Quando la situazione si fa troppo tesa e
la polizia non è più in grado
di tenere testa alle circostanze difficili,
sono i reparti speciali ad entrare in azioni,
i cosiddetti SWAT (acronimo di Special
Weapons And Tattics).
Loro sono gli uomini duri, quelli che si
calano dal tetto di un palazzo per mettere
in ginocchio un gruppo di terroristi, quelli
che sventano la rapina nella banca abbattendo
sia muri che malviventi come fossero birilli.
A loro disposizione solo le attrezzature
più avanzate e nel loro dna risiede
una capacità di coordinarsi in squadra
come fossero formiche. Sono quelli che a
colazione mangiano piombo e sputano proiettili,
quelli che al buio vedono meglio dei gatti.
Sono l’arma x delle forze dell’ordine.
Più di una volta sono stati protagonisti
dei mod di Half Life, Call of Duty, ed altri
illustri, ma tutte le volte che ci si gettava
nella mischia il gioco diventava sempre
e comunque un simpatico deathmatch, divertente
ed originale, o noioso e banale, ma pur
sempre uno scontro con meno elementi tattici
di quelli desiderati.
SWAT for a day...
Per una volta ho deciso che vi parlerò
prima del multiplayer online e poi
del gioco in singolo, questo perchè
mi sono intrippato un mondo con la modalità
co-op. Questa è una di quelle tipologie
di opzioni per il gioco in rete che normalmente
sono assenti negli FPS (ma questo non è
un vero fps! Poi vi spiego...) e che invece
spingono al massimo il fattore divertimento.
Immaginatevi la situazione: la squadra (di
cinque elementi) è riunita davanti
all’ingresso posteriore di un dragstore
dove è in corso una rapina, un giocatore
mira la porta e con il pulsante destro del
mouse ordina agli altri di controllare sotto
l’uscio con la fibra ottica. Uno di
questi risponde affermativamente e si china
vicino all’ingresso sbirciando all’interno
con il “terzo occhio”,
mentre altri due si dispongono ai lati in
copertura aspettando un responso dallo spione.
“Due sospetti. Uno armato sulla
sinistra e l’altro sulla destra.”
Insomma: Pim! Pum! Pam! Azione coordinata,
divertimento e....ed ancora divertimento!
L’organizzazione è il fulcro
del gioco e lo spirito di squadra guida
tutti i giocatori affinché si consolidi
l’affiatamento del team.
Qui non si tratta di fare secchi i cattivi
e salvare i buoni, ma di calarsi nella parte
di un agente dei reparti speciali e cercare
di non dispensare morte come ketchup sulle
patatine. Organizzarsi con gli altri SWAT-umani,
chattare e cercare di non uccidere nessuno.
Finire una missione al 100% dà
una soddisfazione indescrivibile, perchè
vorrà dire che tutti hanno collaborato
ad ogni singolo movimento del team.
Il net code poi funziona alla grande dando
una buona impressione di movimenti in tempo
reale (finora non mi è mai capitato
di morire perchè il ping è
troppo alto), anche perchè i nemici
essendo gestiti dall’IA risiedono
sul client.
Graficamente il titolo Sierra sfoggia
ambienti ricchi di dettagli ed alcuni effetti
grafici e di luce abbastanza piacevoli.
I modelli umani di terroristi, rapinatori
ed ostaggi avrebbero meritato maggiore attenzione
e più in generale le animazioni necessitavano
di qualche ritocco per risultare meno rigide.
Tutto sommato nulla di disprezzabile e anche
se i vostri occhi non lacrimeranno dalla
gioia, non vi sentirete neppure in diritto
di criticare il lavoro svolto per la realizzazione
video.
Ovviamente gli effetti sonori sono
una vera goduria per le orecchie.
Le urla concitate di poliziotti e criminali
quando ci si trova faccia a faccia fanno
eco hai migliori film d’azione. Le
voci si mischiano, con le forze dell’ordine
che intimano di gettare a terra le armi
e gli altri che non cedono imprecando contro
gli SWAT...Troppo bello!
Le fasi di briefing sono sottolineate dalle
chiamate al 911 o dal resoconto tattico
della situazione effettuato dal comandante.
Le musiche sono senza infamia e senza lode;
mettono in evidenza con toni via via diversi
la cadenza della situazione, integrandosi
abbastanza bene con lo stile poliziesco.
Poliziotti fuori dalla rete...
E’ innegabile che il gioco offra il
meglio di sé quando si collabora
con altri giocatori con tattiche improvvisate,
ma è altrettanto vero che off-line
non ci si stanca tanto in fretta. Le missioni
offrono una difficoltà crescente
ben calibrata. I primi passi li muoviamo
in ambienti di dimensioni ridotti e con
scarse possibilità per i malviventi,
avanzando invece ai livelli successivi la
sfida aumenta progressivamente con obbiettivi
vari e divertenti.
Il sistema di controllo vi permette di assegnare
un gran numero di ordini alla squadra utilizzando
il pulsante destro del mouse, oppure effettuare
l’operazione più immediata
con la barra spaziatrice. Tra le molteplici
opportunità di comando ve ne è
una per dividere il team in due gruppi permettendovi
di gestire azioni combinate in ambienti
diversi.
Questa caratteristica è aiutata dalla
presenza di uno schermino laterale che mostra
la visuale di un agente a nostra scelta,
e vi permette di dare ordini direttamente
a questo, anche se non si trova nel vostro
campo visivo.
La presenza di numerosi tasti per gestire
il gioco, rende azioni come questa, molto
difficili da gestire correttamente e non
di rado ci si trova a fare i conti con le
proprie dita che schiacciano il pulsante
sbagliato.
Non c’è alcun dubbio che Rainbow
Six abbia fatto scuola a questo SWAT, ma
qui la componente tattica è decisamente
più morbida ed in alcuni casi la
freddezza delle strategie lascia il posto
ad una ben più istintiva interpretazione
del gameplay, senza tradire comunque le
origini poliziesco/simulative del gioco.
Secondo i miei gusti di giocatore action,
questo titolo conquista a pieni voti il
merito di divertire senza deludere anche
i più incalliti fanatici degli shooter
in soggettiva; se poi avete un collegamento
a banda larga il divertimento si protrae
fino a notte fonda con sessioni online degne
del miglior FPS.
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