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 Il seme della follia è Forma e Sostanza, Verità e Mistificazione, Realtà e Finzione, è il Cinema al massimo grado, allo stato puro, è l'Arte, è la conclusione della ricerca di uno studioso.
E' difficilissimo parlare a mente lucida del proprio film preferito, mi scuserete quindi se dimenticherò qualcosa di importante o se sarò lacunoso nella mia recensione di quest'opera d'arte.
Se avrete buon cuore e tempo e pazienza vi rimando alla lettura della seconda parte della mia tesi su Carpenter pubblicata accanto allo speciale.. in essa c'è tutto: la grandezza della pellicola e la maestosità delle sue riflessioni, il metacinema e il mio amore che traspare de ogni parola.
Ora, invece, mi risulta arduo concentrare questi lunghi ragionamenti in così breve spazio, ma farò del mio meglio.
Innanzitutto ho deciso di non svelare nulla della trama, è talmente ricca di sviluppi e colpi di scena che una mia anticipazione rovinerebbe la sorpresa di chi non l'ha visto (gli altri la trama la conoscono e sarebbe inutile ripeterla).
Fidatevi, correte a comprare il dvd a scatola chiusa: non conosco nessuno che se ne sia pentito!
Il film è a mio parere l'opera più compiuta del regista americano, summa di tutti gli orrori che invadono la sua mente e i nostri occhi. L'ambizione de Il seme della follia sta nel citare il cinema di Carpenter al gran completo e nello stesso tempo superarlo, il Nostro si raggiunge e si supera, da un paese crea un cosmo, da una cosmologia crea una filosofia.
La passione di Carpenter per la fisica quantistica e la relatività trova finalmente sbocco in un progetto compiuto e avvincente che trascina lo spettatore in uno sconvolgente viaggio ai confini della realtà.
Solo che la realtà non mostra i suoi limiti, le punte estreme, ma è essa stessa relativa, è falsa verità, vuota convenzione e anche mistificazione. Per la prima volta non solo all'interno dell'intreccio del film si crea un corto circuito tra verità e finzione, ma anche extradiegeticamente, coinvolgendo le convenzioni della narrazione per immagini e i sensi del fruitore di questa narrazione, il suo mondo, che poi è quello di tutti i giorni, quello che noi erroneamente reputiamo reale.
Carpenter si diverte a creare turbamenti e sensi di minaccia, a depistare e spiazzare, come nel fantastico finale (ne esiste uno più bello al cinema?), e si diverte a citare e citarsi: Distretto 13, La cosa, Halloween, The fog, Il villaggio dei dannati, Grano rosso sangue, Nightmare, il Clive Barker di Hellraiser e Cabal, Lovecraft e il Necronomicon, Philip K. Dick e Stephen King, la trilogia degli zombi di Romero ma anche La città verrà distrutta all'alba, ecc
L'atmosfera è carica di oscuri presagi, la tensione incredibile, la sensazione di non avere punti fermi, certezze di nessun tipo unica
non ho mai provato nulla di simile al cinema e questa sensazione non scema neanche dopo la centesima visione!
John Trent arricchisce la già ricca galleria di antieroi carpenteriani (un altro John), caustici, sicuri di sé e disincantati per ciò che concerne il mondo e la razza umana, ma anche questo personaggio come il film va oltre e ci mostra la faccia che gli eroi passati non ci hanno mai svelato.
Gran merito anche a chi ha lavorato al progetto, molti dei quali delle vecchie conoscenze di Carpenter: il direttore della fotografia Gary B.Kibbe, il montatore Edward A.Warschilka, gli effettisti della ILM, il fantastico sceneggiatore Michael De Luca, la splendida musica dello stesso John, e infine gli attori, uno strepitoso Sam Neill, Julie Carmen, Jurgen Prochnow, David Warner, Charlton Heston..
Il film si avvale di una buona edizione dvd per ciò che riguarda audio e video ma anche per i contenuti speciali: un bellissimo Making Of con immagini rubate dal set, interviste con il regista e gli attori principali e la biografia e filmografia degli stessi.
E' reale ciò che noi crediamo sia reale ...beh, di certezza ne ho solo una, Il seme della follia è il più bel film che io abbia mai visto!!!! |
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Adriano
