Ragazzi come sono vecchio! Flipnic, nuovo titolo per
PS2, sviluppato da Sony Computer Entertainment
Giappone, mi ha fatto fare un tuffo nel passato,
quando ancora ci si infilava nei bar, a perdere
tempo a combattere contro la legge di gravità
e una pallina d’acciaio.
In realtà con i flipper classici questo
titolo ha ben poco a che fare, grazie soprattutto
all’inventiva dei grafici e degli autori,
che hanno slegato totalmente il gioco dallo
scatolone che di solito delimita il campo
d’azione.
Flipnic si caratterizza infatti per la tematizzazione
del gioco e l’articolazione dei livelli:
si comincia con Biology,
dove respingenti e levette si calano in un
mondo fatto di ricca vegetazione, cascate
d’acqua ippopotami e coccodrilli.
Si aggiungono le ambientazioni Metallurgy,
Optic e Geometry,
che declinano ulteriormente il tema, moltiplicando
livelli ed esperienza di gioco.
Ogni ambientazione è composta da diverse
plance nelle quali compiere missioni sempre
diverse alle quali si accede tramite rampe
articolatissime.
Sono dichiarati 50 campi di gioco e piu’
di 60 missioni diverse.
Il giocatore dovrà sbloccare l’accesso
ad alcune plance, la possibilità di
giocare in modalità Multi Ball o guadagnare
Extra Ball.
Esiste la modalità a due giocatori,
in pratica quattro mini-giochi specifici svincolati
da quello principale, per sfidarsi in una
gara a punti.
Grafica: La scelta di “ambientare”
il gioco regala complessi scenari, molto ricchi
e dettagliati.
Indubbiamente è stata elargita un’enorme
profusione di fantasia e creatività
ad ogni livello, ogni possibile variazione
sul tema del flipper è stata indagata,
e non si puo’ certo non apprezzare l’ottimo
lavoro e la gradevolezza dell’insieme.
Nota particolare, anzi, la dedichiamo al design
delle rampe, la loro intricata architettura
e alle animazioni che ne seguono il percorso.
Rimane però la sensazione di un’overdose,
di saturazione “grafica”,
che corre il rischio di snaturare l’anima
del gioco, che, non dimentichiamo, è
quella del flipper.
Non troppo felice l’idea di collocare
la comunicazione di bonus o simili, proprio
in mezzo alle levette, che finiscono per coprire
il già frenetico andamento della pallina.
Per chi, come me, ha passato giornate nei
bar a farsi i calli sui polpastrelli, un filo
di nostalgia lo assalirà.
Siamo di fronte ad un’ottima e divertente
interpretazione, una gioia per gli occhi in
taluni casi, ma spesso giochiamo ad un altro
gioco.
Apprezzabile il gusto retrò, omaggio
alla grafica classica dei Flipper, in occasione
delle animazioni di chiusura (Game Over) o
dello sblocco della modalità Extra
Ball - Multi Ball.
Giocabilità: Qui iniziano
i problemi.
Un flipper, per quanto si voglia adattarlo
e modernizzarlo, rimane comunque un gioco
di levette: mi ricordo quando ai tempi potevo
stoppare la pallina al volo o eseguire il
doppio colpo (lasciare che la palla colpisca
la levetta e solo dopo azionarla) ebbene tutto
cio’ ora è praticamente impossibile.
La risposta alla pressione del tasto sul controller
sembra ritardata di una frazione di secondo,
raramente si ha la sensazione di poter controllare
in modo preciso il colpo, quasi mai si resce
a dare un colpo secco alla pallina. Anche
la simulazione dinamica e della gravità
dei corpi, non sempre è corretta, anche
se, in questo caso, influiscono altri fattori
(quali ad esempio il ghiaccio o l’acqua)
a complicare, volutamente, la vita al giocatore.
Il controllo sui respingenti (i Bumper nel
gioco) non sopperisce alla bassa giocabilità
generale.
Sonoro: I Sound Effects non si distinguono
in particolar modo, forse con una grafica
così ci si poteva aspettare qualcosa
di più coinvolgente, mentre la musica
di sottofondo è puro accompagnamento.
Le istruzioni per il completamento delle missioni
sono date in modo verbale (e in inglese),
puo’ accadere di non afferrarle subito,
trovandosi ad agire a caso.
Longevità: Come già
detto, gli schemi sono molti e tante le missioni,
e sono sicuramente queste ciò che attrae
nel gioco più che la ricerca del record.
Personalmente la ripetizione dello stesso
schema, obbligata fino allo sblocco delle
successive, non dà molta soddisfazione,
oltretutto ci sono animazioni, corte è
vero ma non skippabili che appesantiscono
se viste dopo la terza volta.
In conclusione Flipnic non
gode di una ampia longevità, e non
cambia di molto la situazione la modalità
2 player.
Questa si riduce a quattro mini-giochi nei
quali i due contendenti cercheranno di fare
più punti nell’arco di 5 o minuti
al massimo.
In alcuni casi, scaduto il tempo si passa
bruscamente alla schermata precedente senza
avere neanche la possibilità di sapere
chi ha vinto. Insomma una modalità
che difficilmente appassionerà o inviterà
alla replica.