La Prima Grande Guerra non è mai
finita ed è già il 1964.
Un nuovo Gengis Khan guida
questa follia con l’intento di creare
un grande impero che si estende dall’Atlantico
a Vladivostok.
Voi incarnerete il tenente Anderson, facendo
parte delle forze della coalizione che vuole
fermare il Barone pazzo Ungenberg.
In parole meno pompose e ufficiali un altro
sparatutto in prima persona!
Nulla di nuovo per noi sotto questo pallido
sole, ma allora cosa dovrebbe spingerci
ad imbracciare le armi per affrontare un’altra
sporca guerra? Semplicemente il fatto che
senza di noi il conflitto non può
avere fine.
WWZ non cerca di rinnovare
o rivoluzionare un genere che oramai ha
praticamente detto tutto, ma vuole solo
offrire un FPS con un look diverso, ma che
rispetti i classici canoni del genere.
Avremo quindi una Santa Barbara di armi
da portarci dietro, quantità considerevoli
di nemici da abbattere, soldati alleati
che ci “aiutano”
(si fa per dire) facendo da scudo sotto
il fuoco nemico, postazioni fisse messe
li come bonus per tritare più carne
possibile e tutte quelle piccole cose che
a noi appassionati del genere piacciono
tanto (“…adesso guarda come
ti tiro giù il cecchino da quel campanile…”
BANG! “VISTO, VISTO!”).
Ma allora vi starete chiedendo cosa c’è
di originale in tutto questo? Nulla!
Ma è divertente lo stesso!
E poi mi ricorda il caro e vecchio QuakeII.
Graficamente il titolo
Rebellion si muove bene; non avrà
texture da capogiro o modelli realizzati
alla perfezione ma fa il suo dovere, permettendosi
il lusso di effetti speciali come quelli
delle bombe allucinogene o del riverbero
solare e per di più le animazioni
godono dei benefici del motion capture e
del ragdoll per la fisica.
Il comparto Sonoro passa
un po’ inosservato, anche se bisogna
riconoscergli una buona qualità,
non tanto per le voci o le armi (di media
fattura), quanto per gli effetti immersivi
delle esplosioni mentre siete in trincea.
Le musiche risultano invece completamente
anonime.
Da giocare è molto semplice e lineare,
merito anche della buona qualità
della mira automatica che aggancia il bersaglio
in modo efficace, mollandolo solo quando
ha esalato l’ultimo respiro.
I comandi sono i soliti, con le levette
analogiche impostate per muovere la mira
e per camminare e i pulsanti dorsali per
sparare cambiare armi e così via.
Le partite scorrono tranquille con una difficoltà
più o meno nella media, anche se
per un accanito giocatore di FPS risulta
ovvia la posizione di ogni soldato nemico.
Opinabili invece gli algoritmi che governano
le decisioni dei nemici (dicesi intelligenza
artificiale), in quanto mi è capitato
più volte (a livello principiante)
di trovarmi di fronte ad uno di questi,
senza che lui aprisse il fuoco per primo
(anche aspettando qualche secondo); fortunatamente
aumentando la durezza del gioco questi eventi
diventano decisamente rari.
La durata complessiva della modalità
single player non sembra superi le dieci
ore a livello normale, quindi gli hardcore
gamer considereranno questo gioco un’inutile
soprammobile in grado di intrattenerli solo
per poche ore. Come di consueto anche con
questo Warld War Zero è
possibile giocare in multiplayer (solo split-screen
niente on-line), ma questo non allunga di
molto la Longevita’,
soprattutto considerando che le mappe non
sono abbastanza grandi da offrire un minimo
di strategia.
Tirando le somme IronStorm:WWZ
ha diversi punti di forza come l’incredibile
atmosfera e l’immediatezza dei controlli,
ma anche una grossa lacuna: innovazione
zero.
Quindi un bel giochino, divertente, giocabile
ma che non lascia il segno.
Se siete in astinenza da gioco in soggettiva
apprezzerete questo videogame, ma se non
fate parte di questa schiera potreste comunque
apprezzarlo, per assaporare la sua incredibile
atmosfera.
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