E.A.R un titolo da tenere in assoluta considerazione, parlo naturalmente di “Point Man” e del suo “non esattamente eroe” fratello “Paxton Fettel”. Il gameplay si fregia di poter essere giocato con entrambi i personaggi sia in coop che in singolo, in questo caso però il fratello spiritico entrerà in gioco solo dopo aver terminato il livello con Point Man. Questa apparentemente banale soluzione di gameplay offre una prospettiva totalmente nuova nelle ormai assodate meccaniche di gioco di F.E.A.R. Il poteri acquisiti da Paxton Fettel gli permettono di intervenire sull'utilizzo delle armi altrui e nel contempo di prendere il possesso dei corpi dei soldati nemici che all'istante diventano marionette da utilizzare a suo vantaggio. Un idea non nuova (Geist per Game Cube è un titolo basato su questo tipo di meccaniche..) utilizzata però in modo soddisfacente e per di più introdotta in un titolo che all'apparenza pare un FPS convenzionale. Altra novità introdotta nel gameplay è una sorta di punteggio incrementabile grazie al completamento di alcune sfide presenti nel gioco, ciò che guadagneremo superando le sfide sarà “spendibile” per “upgradare” le caratteristiche dei nostri PG. Per certi versi la la struttura di questo meccanismo di cresita pare presa in prestito dai GDR, senza tuttavia raggiungere ne la complessità ne la completezza propria di questi titoli, dona al prodotto un qualcosa di particolare e a suo modo originale tanto da riuscire a crearsi una propria posizione nell'affollatissimo mondo degli FPS.

Di uomini, spettri, mostri e future madri di figli rabbiosi..
Come per i precedenti capitoli, il titolo prodotto da Warner Game (ormai titolare di alcuni tra i franchise più importanti anche in ambito videoludico..), offre un comparto tecnico di assoluto rispetto sia i modelli poligonali dei PG sia gli ambienti offrono una cura per i dettagli decisamente ragguardevole. Ottimi come sempre (in questo capitolo sicuramente si è raggiunto l'apice) i cromatismi scelti per rappresentare le scene, il senso di sporco e pericoloso è onnipresente e l'atmosfera tanto cara al precedente sviluppatore Monolith non viene mai tradita, anzi in molte situazioni è tanto rarefatta da far sussultare anche il più temerario tra i videogiocatori. Il titolo si fregia persino di una buona I.A. Il livello di sfida in single player è tutt'altro che casual, naturalmente senza mai essere frustrante, di fatto la curva di apprendimento non risulta mai particolarmente ripida, complice forse una certa linearità, che comunque non minimizza ne semplifica troppo una sceneggiatura si contorta ma in grado di coinvolgere nell'immediato.
Trama, ritmo, narrazione ed estetica sono ancora una volta integrati in modo eccellente, forse lo zampino di John Carpenter nella sceneggiatura del gioco (per i pochi di voi che non conoscono uno dei più grandi registi/autori indipendenti americani di sempre segnalo: la Cosa, Halloween, Christine la macchina infernale e naturalmente Distretto 13) ha aiutato il team a concretizzare le idee che servivano per creare il giusto feeling di cui la serie aveva bisogno per essere nuovamente competitiva.

Vamos a matar companeros...
Il titolo annovera anche una componente multiplayer non certo epocale ma comunque divertente. Tra le coop presenti il lavoro di DAY 1 STUDIOS offre una sorta di modalità non dissimile dall'orda già ammirata in gears of war 2, purtroppo però il livello di sfida in questo caso cala drasticamente causa l'incomprensibile “deficienza” artificiale di cui sono dotati i nostri avversari malgestiti dalla CPU.
Tra le modalità competitive è interessante notare la grossa enfasi dedicata ai poteri psichici in parte utilizzati nel single player nei panni di Paxton Fettel. Anche in F.3.A.R. è presente una sorta di deathmatch la dinamica però è piuttosto distante da quella a cui siamo abituati. Come nel single player saremo in grado di possedere umani per utilizzare le armi in loro possesso, scopo della possessione e cercare di uccidere tutti gli altri spettri che hanno già preso possesso di un corpo per rubare l'anima dell'avversario, vince chi allo scadere del tempo ha mantenuto il maggior numero di anime, impresa non certo facile perche l'accumulo crea delle defezioni nella resistenza del proprio avatar rendendoci più facili ad decesso... idea divertente e ben strutturata peccato per il limite di 4 giocatori contemporaneamente in sfida...

A botte di 3 alla volta...
Ormai come per il mondo del cinema, non si realizza nessun film/gioco se non si è preparati a realizzare una trilogia... fortunatamente come accennavo nell'introduzione nel mondo videoludico è più difficile imbattersi in ciofeche al 2° o 3° tentativo, F.3.A.R. è l'esempio più recente di un'opera in continua e costante evoluzione, non sarà il punto di volta degli FPS ma è sicuramente dotato di una sua personalità e di uno stile che va via via per affermarsi come esclusivo... a mio avviso un titolo adatto a chiunque cerchi emozioni forti senza perdere il gusto della fruizione dinamica.


Slide show
Recensione a cura di:
Toni Viceconti
Votazione
Grafica: 8
Sonoro: 8
Giocabilitá: 8.5
Longevitá: 7

Voto Finale
8

+ Punta di diamante:
+ Atmosfera eccellente
+ Meccaniche “doppie” intriganti e ottimamente differenziate
+ Trama articolata e godibile
+ Ancora una volta spaventa e coinvolge

- Pecora nera:
- Multiplayer non eccelso
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