Lo scorso anno per i videogiocatori fans
delle avvenure intergalattiche create dal
regista George Lucas è stato un ottimo
periodo grazie all’uscita di “knights
of the old republic GDR”, considerato
da molti come videogame dell’anno.
Il gioco che ora vado ad esaminare ne è
il seguito.
I programmatori di Obsidian hanno raccolto
l’eredità dai creatori del
primo episodio.
Si tratta di un’eredità non
facile considerando la qualità ed
il successo del primo Kotor. A differenza
di altri sequel illustri, che hanno fallito
(vedi Devil May Cry II) i programmatori
di Obsidian hanno fatto un buon lavoro confezionando,
ad un anno di distanza, un ottimo titolo.
Il poco tempo a disposizione è stato
sfruttato al meglio da Obsidian per produrre
una storia avvincente.
Il comparto video, e la giocabilità
non presentano grosse novità rispetto
al primo episodio; questa scelta forse non
piacerà a chi si apettava un restyiling
grafico, ma senz’altro soddisferà
chi ha amato l’intricata trama e la
grande libertà decisionale del titolo
originale, che in questo seguito sono riproposte
anche più incisivamente.
L’impatto grafico non è
sensazionale; in verità poichè
questo è un gioco per x-box si poteva
fare meglio…
La sensazione è di trovarsi di fronte
a un gioco di prima generazione, con texture
un po’ scarne ed eccessive scalettature
prodotte da una poca cura nell’antialiasing;
definirei non convincenti anche le animazioni
dei personaggi.
Da segnalare anche un frame rate ballerino,
con numerosi elementi ed effetti che gravano
eccessivamente il motore grafico.
Di contro le ambientazioni sono evocative,
ricordano tutte le galassie della serie
cinematografica.
I fans saranno in definitiva soddisfatti
nonostante i difetti tecnici menzionati.
In questa produzione posso affermare che
la giocabilità rappresenta
una caratteristica convincente.
Pochè è un GDR assai vasto,
è importante avere a disposizione
un menù pratico e veloce.
In questo senso Obsidian ha colto nel segno,
mantenendo il sistema del prequel e riuscendo
a snellire il tutto attraverso l’inserimento
di una doppia configurazione per le armi.
A seconda della situazione potremmo premere
un solo tasto (x) e cambiare la tipologia
di armamento. Ancora, potremmo eliminare
dalla lunga distanza nemici con il blaster
per poi finire i superstiti con spade senza
eccessive perdite di tempo.
Anche la collaborazione con i componenti
del party è piuttosto pratica e veloce.
Potremmo definire tattiche e strategie per
affrontare gli scontri proposti senza grosse
perdite di tempo.
In definitiva direi che la giocabilità
proposta da Obsidian, oltre ad esaltare
i giocatori appassionati del genere GDR,
aiuterà anche i profani a giocare
con Kotor II in modo semplice.
Le musiche costituiscono una parte
molto curata del gioco; sono inserite sempre
molto opportunamente nei diversi momenti,
seguendo l’andamento dell’avvenutura
in maniera puntuale.
I personaggi sono ben doppiati; gli effetti
sonori storici della saga sono riproposti
in modo fedele.
Per un fan della serie il suono di due spade
laser che si incrociano è sempre
poetico.
Un GDR che si rispetti deve garantire al
giocatore una buona longevità.
Kotor II non tradisce le aspettative; la
possibilità di sviluppare il proprio
AVATAR sia a livello personale che nei rapporti
con gli altri personaggi è garanzia
di longevità.
Considerando che l’avventura principale
è libera da azioni predefinite (a
parte in un punto: “le miniere di
Pegasus”), la durata del gioco arriva
a 40-50 ore.
Altro fattore che accresce la longevità
è la possibilità di divenire
Jedi sia buono che oscuro: ciò spingerà
i giocatori a ripetere il gioco in entrambi
i ruoli.
Una produzione sicuramente riuscita,
peccato per la poca cura nella parte grafica.
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