Ogni nazione occidentale che si rispetti ha
il suo parco di divertimenti nazionale, EuroDisney
in Francia, DisneyWorld negli USA, Krautolandia
in Germania (chiedo scusa agli amici teutoni
nda) e in Italia Gardaland, un parco in continua
evoluzione d’anno in anno che da sempre
stimola la fantasia di generazioni di bambini
(la mia è cresciuta guardando bim bum
bam ambientato proprio a gardaland nda).
Inizialmente la mascotte di Gardaland era
una specie di drago verde dal nome culinario,
Prezzemolo ma con gli anni si sono aggiunti
altri simpatici amici all’allegra combriccola,
un gabbiano, un panda e via dicendo, tutti
presenti nelle innumerevoli pubblicità.
Ora Gardaland decide di tenersi al passo con
i tempi e insieme al restyling della struttura
ha prodotto un videogioco, svillupato dalla
Prograph Research, il prodotto che vi andiamo
a descrivere nelle righe che seguono.
Cominciamo col dire che non vi svelerò
nulla della trama per un semplice motivo,
nemmeno sulla confezione troverete alcun accenno
alla trama.
Facendo affidamento sul nome del gioco, “una
giornata da incubo”, i programmatori
infatti vogliono intrigare il giocatore, e
devo dire che come trovata non è niente
male.
L’unica cosa che vi sveliamo e che è
un classico punta e clicca in 3D, dello stile
di Monkey Island per intenderci.
Graficamente il prodotto
è discreto, ben realizzato ma di sicuro
lontano da picchi d’eccellenza.
Gli sfondi sono veramente carini e ben realizzati,
con uno stile da cartone animato che si adatta
alla perfezione ai personaggi e al pubblico
tipo di un gioco come questo.
Le animazioni in 3D non impressionano certo
per bellezza o per mobilità.
Mi spiego meglio.
Le animazioni, tutte, anche quelle di Prezzemolo,
sono sufficienti anche se un po’ spigolose
e hanno un movimento un po’ troppo a
scatti, non il massimo della vita, a tratti
sembra di vedere la prima Lara Croft, solo
più lenta.
Non ci sono effetti grafici di sorta che meritino
una nota particolare.
Il Sonoro è decisamente
carino, le musiche molto fiabesche sono accennate,
discrete e non danno mai fastidio anzi immergono
il giocatore piacevolmente nel mondo di Tanaboo,
sottolineando perfettamente ogni momento di
gioco.
Degna di nota è la localizzazione in
italiano, i doppiatori fanno un ottimo lavoro
con le loro voci (personalmente mi fa impazzire
Pagui nda).
La Giocabilità è
quella tipica d’ogni gioco punta e clicca
anche se il tutto è stato a mio avviso
semplificato considerando il pubblico di riferimento
che sono i bambini non oltre i 14 anni anche
se la confezione recita “divertimento
assicurato per tutta la famiglia”.
Le azioni che potrete fare sono tre, osservare,
prendere e usare, avrete un inventario e sostanzialmente
girerete per risolvere il mistero che vi si
porrà.
È un po’ lento negli spostamenti,
questo va detto, ma è anche vero che
se questo può indisporre un giocatore
adolescente può essere didattico per
un giocatore più giovane e prepararlo
a giochi più impegnativi.
La Longevità è
buona anche se un adulto o comunque un giocatore
più smaliziato non ci metterà
molto a finirlo.
Se si tratta di un giocatore fanciullo invece
troverà il giusto grado di difficoltà
abbinato ad un giusto divertimento e ad un’atmosfera
fiabesca che cattura l’attenzione e
fa vivere momenti di puro svago.
Parlando di questo gioco bisogna comunque
partire da un preciso antefatto, e cioè
che questo è un gioco che rende appieno
solo se giocato da bambini fino a 12 anni,
non di più.
Certo, un padre può giocarci con il
figlio piccolo ma ci vuole comunque l’elemento
dell’entusiasmo che è necessario
a rendere valido un titolo che altrimenti
è solo discreto pur nella sua valida
realizzazione.
Date il gioco di Prezzemolo quindi ai bambini,
quelli che ancora ingenui si aprono al multicolore
e poliedrico mondo dei videogames, quelli
che ancora riescono a sognare un mondo ingenuo
e semplice come quello del topone verde, lasciate
gli altri giochi agli adulti.