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The Bard’s Tale


Quali sono gli ideali che spingono un uomo ad intervenire nelle situazioni più tragiche? Quali sono le gesta che conferiranno il titolo di eroe?
Buona parte di voi penserà al coraggio, la determinazione, la sete di giustizia e infine la sconfitta dei malvagi… niente di più sbagliato!!!
In un mondo cattivo è inutile cercare di essere dei cavalieri retti e fieri, tanto vale prefiggersi scopi diversi, sicuramente meno nobili, ma indubbiamente più terreni, vale a dire sesso, birra e soldi a palate!!!
Questi sono i profondi propositi che animano il protagonista di questo nuovo action/gdr della neonata inXile enterteinment, softco inglese che sull’onda del sarcasmo e dell’ironia più feroce regala a questa era videoludica il personaggio dalla lingua più tagliente che si sia mai “sentita”, uno strepitoso esempio di strafottenza e sboronaggine che riesce a contendere lo scettro della “tamarria” persino a Joe (viewtiful joe…) e Dante (devil may cry) ma senza avere ne i superpoteri del primo ne la prestanza fisica del secondo, insomma un essere umano virtualmente comune che ha la capacità di incollarvi allo schermo solo per vedere quale sarà la prossima cavolata che farà, una cosa unica, perlomeno nei action/gdr occidentali… proprio così, un gioco che fa ridere, e non avete idea di quanto…

“beer, beer, beer, riddly beer, beer beer”
Fin da subito noterete delle somiglianze con i titoli sviluppati dallo Snowblind studio (non per niente “Dark Alliance” e Bard Tale condividono il medesimo motore grafico), ma se nei titoli su licenza D&D la camera era posizionata di ¾ dall’alto, in questa nuova avventura del bardo la stessa è posizionata esattamente allo zenit del protagonista creando, almeno inizialmente, una sensazione di vertigine e di inspiegabile occultamento del campo visivo, percezioni che pur non trovando soluzione lasciano tempo all’abitudine e al successivo accantonamento del problema. Nonostante i problemi di “gestione” il lavoro svolto è tutt’altro che disprezzabile.
Numerosi i dettagli delle locazioni e dei personaggi; sia nelle prime che nei secondi non vanificano minimamente la fluidità dell’insieme e l’animazione, quest’ultima mai intralciata da rallentamenti di sorta.
Le aree che faranno da sfondo alle nostre scorribande sono numerose e sufficientemente vaste per impegnarvi anche nell’esplorazione alla ricerca di tesori, oggetti e quant’altro abbia un minimo valore monetario.
Le differenze abissali con il resto degli action/gdr non sono di certo riscontrabili nelle meccaniche di gioco, bensì nella conduzione delle stesse e dei dialoghi che intoneremo con il resto degli abitanti delle isole Orkney. Potrete parlare con chi vi pare e per molti di loro potrete scegliere in che modo rispondere, in modo sarcastico (il nostro è davvero un simpatico bastardo…), o in modo garbato (non si sa mai chi potreste incontrare…).
La gestione dei dialoghi vi permette di avere sempre varianti diverse del tipo di informazioni che riceverete, alcuni occulteranno particolari sui luoghi da visitare semplicemente perché gli avete risposto in maniera antipatica. Inutile dire che questo tipo di soluzione ha offerto migliaia di spunti narrativi agli sceneggiatori che per tutta risposta a cotanta libertà hanno architettato sottotrame e situazioni che oscillano diabolicamente tra l’esilarante e l’assurdo…il bardo sarà in grado di decidere in qualsiasi momento che missione svolgere senza essere legato in alcun modo alla trama centrale, una libertà finora mai sperimentata in nessun altro titolo del genere.
La gestione dell’inventario e dell’incremento nostre capacità avviene come nella maggior parte dei titoli del genere, mediante una lenta ed remunerativa acquisizione di punti esperienza. Peculiarità principe del protagonista è l’evocazione di creature tramite le partiture che troverete nel corso del gioco. Tramite l’inventario selezionerete un brano che successivamente il bardo suonerà, la melodia farà scaturire dal nulla una (o più nel corso del gioco) creatura che vi aiuterà sia nei combattimenti sia negli enigmi.
Interessante la gestione degli “evocati” tramite la croce direzionale, un modo semplice per impartire ordini e comandare al meglio nelle fasi più concitate.
Per il resto che rimane differisce poco dai vari Baldur’s Gate, rimane di base un ammazzatutti con elementi gdr, ma con un protagonista finalmente “vivo” e talmente sgraziato e ruvido nei modi che potreste persino fargli il monumento…di personaggi il mondo dei viggì ne è pieno, ma così ben caratterizzati latitano da tanto tanto tempo…

Conludendo
Difetti a parte mancava da tempo un personaggio così ben fatto, lui da solo insieme alle sue incredibili figure di M…. valgono l’acquisto del gioco… nel marasma dei titoli dello stesso tipo si erge in maniera sicura è forte di una realizzazione tecnica non esente da difetti ma piacevole e da una caratterizzazione del protagonista talmente ben congegnata da annichilire totalmente i “vuoti” agglomerati di poligoni dei vari baldur’s gate e Champions of norrath!!!
Venite a conoscere questo bardo, avrete di che divertirvi… parecchio…



   
Toni    
 
   
 

  Prodotto
  Inxile Entertainment
  Sviluppatore
  Inxile Entertainment
  Genere
  Action - RPG
  Giocatori
  1
  Lingua 
  Inglese
  Votazione
   
  + Punta di diamante:
  - Personaggio dal carisma e dalla realizzazione inappuntabile.
  - Grafica pulita e colorata.
  - Musiche ben fatte.
  - Divertente come pochi.
  - Sceneggiatura e dialoghi da oscar( i doppiatori sono bravissimi).
  - Pecora nera:
  - Tutto in inglese...
  - Inquadratura inizialmente fastidiosa.
  - Poche magie, poche armi, poche variabili rispetto la concorrenza.
 
 
 

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