Notte di Halloween del 1963: in una piccola cittadina (Haddonfield, Illinois), Michael Myers, un ragazzino, uccide a coltellate la sorella maggiore dopo averla vista amoreggiare col suo ragazzo. Nel 1978, proprio alla vigilia di Ognissanti, l'ormai adulto Michael fugge dall'ospedale psichiatrico in cui era rimasto chiuso per quindici anni. Il dottor Loomis, che segue il suo caso, non può impedirne la fuga ma si adopera per ritrovarlo, conscio della pericolosità del soggetto: un uomo senza coscienza, il Male fatto persona. Michael è diretto ad Haddonfield, la sua città, e la notte di Halloween prende di mira un bambino (Tommy) e la sua babysitter (Laurie Strode), dopo aver brutalmente eliminato le sue due amiche Annie e Lynda coi rispettivi boyfriends. Pur avendo colpito mortalmente il nemico per ben due volte, Laurie se lo ritrova sempre davanti, finchè non interviene il dott. Loomis, sparandogli da distanza ravvicinata; Michael cade dal balcone del primo piano, ma quando Loomis si affaccia è già sparito.
“Halloween” è uno dei prodotti filmici indipendenti che più ha incassato in relazione al budget investito, ed ha incassato anche nei termini non scritti (peana della critica, giudizi entusiasti dell'ambiente) che fanno di un film un evento storico.
Da qui partirà la fama di Autore di John Carpenter, da qui prenderà le mosse la brillante carriera di Jamie Lee Curtis (una che avrebbe interpretato “Un pesce di nome Wanda” e “True Lies”), da qui nascerà una saga con protagonista la nuova icona horror Michael Myers.
Myers rappresenta il Male assoluto, puro, in tutte le sue forme o meglio ancora “senza forma” (ricordiamo che il suo soprannome originale è “The Shape”), ed è per questo suo carattere innovativo che squarcia lo schermo e sembra così particolarmente vicino allo spettatore.

Il Male è un ragazzino biondo dal viso purissimo e dallo sguardo inespressivo che ha appena massacrato a coltellate la sorella maggiore, il Male è una sagoma che ti osserva dietro la porta a vetri di una casa abbandonata, è un individuo che credi di aver scorto tra i filari di siepi o tra le lenzuola stese in giardino ma che un attimo dopo non c'è, è un'ombra che si staglia sulla parete della villa del vicino e ti fissa…è tutto questo, e tutto questo è Michael Myers.
“Halloween” con forza dirompente fa dilagare il male nella pacifica e routinaria provincia americana, solo il dottore che lo ha avuto in cura per anni riesce ad opporvisi, ma può solo ritardarne ancora di un po' l'avvento… il Male non muore mai e anche dopo aver ricevuto colpi di pistola a bruciapelo ed essere volato giù dal balcone egli si è rialzato ed è svanito.
La prova d'attore di Donald Pleasance nei panni del dottor Loomis è eccezionale, e il grande Donald accettò la parte con grande sorpresa di Carpenter, proprio perché Carpenter credeva tantissimo nel progetto.
Da antologia il primo piano sequenza con la macchina da presa guidata da Raymond Stella che, rappresentando la soggettiva dell'assassino, si intrufola nella villa dal retro, sale al primo piano e compie l'efferato delitto per poi riscendere e uscire dall'ingresso principale: grandissima tecnica che ha fatto scuola!
Appena i genitori di Michael gli tolgono la maschera, un dolly panoramica ad allargare fino ad inquadrare la casa, la strada e l'ambiente circostante: è il Male che, nel momento in cui crediamo di averlo afferrato o compreso o svelato, è già fuggito, si è già diffuso.
Insomma il film è una miniera di chicche, e va riscoperto e riguardato fino alla nausea poiché non ha perso nulla del suo fascino originale a quasi trent'anni dalla sua uscita.
Impressionante la fotografia del fido Dean Cundey, come sempre valore aggiunto alla pellicola.
Buone le rimasterizzazioni di audio e video e interessantissime le interviste a John Carpenter e a Jamie Lee Curtis, così come il backstage del film.
Sono presenti anche schede curiosità sul regista e gli attori principali.
Bentornati all'Ombra della Strega!!!!!!