“Il mondo animale si divide in due
categorie, prede e predatori. La razza umana
non ha mai avuto antagonisti validi in natura
ed ha sempre ricoperto il ruolo di predatore…
condizione che era destinata a cessare…
alcuni anni fa alcuni di loro hanno commesso
un errore… l’errore ha generato
la nemesi… un nuovo predatore che
vive per punire chi ha sbagliato, sbaglia
e sbaglierà… la giustizia da
sola non basta… occorrono metodi che
la feccia è in grado di capire…servono
punizioni…serve un punitore…servo
IO…”
Il monologo che avete appena letto è
una mia libera interpretazione del credo
del più scorretto e scomodo antieroe
che la Marvel abbia mai generato, temuto
ed odiato in egual misura dai supereroi
(il caro Spidey e DareDevil su tutti…)
e dai malviventi, sto parlando ovviamente
di Frank Castle alias the PUNISHER!!!
Come sapete è in corso da svariato
tempo una riabilitazione mediatica dei supereroi
a stelle e strisce; cinema, fumetti, videogiochi
e giocattoli sembrano nuovamente intrisi
della stessa euforia che imperversava a
cavallo tra gli anni 80 e gli anni 90, i
tizi in calzamaglia stanno vivendo una seconda
gioventù che sta fruttando svariati
milioni a più e più producer
(la Columbia-Sony con i due Spiderman con
la complicità della Activision per
i viggì dedicati, l’ Universal
Picture per Hulk, la 20th Century Fox per
i due XMEN e DareDevil etc etc…),
fenomeno che a quanto pare non accenna a
diminuire. La Marvel nella logica della
“riesumazione” alcuni anni fa
propose per il grande schermo anche il complesso
“The Punisher” con risultati
a dir poco sconcertanti (Dolph Lungred interpretava
la parte del protagonista…orribile
su tutti i fronti, una pietra miliare del
trash da NON rivalutare…). Compreso
l’errore, il progetto “pellicola”
per lo zio Frank rimase in un cassetto per
un po’ per poi essere di nuovo portato
sul grande schermo con un nuovo attore (Thomas
Bale anche lui non precisamente “adatto”
per interpretare F.C. ma decisamente meglio
di “io ti spiezzo in due”…)
una nuova sceneggiatura e un nuovo look
decisamente più cool…fortunatamente
il secondo “schioppo” non è
andato così male e alla THQ hanno
pensato “ce lo famo un videogioco?”
e viggì fu…
Preamboli a parte, non ci crederete, ma
questo titolo è il migliore esempio
di come si realizza un videogioco su licenza!!!
Un lavoro quasi encomiabile che non vedevo
dai tempi di Transformers…mano alle
armi ragazzi, ce da fare pulizia…
Attento a cadere a New York…nessuno
ti tenderà una mano
Il gioco inizia subito alla grande presentando
Frank in tutta la sua cattiveria con un
filmato davvero ben fatto. Da subito vengono
narrate le vicende che hanno portato il
protagonista a svolgere le sue principali
attività. Lo schermo tv viene invaso
da un’overdose di piombo e violenza
che avvolge il giocatore in un’atmosfera
rarefatta e malsana, ambiente che nello
scorrere degli eventi diventerà pressoché
famigliare grazie alla splendida caratterizzazione
del nostro alter ego. Vestire il lungo cappotto
di pelle e la maglia dal minaccioso teschio,
diventa da subito esaltante! Il coinvolgimento
emotivo non viene relegato a sporadici momenti
narrativi ma accompagna il giocatore per
tutto lo svolgersi dell’avventura
esattamente come accadeva in Max Payne,
del resto il gameplay non si discosta poi
molto dal capolavoro (aggettivo consono
al primo episodio di “faccetta buffa”)
Remedy, benché in definitiva aggiunga
qualcosa che lo rende ancora più
esaltante.
Fin dalla prima missione “tutorial”
calarsi nei panni del “giustiziere”
di hell’s kitchen è immediato
e coinvolgente, i controlli sono intuitivi
quanto basta per imparare a far massacri
in pochi minuti. L’arsenale si sblocca
lentamente ma inesorabilmente mettendovi
in condizione di dispensare dolore livello
dopo livello con devastazione esponenziale.
Le sparatorie si susseguono a ritmo serrato
esattamente come nel titolo Remedy, ma se
il caro Max non aveva altro tipo di interazione
che non fossero i proiettili, il duttile
Frank e in grado di interagire in svariati
modi con i propri oppositori.
Avvicinandovi ai vostri avversari appariranno
due icone con il tasto predisposto ad altrettanti
scopi: uccisione rapida, interrogatorio.
Questa seconda scelta vi da la possibilità
di estorcere nelle maniere più feroci
informazioni dai vostri nemici con diverse
tecniche “persuasive” finendo
poi per terminare la sua futile vita nel
modo più crudele che vi viene in
mente…una variante notevole che aggiunge
non poco spessore al gameplay. Nell’istante
in cui prendete un avversario potrete usarlo
anche come scudo umano o come ariete per
sfondare porte e finestre. Una parte di
sicuro interesse è il potenziamento
di alcune peculiarità di Frank, che
vanno dalla precisione di tiro alla maggior
capacità di danno inflitto, passando
per un upgrade della barra di energia e
della modalità “massacro”
(ce ne sono molte altre, tutte potenziabili
tramite i punti e le medaglie guadagnate
in ogni missione). Quest’ultima capacità
permette al nostro punitore di andare in
“Berserk”, lo schermo assume
tonalità in bianco e nero e il nostro
inizia a pugnalare a distanza tutte le cose
che respirano in quel frangente con un effetto
rallenty che tanto ricorda il bullet time.
Questa capacità viene gestita da
una seconda barra posta esattamente sotto
quella dell’energia e si ricarica
tramite le uccisioni, più feroci
siete più si ricarica velocemente.
Di notte la città si risveglia
e prende vita mostrandoci il suo vero volto…
Tecnicamente parlando il lavoro svolto dai
Volition vanta pregi e difetti, i primi
notevoli, i secondi ingenui. Il nostro “eroe”
si muove in modo dinamico su ambienti poligonali
decisamente solidi e ben concepiti. Il level
design è semplice ma realistico,
la base Havoc rende le collisioni credibili
e gestisce senza la minima esitazione un
buon numero di oggetti in movimento. Gli
unici difetti che mi sento di segnalare
sono la ripetitività nel design degli
avversari (a volte si differenziano solo
per il colore degli indumenti al contrario
di Frank che in questo titolo risulta ancora
più credibile della sua controparte
cinematografica, un deciso e marcato omaggio
alle ultime fasi del fumetto che ci sta
regalando in questi ultimi anni un punitore
eccellentemente noir…) e una scarsa
cura per le texture, che beninteso non sono
certo malfatte, ma rispetto al suo più
diretto concorrente (Max Payne…) risultano
un po’ monotone, colpa di alcune infelici
scelte cromatiche…o meglio monocromatiche…
D’altro “canto”
il sonoro la fa da padrone con musiche notevolmente
evocative e ottimamente realizzate. L’inquietudine
che generano certi paesaggi insieme alla
soundtrack è impareggiabile. Nota
eccellente per il doppiaggio, interamente
in italiano, di ottima fattura e carico
di quel pathos che credevo fosse dominio
del solo “massimo dolore”, almeno
per questo genere di giochi…
Ero pieno di piombo, ma sono ancora vivo…
quella feccia mi ha dato un motivo per continuare
ad esserlo…
Devo essere sincero, benché lo conosca
bene, non sono mai stato un grande fan del
fumetto, ma ne riconosco l’enorme
evoluzione intrapresa negli ultimi anni,
un balzo qualitativo sia nelle sceneggiature
sia nella cura estetica, miglioramenti che
hanno giovato non poco ad uno tra i più
famosi antieroi del comics… questo
gioco, nella sua onesta trasposizione videoludica,
ne è la diretta conseguenza…
Alcuni luoghi hanno bisogno di una pulita,
io ho bisogno di fare pratica… di
tiro (nd Frank Castle)
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