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La Cosa

 

Nel paesaggio innevato dell'Antartico, un cane husky tenta una disperata fuga inseguito da un elicottero norvegese il cui equipaggio ha l'evidente intenzione di ucciderlo. Il cane si dirige verso una base americana dove uno degli occupanti (richiamato dal rumore degli spari) viene accidentalmente ferito da una pallottola. I suoi compagni sono costretti a uccidere un norvegese che, come impazzito, continua a sparare nonostante il cane sia pericolosamente vicino agli americani. Intanto l'elicottero salta in aria con tutti i suoi occupanti a causa dell'uso maldestro di una bomba a mano. L'animale viene accolto nel canile della base, ma nessun norvegese è sopravvissuto in modo da spiegare i motivi di questa persecuzione nei suoi confronti. Il pilota MacReady e il medico della base Cooper decidono, nonostante il maltempo, di recarsi in elicottero presso la base norvegese, ma giunti sul luogo trovano solo morte e distruzione, nonchè una sorta di sarcofago di ghiaccio vuoto. Inoltre si imbattono in una creatura congelata che pare la mostruosa fusione di due esseri umani. Mentre il dottor Cooper studia il macabro reperto trasportato alla base (insieme a materiale video e documenti vari), nel canile l'husky si trasforma in un mostro orribile e aggredisce gli altri cani. Grazie al video norvegese gli americani scoprono che si tratta di un alieno in grado di uccidere ogni essere vivente e di imitarne la struttura alla perfezione. A questo punto il sospetto si insinua all'interno della base: chiunque potrebbe essere l'alieno. Ad uno ad uno muoiono tutti, finchè in piena notte, all'esterno, dopo aver incendiato la base (la "cosa" può essere distrutta unicamente dal fuoco), gli unici due sopravvissuti MacReady e Childs non possono far altro che aspettare...
La Cosa” è uno di quei dvd che non dovrebbe mancare dallo scaffale di nessuna videoteca, poiché travalica i confini del fanta-horror per la sua innegabile bellezza e per la profondità delle sue implicazioni.

  

Il film è un remake de “La cosa da un altro mondo” di Hawks e Nyby, classico della fantascienza in bianco e nero del 1951. Carpenter si rifà maggiormente al racconto di partenza “Who goes there?” di Campbell e ne trae una pellicola che, a differenza del progenitore del '51, si rivela perfetta dal primo all'ultimo minuto.
Le implicazioni sono apocalittiche e la ricerca sul Male da parte del geniale John va a toccare l'umanità tutta, e se è vero che l'alieno si propaga come un contagioso virus attraverso il sangue (molti ci hanno letto una metafora dell'attualissimo AIDS), io preferisco leggere il tutto come la minaccia di un Male congenito, che fa parte del nostro dna, e a maggior ragione terribile in quanto forse incurabile. La grande forza del film deriva dalla tensione insopportabile che crea il sospetto aleggiante nel gruppo: se l'alieno può assumere le sembianze dell'organismo che va ad occupare, chiunque può essere il mostro, anche il più insospettabile miglior amico.
Una menzione di riguardo la merita il magnifico lavoro sugli effetti speciali compiuto da Rob Bottin, subentrato nel progetto con idee, inventiva e soluzioni da genio. Le sue creature non le dimentichi e il terrificante connubio testa-ragno rimane una delle invenzioni più raccapriccianti della storia dell'horror; a questo proposito è utile seguire il ricco documentario-intervista negli extra per rendersi conto delle capacità vere di Bottin e del servizio reso al film.
Il cast è ottimo e multirazziale proprio perché il Male non ha colore, razza, età: Il Male è l'Uomo. Kurt Russell è strepitoso e da vita al suo terzo personaggio mito con Carpenter che evidentemente lo sa valorizzare al meglio (MacReady è leggendario al pari di Jena Plissken e Jack Burton), ma Keith David, Richard Masur, A.Winford Brimley, Richard Dysart, Donald Moffat non sono da meno: tutti memorabili!
La fotografia di Dean Cundey è algida e perfetta nel rendere la glacialità dell' Antartico e delle relazioni interpersonali che nel film vengono progressivamente messe in crisi. Solo nel finale Russell e David si ritrovano superstiti, stremati e votati a una lenta ibernazione, ma se il mostro è morto non altrettanto lo è il sospetto, e gli sguardi e le poche battute che i due si scambiano lasciano intendere che i rapporti umani sono oramai compromessi per sempre.
Esisteva un finale più ottimista, con un MacReady salvo e certamente non contagiato, ma il terribile Carpenter giustamente ha optato per la soluzione apocalittica dove lo spettatore viene contagiato dal sospetto su chi dei due (o se tutti e due) sia l'organismo ospitante.
Buonissimi i contenuti speciali di quest'edizione, che prevede un lungo documentario sulla realizzazione con veramente tantissime interviste ad attori e troupe, un commento del regista e del protagonista, il dietro le quinte della produzione e gallerie fotografiche soprattutto delle splendide location, storyboard e primi schizzi sull'aspetto della Cosa, note di produzione, trailer originale, post produzione e filmografie varie.
Insomma un'edizione da custodire con grande cura e gelosia nell'attesa che John si svegli e realizzi il sequel che da sempre dichiara essere il suo e nostro sogno, al posto di perdersi in boiate quali gli ultimi Vampyres e Fantasmi da Marte.

   
Adriano    
 
   
 
  Titolo:
La Cosa

Sottotitoli: Francese, Inglese, Tedesco, Portoghese, Olandese, Svedese, Norvegese, Finlandese, Danese, Cecoslovacco.

Formato:
Wide Screen.

Regia:
John Carpenter.

Lingue:
Francese, Inglese, Italiano, Spagnolo, Polacco, Dolby Digital Stereo.

Cast:
Keith David, Kurt Russell.

Durata: 107''

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