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F.E.A.R. 3 |
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Produttore:
Warner Bros. Interactive Entertainment
Sviluppatore:
Day 1 Studios
Lingua:
Italiano
Versione:
Pal
Genere:
First person shooter / horror
Giocatori:
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Partiamo dal presupposto che ogni horror che si rispetti vanta almeno un paio
di sequel, poi esaurite le idee si raschia il fondo del barile e si passa ai prequel,
fatto anche il viaggio a ritroso si cambia completamente il punto di vista narrativo
e sovente il remix in questione cambia genere e incurante di ciò che possono
pensare gli ormai risicati fan, si trasforma in una baracconata comico/grottesca
(jason x...freddy vs jason... per carità non fatemi andare avanti...) che
riesce a far ridere solo grazie alla intrinseca mediocrità del prodotto...
tutto il preambolo è ovviamente riferito alla cinematografia di genere,
fortunatamente nel mondo videoludico i sequel, tranne in alcuni casi (resident
evil 5, silent hill 4, silent hill home coming...e mi fermo qui...), riescono
a migliorare le peculiarità già espresse nel capitolo precedente
arricchendo il gameplay e la narrazione tutta con alcune trovate a volte geniali
a volte semplicemente più funzionali (un esempio recente è dead
space 2, ottimo sequel nulla da eccepire..). E qui entra in ballo il titolo che
mi appresto ad analizzare, un esempio di seguito davvero encomiabile realizzando
con cura e classe dai DAY 1 STUDIOS, un team che in passato ha realizzato buoni
titoli (tra cui Fracture e i capitoli per XBOX di Mechassault e Mechassault 2
lone wolf..), ma che preso il testimone ceduto da Monolith, ha realizzato forse
il miglior titolo della propria carriera, tanto valido sul piano ludico/narrativo
da credere che siano loro gli ideatori del franchise! Di seguito i motivi per
cui vale la pena provare P.A.U.R.A. Per la terza volta...
All'Alma de li...
Se stilassimo una classifica con i peggiori incubi di ogni videogiocatore appassionato
di horror game, oltre ai classici Piramid Head (silent hill) Tyrant(RE) e Necromorfi
(dead space), nella top 3 non potrebbe mancare la tenerissima ragazzina che ci
fa tremare ad ogni sua apparizione negli adesso 3 giochi di cui è protagonista
indiscussa... sto parlando ovviamente di Alma. Dal primo capitolo, la bambina
rosso sangue è cresciuta.. parecchio.. ora per la gioia di tutti noi e
persino incinta.. se avete presente cosa può fare lei immaginatevi la prole..a
tentare di contrastarla tornano i personaggi che resero il primo F.E.A.R un titolo
da tenere in assoluta considerazione, parlo naturalmente di “Point Man”
e del suo “non esattamente eroe” fratello “Paxton Fettel”.
Il gameplay si fregia di poter essere giocato con entrambi i personaggi sia in
coop che in singolo, in questo caso però il fratello spiritico entrerà
in gioco solo dopo aver terminato il livello con Point Man. Questa apparentemente
banale soluzione di gameplay offre una prospettiva totalmente nuova nelle ormai
assodate meccaniche di gioco di F.E.A.R. Il poteri acquisiti da Paxton Fettel
gli permettono di intervenire sull'utilizzo delle armi altrui e nel contempo di
prendere il possesso dei corpi dei soldati nemici che all'istante diventano marionette
da utilizzare a suo vantaggio. Un idea non nuova (Geist per Game Cube è
un titolo basato su questo tipo di meccaniche..) utilizzata però in modo
soddisfacente e per di più introdotta in un titolo che all'apparenza pare
un FPS convenzionale. Altra novità introdotta nel gameplay è una
sorta di punteggio incrementabile grazie al completamento di alcune sfide presenti
nel gioco, ciò che guadagneremo superando le sfide sarà “spendibile”
per “upgradare” le caratteristiche dei nostri PG. Per certi versi
la la struttura di questo meccanismo di cresita pare presa in prestito dai GDR,
senza tuttavia raggiungere ne la complessità ne la completezza propria
di questi titoli, dona al prodotto un qualcosa di particolare e a suo modo originale
tanto da riuscire a crearsi una propria posizione nell'affollatissimo mondo degli
FPS.
Di uomini, spettri, mostri e future madri di figli rabbiosi..
Come per i precedenti capitoli, il titolo prodotto da Warner Game (ormai titolare
di alcuni tra i franchise più importanti anche in ambito videoludico..),
offre un comparto tecnico di assoluto rispetto sia i modelli poligonali dei PG
sia gli ambienti offrono una cura per i dettagli decisamente ragguardevole. Ottimi
come sempre (in questo capitolo sicuramente si è raggiunto l'apice) i cromatismi
scelti per rappresentare le scene, il senso di sporco e pericoloso è onnipresente
e l'atmosfera tanto cara al precedente sviluppatore Monolith non viene mai tradita,
anzi in molte situazioni è tanto rarefatta da far sussultare anche il più
temerario tra i videogiocatori. Il titolo si fregia persino di una buona I.A.
Il livello di sfida in single player è tutt'altro che casual, naturalmente
senza mai essere frustrante, di fatto la curva di apprendimento non risulta mai
particolarmente ripida, complice forse una certa linearità, che comunque
non minimizza ne semplifica troppo una sceneggiatura si contorta ma in grado di
coinvolgere nell'immediato.
Trama, ritmo, narrazione ed estetica sono ancora una volta integrati in modo
eccellente, forse lo zampino di John Carpenter nella sceneggiatura del gioco
(per i pochi di voi che non conoscono uno dei più grandi registi/autori
indipendenti americani di sempre segnalo: la Cosa, Halloween, Christine la macchina
infernale e naturalmente Distretto 13) ha aiutato il team a concretizzare le
idee che servivano per creare il giusto feeling di cui la serie aveva bisogno
per essere nuovamente competitiva.
Vamos a matar companeros...
Il titolo annovera anche una componente multiplayer non certo epocale ma comunque
divertente. Tra le coop presenti il lavoro di DAY 1 STUDIOS offre una sorta di
modalità non dissimile dall'orda già ammirata in gears of war 2,
purtroppo però il livello di sfida in questo caso cala drasticamente causa
l'incomprensibile “deficienza” artificiale di cui sono dotati i nostri
avversari malgestiti dalla CPU.
Tra le modalità competitive è interessante notare la grossa enfasi
dedicata ai poteri psichici in parte utilizzati nel single player nei panni
di Paxton Fettel. Anche in F.3.A.R. è presente una sorta di deathmatch
la dinamica però è piuttosto distante da quella a cui siamo abituati.
Come nel single player saremo in grado di possedere umani per utilizzare le
armi in loro possesso, scopo della possessione e cercare di uccidere tutti gli
altri spettri che hanno già preso possesso di un corpo per rubare l'anima
dell'avversario, vince chi allo scadere del tempo ha mantenuto il maggior numero
di anime, impresa non certo facile perche l'accumulo crea delle defezioni nella
resistenza del proprio avatar rendendoci più facili ad decesso... idea
divertente e ben strutturata peccato per il limite di 4 giocatori contemporaneamente
in sfida...
A botte di 3 alla volta...
Ormai come per il mondo del cinema, non si realizza nessun film/gioco se non si
è preparati a realizzare una trilogia... fortunatamente come accennavo
nell'introduzione nel mondo videoludico è più difficile imbattersi
in ciofeche al 2° o 3° tentativo, F.3.A.R. è l'esempio più
recente di un'opera in continua e costante evoluzione, non sarà il punto
di volta degli FPS ma è sicuramente dotato di una sua personalità
e di uno stile che va via via per affermarsi come esclusivo... a mio avviso un
titolo adatto a chiunque cerchi emozioni forti senza perdere il gusto della fruizione
dinamica.
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Votazione
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Grafica: 8
Sonoro: 8
Giocabilitá: 8.5
Longevitá: 7
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Voto Finale |
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+ Punta di diamante:
+ Atmosfera eccellente
+ Meccaniche “doppie”
intriganti e ottimamente differenziate
+ Trama articolata e godibile
+ Ancora una volta spaventa e
coinvolge
- Pecora nera:
- Multiplayer non eccelso
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