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DOOM 3


L’incubo è tornato.. più spaventoso che mai.

Doom III per Xbox si presenta con una veste grafica aggiornatissima e con una vastità delle ambientazioni che vi terrà impegnati per una ventina di ore circa.
Ma a dire il vero non si può parlare di una vera e propria rivoluzione, il gioco di per sé non apporta niente di nuovo rispetto agli sparatutto in soggettiva. Non cercate qui l’idea videoludica dell’anno. Cercate invece un gioco dedito al massacro, un gioco che vi faccia sobbalzare con una grafica oserei dire vicina al fotorealismo.. se cercate tutto questo probabilmente qui lo troverete.
Lasciate allora che vi accompagni in questa lunga discesa all’inferno. E preparatevi ad aver molta paura…

Partiamo dalla grafica. Superba. Per quanti di voi hanno adorato gli screenshot, beh, le animazioni sono molto meglio. La fluidità di movimento è realistica, riuscirete a vedere la muscolatura dei demoni e degli aborti che incontrerete quando essi si muoveranno ringhiando verso di voi, e la gestione dell’illuminazione si adegua perfettamente al gioco.
L’Intelligenza Artificiale delle creature rientra nella norma. Appena vi avvistano ringhiano, vi attaccano, vi inseguono.
Come affrontare tutto questo bestiario? L’armamento è molto ordinario. Anche troppo forse. Mitra, pistole, grantate, shot gun, lanciarazzi.
La sega elettrica forse è l’unica un può fuori dal gruppo. Ma perché non inserire una bella sparachiodi come in Quake? O una pistola antigravitazionale come in Half-Life 2, o uno spara mucche.. dopo tutto siamo nel ventiduesimo secolo!
Inoltre, avete anche una torcia utile ad illuminare le zone più scure (praticamente il 90% dei fondali). Utilizzando la torcia vi ritroverete però disarmati, e questa scelta un po’ anacronistica (perché io, soldato del futuro, non posso appiccicarmi la torcia sull’elmetto con del nastro adesivo?) si rivela importante ai fini delle sensazioni che proverete. Infatti la paura che questo gioco susciterà in voi si concentrerà principalmente su questo dilemma. Vado in giro disarmato, guardando bene tutto ciò che mi si para davanti, o cammino alla cieca, sparando a qualunque ombra o riflesso? Considerate inoltre che le munizioni sono molto limitate...

Ma perché, potreste chiedervi, mi ritrovo a sparare a orde di demoni?
Beh, incredibile, ma il gioco ha anche una trama!
Voi siete un marine inviato in una base su Marte gestita dalla United Aeropsace Corporation. La prima partita che farete sarà di esplorazione.
Vi ritroverete negli uffici pieni di gente di questa base, e gli impiegati quasi non vi degneranno, anzi sembreranno infastiditi dalla vostra presenza. D’altra parte loro lavorano, voi vagate senza una meta, origliate le conversazioni altrui e si suppone siate pure pagati per farlo..
Ma ecco che quando qualcosa va storto ai piani più bassi vi chiamano in causa.. e certo, siete l’ultimo gonzo arrivato e dovete pagar pegno..
Cosa troverete giù? Immagino che già sappiate che non dovrete scacciare i ratti dall’archivio. No no.. pare che alcuni scienziati abbiano accidentalmente aperto alcuni portali dimensionali verso mondi sconosciuti, e siano spariti chissà dove.

Che cosa manca a questo gioco per raggiungere la perfezione?
Le aree di gioco sono abbastanza differenti, anche se i livelli sono un tantino troppo lineari. Mi sarebbe piaciuto qualche area all’aperto, o comunque qualche stanza enorme, piuttosto che una serie continua di stanze e corridoi, stanze e corridoi.
L’emozione che vi accompagnerà i primi livelli lascerà spazio ad una certa prevedibilità. Entrate in una stanza con un angolo buio e potete già incominciare a sparare, sicuri che da quell’angolo uscirà qualche simpatica creatura. E saprete già che non dovrete voltare subito le spalle, contenti di averla appena uccisa. Infatti ne uscirà una seconda..
Le creature uccise si dissolvono per poi scomparire, avrebbero potuto far rimanere i corpi crivellati per aggiungere un pizzico di sadismo in più.
Inoltre per essere uno sparatutto votato all’azione pura con splatter e mostri, si dilunga un po’ troppo in certi elementi di plot narrativo.
Di tanto in tanto entrerete in possesso di e-mail e files audio che, come le tessere di un puzzle, vi faranno capire che cosa sia veramente successo.
Ma se non avrete voglia di leggervi tutte le mail.. beh dovrete farlo lo stesso, perché solo così si sbloccheranno porte e passaggi. Una costrizione un po’ noiosa di cui si poteva fare anche a meno.

L’audio vi renderà pienamente partecipi all’atmosfera del gioco, e contribuirà non poco a farvi venire i brividi. Musiche sinistre, grugniti e gemiti, tubature che soffiano e componenti che scricchiolano vi riempiranno di tensione.
Le esplosioni delle vostre armi vi libereranno da questa tensione, sarà una gioia sentire il vostro mitra che falcia l’ennesimo mostro o il delizioso boato della granata che spazza via quegli odiosi ragnetti dalla testa umana..

Doom III potrete giocarvelo Live anche con nuove mappe, mentre purtroppo offline rimane per un solo giocatore.
Forse uno split screen avrebbe appesantito il motore grafico a discapito della fluidità. In tal caso, beh, accontentiamoci di andarci da soli, all’inferno.



   
Faber Coaster    
 
   
   

  Prodotto
  Activision
  Sviluppatore
  Vicarious Visions
  Genere
  Sparatutto 3D
  Giocatori
  1 - 8
  Lingua 
  Italiano
  Votazione
   
  + Punta di diamante:
  - Ci stiamo avvicinando al fotorealismo!
  - Spengo la torcia o la tengo accesa ancora un po’? Paura..
  - Prima di arrivare alla fine passeranno le ore, i giorni..
  - Con un deca in più avrete anche Doom, Doom 2 più alcuni extra.
  - Pecora nera:
  - Un po’ troppa somiglianza tra un livello e l’altro.
  - L’idea di farci trovare tante mail e file audio rallenta l’azione.
  - Nessuna idea innovativa di base.
 
 
 

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