L’Italia terra di automobili e grandi
talenti! Ricordate i bellissimi Screamer e
seguiti?
Erano frutto delle ingegnose menti del team
Milanese Milestone, che da un pò
di tempo a questa parte è all’opera
per la preparazione di un gioco di macchine
decisamente ricco di spunti originali.
In un panorama ricco di titoli in cui si incassano
soldi da spendere in elaborazioni estreme
(NFSUnderground?), SCAR propone un
approccio innovativo al tema.
Quello che andiamo a modificare non sono paraurti,
alettoni, minigonne e cofani, ma sono i parametri
del pilota, che da pivello delle quattro ruote
si trasforma in asso del volante.
Questa è solo la prima delle novità
introdotta in una tipologia di giochi che
finora stava diventando stantia. La più
malata feature di SCAR è il Tiger effect,
infatti probabilmente alla guida della vostra
Alfa Romeo dev’esserci il “Principe
di Persia”, perchè attivando
questo “tigre coso” potrete
riavvolgere il tempo(!!!) e modificare all’occorrenza
un sorpasso andato male o una sbandata prima
del rush finale. Adesso però non fiondatevi
dal primo concessionario a chiedere se si
può installare anche sulla vostra Alfa147.
Comunque il primo impatto con il gioiellino
Milestone è simile a quello di Toca
Race Driver 2. La fiscità ed il peso
del veicolo si fanno sentire ad ogni interazione
con i pedali dell’acceleratore e del
freno e ad ogni curva intrapresa. Il risultato
è un modello di guida che denuncia
un’ottima digeribilità per ogni
palato, spingendo sul filo dell’equilibrio
tra simulazione e giocabilità pura
la percorrenza di ogni metro della pista.
Il comparto visivo è più che
discreto con modelli realizzati ottimamente
in tutti i loro particolari, dalla scocca
che si danneggia ad ogni impatto ai riflessi
sulla carrozzeria.
Le texture applicate ad alcuni fondali sono
ad una risoluzione un pò troppo bassa,
sfigurando nei confronti di altri dettagli
molto più curati (ad esempio il riverbero
sull’asfalto). Il mipmap posizionato
troppo vicino alla telecamera rende la cosmesi
lievemente datata.
L’IA mi è parsa decisamente curata,
con piloti gestiti dalla CPU che seguono traiettorie
personali e non il solito trenino dell’amore
del capolavoro Polyphoni.
Un’adeguata calibrazione del livello
di difficoltà (forse un pò troppo
blando, ma si tratta di opinioni personali)
potrebbe fare la differenza nei confronti
degli agguerriti detentori del trono automobilistico.
In attesa della versione definitiva possiamo
solo incrociare le dita, sperando che entro
il lancio sul mercato i piccoli bug che affliggono
la versione testata vengano risolti; in quel
caso potremo anche avere tra le mani un degno
rivale per il titolo Codemaster.