Ricordo ancora il bellissimo trailer che
anticipò l'uscita del terzo capitolo
della serie: la macchina da presa ruotava
intorno a un letto su cui una bimba angelica
giocava con il modellino della casa di Freddy,
la cui mano alla fine sbucava dal piccolo
tetto dello stesso modellino: fantastico!!!!
Fu uno dei trailer più belli della
storia per l'angoscia e il senso di minaccia
trasmessi dal movimento di macchina, dalla
musica in sottofondo, dalla consapevolezza
che Freddy sarebbe tornato più feroce
che mai… ma soprattutto fu una sequenza
creata ad hoc per la promozione del film
e non parte del film stesso, per cui solleticava
e incuriosiva ma genialmente non rivelava
nulla sulle modalità del ritorno
del mostro di Elm Street.
Era il 1987 e la mia adolescenza venne marchiata
dagli artigli di Freddy in maniera
indelebile grazie a questo capolavoro.
A mio parere un sequel può superare
l'originale solo se, prendendo come spunto
l'idea base, amplifica raggio d'azione e
ambizioni sfruttandone le più ricche
implicazioni.
In questo caso il regista Chuck Russell
e lo sceneggiatore Frank Darabont riuniscono
il classico gruppo di adolescenti minacciati
da Freddy negli incubi, ma permettono agli
stessi di contrastarlo nel suo stesso mondo…
e sì perché se è vero
che Krueger ha una sorta di onnipotenza
nella sua dimensione onirica, altrettanto
si potrebbe dire di ogni persona normale,
la quale nei propri sogni è in grado
di compiere azioni straordinarie.
L'allora ottimo Russell (ha diretto anche
"The Mask" prima di perdere
la testa con "L'eliminatore"
e "Il re scorpione") e
Darabont (che sarà regista di "Le
ali della libertà", "Il
miglio verde" e "Majestic")
sfruttano questo spunto per rendere più
spettacolare lo scontro tra i ragazzi e
il mostro, accorciando il gap che costringeva
Nancy Thompson (la protagonista del primo
capitolo) a trascinare Krueger nel mondo
reale per tentare di sconfiggerlo.
Ne esce un film meno cupo ma meglio costruito,
che cede qualcosa come atmosfere al primo
episodio, ma lo supera nel ritmo della narrazione,
nella definizione dei personaggi e nella
fantasia visionaria che popola i più
frequenti sconfinamenti nella dimensione
onirica.
Il parco personaggi è molto più
vario, troviamo chi nei sogni compie evoluzioni
da ginnasta, chi ha una forza disumana,
chi è un grande mago (un antesignano
di Harry Potter che fa una brutta fine!),
chi una dark lady spietata, chi ha una voce
potentissima mentre nella realtà
è muto.
Ma allo stesso modo Freddy personalizza
le proprie persecuzioni sublimando le paure
inconsce dei ragazzi: chi ha difficoltà
di relazione con l'altro sesso si trova
a dover affrontare un amplesso un po' "problematico",
una ex tossicodipendente fronteggia delle
siringhe al posto dei classici rasoi sui
guanti di Freddy, un abile costruttore di
marionette viene attaccato da una sua creazione
e diventa egli stesso una macabra marionetta
guidata dal demiurgo Krueger.
Anche Nancy (Heather Langenkamp), che nel
film riappare nei panni di un'affermata
psicologa che cerca di aiutare i ragazzi
grazie alla propria esperienza, si trova
di fronte il fantasma del padre defunto
(John Saxon).
I ragazzi sono tutti ricoverati in un ospedale
psichiatrico, dove si svolge gran parte
della vicenda, il che dona grande fascino
al film, e in un'ala chiusa dell'istituto
ci sarà anche la spiegazione della
malvagia genesi di Freddy Krueger.
Tra gli attori spiccano Patricia Arquette
("Una vita al massimo",
"Ed Wood", "Stigmate")
e Lawrence Fishburne (i tre "Matrix"),
oltre al solito gigione Robert Englund.
I Contenuti Speciali prevedono un documentario
sulla realizzazione con interviste (le più
interessanti quelle ai due cervelli Russell
e Darabont), la ormai classica opzione "salta
in un incubo", le biografie del
cast, un video musicale dei Dokken dal titolo
"Dream Warrior" e il succitato
trailer capolavoro. Ottimi audio e video.
Un film perfetto, che unisce paura e divertimento
e intrattiene con intelligenza, unico nel
suo genere, a mio parere il migliore della
saga.
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