Alle soglie degli anni '90 la criminalità
ha raggiunto un indice così elevato
(400%) da costringere le forze di polizia
alla creazione di un nuovo carcere di sicurezza,
l'intera isola di Manhattan: ponti minati,
elicotteri in continua perlustrazione, muri
di cinta invalicabili, e all'interno unicamente
la legge del più forte.
Nel 1997, in seguito al rapimento del presidente
degli Stati Uniti (Donald Pleasance) da
parte di un fronte di detenuti, l' ex pluridecorato
Jena Plissken (Kurt Russell nell'originale
"Snake Plissken"), condannato
per rapina, si trova costretto a mercanteggiare
il condono della pena in cambio della liberazione
dell'ostaggio entro 23 ore.
In caso di fallimento morirà a causa
di un'iniezione (avvenuta a sua insaputa)
di capsule esplosive nelle arterie, capsule
programmate per deflagrare allo scadere
del termine stabilito; solo il dottore,
a missione ultimata, potrà salvargli
la vita disattivando le cariche.
La liberazione del presidente va di pari
passo col recupero di un nastro dal contenuto
fondamentale per la risoluzione di un conflitto
USA-Russia-Cina, al cui vertice il premier
si stava recando.
E così Plissken plana in aliante
sul World Trade Center, e dopo vari spiacevoli
incontri (tra cui i "Croatoans",
pazzi cannibali che spuntano dalle fognature)
con l'aiuto di un tassista di nome Cabbie
(Ernest Borgnine), di Mente (Harry Dean
Stanton), un suo complice che in passato
lo aveva tradito, e della di lui compagna
Maggie (Adrienne Barbeau), scopre che il
presidente è nelle mani del Duca
(Isaac Hayes), l'uomo più potente
della città.
Grazie all'astuzia di Mente (il quale, braccio
destro del Duca, ne tradisce la fiducia
liberando l'ostaggio), al coraggio di Jena
e al taxi di Cabbie, i cinque si dirigono
verso il muro di cinta attraverso uno dei
ponti minati.
Ma una mina ferma la corsa del taxi uccidendo
sia Cabbie che Mente.
Maggie invece viene falciata dall'auto del
Duca lanciato all'inseguimento di Jena mentre
cerca di fermarne la corsa.
Il corpo a corpo finale tra i due è
risolto dal presidente, il quale, dopo aver
scalato il muro con un verricello, spara
al Duca permettendo la risalita di Jena.
L'eroe è salvo (il dottore disinnesca
le cariche appena in tempo), la pace no:
Jena, deluso dal cinismo del presidente
e di Hauck (Lee Van Cleef), responsabile
del carcere, distrugge il vero nastro mentre
quello consegnato al suo arrivo diffonde
il vivace boogie che Cabbie era solito ascoltare
nel suo taxi.
Il film è tratto da una storia dello
stesso Carpenter scritta nel 1975, un soggetto
ambientato nel futuro in uno scenario apocalittico,
fortemente polemico nei confronti della
società.
E' grazie a dei ritardi durante la preparazione
de "la Cosa" che abbiamo
potuto godere di questo assoluto capolavoro
datato 1981.
Alla scrittura ha contribuito in maniera
decisiva Nick Castle, costellando di caustiche
battute lo script e dotandolo di un umorismo
cinico laddove Carpenter (per sua stessa
ammissione) l'avrebbe reso troppo monocorde;
sono infatti di Castle alcune frecciate
di Jena ("fate un nuovo presidente")
e la trovata dello scambio di audiocassette.
Come senza dubbio contribuisce alla riuscita
finale l'interpretazione del grande Donald
Pleasance, il cui ridicolo presidente si
carica di quasi tutto l'umorismo presente
nel film, basta osservarlo legato a un trono
avvolto di bandiera statunitense con parruccone
biondo! (e vorrei ricordare Donald assistente
del mega capo in "Altrimenti ci
arrabbiamo"!!!)
Sono gli unici sorrisi in un film a tinte
fosche, dal quale l'umanità ne esce
malconcia: le cosiddette forze del Bene
sono rappresentate da un inumano e inetto
presidente e da anonimi soldati in divisa
capeggiati dal doppiogiochista Hauck, quelle
del Male da uno spettro vastissimo che va
dall'impietoso Duca ai pazzi del sottosuolo
passando da Romero, neovampiro assistente
del Duca stesso (così Carpenter,
amante delle citazioni, omaggia l'amico
regista de "la Notte dei morti viventi").
I più buoni vengono poi spazzati
via con maggior crudeltà dal destino,
vedi Cabbie e Maggie.
Non c'è spazio per alcun rapporto
umano che esuli da un interesse, e ancor
meno per il sentimento: Maggie, bella e
coraggiosa, si guadagna la stima di Jena
morendo nell'estremo tentativo di fermare
il Duca, una giovane ragazza bionda attratta
da Jena viene risucchiata nei sotterranei
e divorata dai pazzi.
Nel mezzo c'è lui, l'antieroe Jena
(personaggio pensato infatti per Clint Eastwood),
che non ha legami o cause, ma agisce d'impulso
e per salvare la pellaccia… è
l'unico vero vincitore in un mondo che si
dirige verso l'autodistruzione, uno dei
mille personaggi-contro, emarginati che
piacciono da impazzire a Carpenter e al
pubblico.
Il regista, che nel cinema è sempre
stato considerato ai margini (almeno fino
alla consacrazione ad autore sancita dai
"Cahiers du cinema"), ha
disegnato assieme a Kurt Russell un personaggio
mitico già dal look, con gli indimenticabili
stivaloni neri, la benda nera all'occhio
e la t-shirt attillata tanto per cambiare
nera.
In una scena iniziale si assisteva alla
cattura di Jena durante una rapina in banca,
ma Carpenter l'ha voluta tagliare poiché
confondeva le idee riguardo il successivo
svolgimento del film, creava per così
dire dei presupposti sbagliati.
La qualità video è buona,
il DVD fornisce un'immagine nitida anche
se un po' scura, ma questo fa parte del
fascino del film, ambientato tutto di notte
e quindi con maggiori difficoltà
per l'ottimo direttore della fotografia
Dean Cundey.
Il film è stato prodotto dalla AVCO
Embassy per la cifre di sette milioni
di dollari e girato ad Atlanta, San Ferdinando
Valley, Los Angeles, ma soprattutto a St.
Louis, che all'epoca era stata martoriata
da un gravissimo incendio e che quindi era
ottima quale set naturale per la devastata
New York di carpenteriana fantasia.
L'audio italiano purtroppo è un semplice
stereo 2.0.
Buono il documentario "Jena Plissken-
un uomo d'onore" anche se troppo
stringato in relazione all'importanza e
alla bellezza della pellicola.
Curiosità: l'inizio della
discesa agli inferi di Jena parte dal tetto
del World Trade Center, che oggi non esiste
più e che da un quid d'importanza
in più ad un film già fondamentale.
Altra curiosità: quanto ci
sembra obsoleta oggi l'audiocassetta?
Venti anni fa ad essa era affidata la salvezza
dell'umanità.
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