Un altro film sui Samurai. Un altro ritratto
di questa splendida civiltà.
Se deve essere incarnato dagli occhioni
falso-dolci di Tom Cruise, io mi auguro
che questo sia veramente "l'ultimo"
samurai, l'ultima banalizzazione di un'epopea
che merita di più.
L'eroe reduce dalla guerra civile Nathan
Algren (TOM CRUISE), uomo disilluso e alcolizzato,
viene convinto a suon di dollari ad addestrare
e guidare una nuova leva di soldati nipponici
contro i Samurai ribelli guidati dal carismatico
Katsumoto (KEN WATANABE).
Algren verrà catturato e fatto prigioniero
nel villaggio degli ultimi veri samurai,
dove imparerà le loro usanze, assorbirà
la loro cultura e sposerà la loro
causa nella guerra passando così
dall'altra parte della barricata.
Il regista Edward Zwick, che peraltro mi
aveva convinto in passato trattando ad arte
materiale storico in "Glory - uomini
di gloria" (film che lanciò
in maniera definitiva la stella Denzel Washington),
narra la vicenda in maniera piatta e convenzionale,
ci restituisce dei personaggi monodimensionali
e crea delle situazioni talmente prevedibili
che il lettore DVD lo potremmo spegnere
già dopo un quarto d'ora!
Chi verrà ucciso nel primo scontro?
Chiaramente il migliore amico di Algren,
nonché suo storico compagno d'arme:
l'ufficiale Zebulon Gant (BILLY CONNOLLY)…
non appena l'attore in questione entra in
scena si sa già che sarà anche
il primo a lasciarla!
Chi Algren abbatterà con un'inaspettata
reazione mentre è accerchiato dai
Samurai che hanno soverchiato il suo battaglione?
Sicuramente il marito di Taka (KOYUKI),
la donna che lo ospiterà nel villaggio
come prigioniero molto ben trattato…
e poi non volete che Algren salvi da un
agguato ninja il figlio della vedova in
questione?
Non volete che tra centinaia di Samurai
che cadono nello scontro finale abbattuti
dal fucile, dal mitragliatore, dall'obice,
sopravviva il solo Algren? Non volete che
sia lui a conferire l'onore della morte
all'amico Katsumoto? Non volete che questi
veda il fiore perfetto che cerca da una
vita proprio da sopra la spalla di algren
che lo sorregge morente?
E poi è naturale che un traditore
come Algren sia accolto a fine battaglia
nella sala del consiglio alla presenza dell'imperatore,
agghindato come un eroe, e parli in piena
libertà sventando i piani personali
del subdolo consigliere cancellando in un
attimo accordi presi tra due governi fino
a quel momento?
Insomma un disastro, un film senza pathos
che procede con una lentezza disarmante
verso un finale orribile, e di questo colpevolizzo
i tre sceneggiatori: Edward Zwick stesso,
Marshall Herskovitz e John Logan; Tom Cruise
palesa tutti i suoi limiti di attore (non
c'è sempre Spielberg a dirigerti,
vero Tom?)… nel marasma si salvano
le scenografie di Lilly Kilvert e gli splendidi
costumi di Ngila Dickson.
Perché, mi sono chiesto, finanziare
un progetto di questo tipo in un'epoca di
riletture geniali del genere.
Se vi piacciono il kimono e la katana lasciate
perdere questo titolo e andate a vedere
(o rivedere) l'ultimo Tarantino, Takeshi
Kitano, ma soprattutto Akira Kurosawa!
Ottimi gli extra e la qualità audio
video… peccato per la qualità
artisica del film!
INSERTI SPECIALI:
Commento del regista Edward Zwick
Hollywood e la storia
L'ultimo samurai
Tom Cruise: il percorso di un guerriero
Diario di produzione del regista Edward
Zwick
Realizzare un film epico: ne parlano Edward
zwick e tom Cruise
Questione di dettagli: la progettazione
grafica di Lilly Kilvert
La seta e la corazza: i costumi di Ngila
Dickson
L'addestramento dell'esercito imperiale
Da soldato a Samurai: le armi
Scene eliminate
Le prime in Giappone
Dvd-ROM: web link
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