John Nada, operaio disoccupato da poco trasferitosi a Los Angeles, trova lavoro in un cantiere edile, e grazie a Frank, un collega di colore, si sistema in una baraccopoli alla periferia della città. La sera la normale programmazione televisiva viene disturbata da una trasmissione pirata in cui un predicatore invita la gente alla ribellione nei confronti dell'"invasore", provocando forti emicranie negli spettatori.
Inoltre, nella chiesa vicina, John nota degli strani movimenti intorno a degli scatoloni dal contenuto misterioso. Dopo alcune ore un'inspiegabile repressione poliziesca colpisce con durezza la baraccopoli demolendola interamente. John riesce a fuggire, e il giorno dopo ritorna alla chiesa per curiosare sul contenuto degli scatoloni; perplesso scopre che si tratta di occhiali da sole apparentemente normali. Una volta inforcatone un paio, però, si trova ad osservare una realtà non comune: un mondo in bianco e nero, in cui i normali slogan pubblicitari celano messaggi subliminali invitanti all'obbedienza e alla sottomissione, e in cui alcune persone hanno l'aspetto di orribili scheletri. John capisce che si tratta di esseri non umani e decide di farsi giustizia da solo, anche perchè gli alieni si sono infiltrati persino tra le fila della polizia. Braccato, riesce a fuggire prendendo in ostaggio una donna (Holly), la quale finge di essere dalla sua parte ma alla prima occasione lo colpisce e chiama la polizia. Di nascosto John si incontra con Frank e con difficoltà lo convince ad inforcare gli occhiali.
I due decidono allora di unirsi ai ribelli, ma, durante una riunione clandestina, ancora una volta a sorpresa fanno irruzione i poliziotti. John e Frank, però, rubano uno strano oggetto, simile ad un orologio, che li teletrasporta nei sotterranei della città, dove gli alieni con flusso ininterrotto giungono sulla Terra o ripartono verso il loro pianeta. Scoperta la connivenza della classe dirigente umana con la civiltà aliena, i due si recano negli studi televisivi da cui parte il segnale in grado di mistificare la realtà, ma Holly li tradisce uccidendo Frank e cercando di eliminare anche John. L'uomo, comunque, si dimostra più veloce di lei riuscendo a distruggere il trasmettitore alieno in modo che la realtà sia visibile a tutti.
Il film prende spunto da "Eight O'Clock in the Morning", un racconto di Ray Nelson che Carpenter aveva letto su "The Magazine of Fantasy and SF" nel 1963.
E' un Carpenter al vetriolo quello di “Essi vivono”, fortemente critico verso un modello di società che giudica (anche letteralmente) “alieno”. Siamo agli antipodi rispetto all'ottimismo reaganiano, qui siamo in territorio di confine, le coordinate sono quelle degli emarginati, degli “uomini contro” che tanto piacciono al Nostro grande regista.
L'antieroe in questione si chiama John Nada, e come spesso accade nella poetica carpenteriana il nome è più di un appellativo, è vera e propria definizione di un concetto e di un modo di essere: “John” è il regista, ma è anche il nome più frequente nell'anagrafica statunitense, è l'uomo comune che più comune non si può, è tutti noi, ci rappresenta, è la massa senza nome che le corporation e la classe dirigente reputano “numeri”; “Nada” in spagnolo è nulla, niente, è la personificazione dell'individuo schiacciato e azzerato, del nuovo povero che non ha nulla se non la propria schiena da spezzare in lavori umili e pesanti, per l'appunto “alienanti”.
La nuova tappa nel viaggio all'interno del concetto di Male consiste nella comunicazione, nella manipolazione delle nostre menti operata dai mass media, colpevoli di atroci mistificazioni (la televisione su tutti!).
La disinformazione crea uno scollamento dalla realtà vera offuscando le capacità di giudizio.
Roddy Piper, ex wrestler di successo, si rivela perfettamente in parte e il regista lo omaggia regalandogli la scazzottata da strada a mani nude più lunga della storia del cinema…non è violenza gratuita, ma una perfetta indicazione di quanto sia difficile, estenuante e dolorosa la via che porta alla conoscenza.
Come sempre il senso della vista è il fulcro della poetica carpenteriana: il predicatore nero che conosce la realtà delle cose è totalmente cieco, e come un moderno vate sa leggere il presente e il futuro meglio di chi vede.
I ribelli per scoprire l'inganno si aiutano con delle lenti scure perché i loro occhi da soli non sono sufficienti.
Le musiche sono un perfetto accompagnamento alla vicenda e alle atmosfere create nel film: un blues metropolitano cadenzato e ostinato che trasmette disagio e profonda tristezza per lo stato delle cose.
Insomma un caposaldo della filmografia di Carpenter, assoluta pietra miliare che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che la fantascienza sa riflettere e far rifletter in maniera profonda e (come in questo caso) estrema e dolorosa.
Film di un'attualità sconcertante, “Essi vivono” andrebbe proiettato in tutte le scuole per far comprendere alle nuove generazioni quali siano le reali “voci contro”.
Tragica e totale l'assenza di extra dell'edizione dvd… un colpo al cuore per chi lo attendeva da anni! |
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