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Rogue Ops

L’originalità è il fattore che, in ogni campo della vita umana, determina il grado di successo di un’azione, potevano secondo voi i videogames sfuggire a questa realtà?
Ovviamente no, nonostante proprio i videogames siano tra i prodotti che più di tutti seguono l’onda del gioco del momento per vendere.
Alcuni anni fa (non chiedetemi quanti) la nascita delle moderne e potenti console diede l’opportunità ad alcuni brillanti programmatori di far nascere giochi complessi ed appassionanti che ricalcassero in modo REALISTICO i film di spionaggio o i libri sempre di questo genere che da decenni avevano successo tra il grande pubblico; ecco quindi nascere in primis Metal Gear Solid e tutta una serie di cloni più o meno validi che hanno creato un nuovo genere, amato o odiato che sia, lo stealth action.
Ma come dicevo all’inizio, si trattava d’anni fa.


Oggi Halifax ci presenta un gioco che non è brutto, non sfigura certamente, ma su cui bisognerebbe riflettere.
In questo caso non è la trama ad essere carente, in fondo il pretesto è ridicolo e scontato quando si parla di spionaggio, ma l’idea, la possibilità che un videogiocatori possa trovare piacere nel giocare un titolo come cento altri ce ne sono e per giunta realizzato molto meno accuratamente.
Ripeto il concetto secondo cui non era un titolo necessario, nonostante non si possa dire sia brutto.
La storia rispolvera la cara buona vecchia Unione Sovietica (eh già, i cari cattivi buoni di una volta).
Un gruppo criminale di generali ribelli sta cercando di rifondare l’URSS (fantapolitica al limite dell’assurdo) e per questo si affida ad atti terroristici. In uno di questi muore la famiglia del protagonista o meglio della protagonista, Nikki, la quale è quindi richiamata in servizio facendo leva sul sentimento di vendetta che costei nutre nei confronti dei terroristi.
Da qui parte la storia che vi condurrà in svariate location sparse qua e la per il mondo.


Graficamente il prodotto si attesta su livelli discreti e non sfigura in nessun momento del gioco, le animazioni sono molto fluide e particolareggiate e penso si possa dire che sono il fiore all’occhiello del comparto grafico.
Meno accattivanti ma comunque discrete le textures e la realizzazione degli sfondi, decisamente insufficienti i filmati introduttivi delle missioni (ho visto filmati più belli sulla sorellina minore della PS2, e non sto esagerando).
Non ci sono effetti grafici così perfetti da meritare la menzione d’onore, comunque tutte le varie esplosioni, effetti di fumo, e altre sciccherie varie funzionano molto bene.
Buttate un occhio alla bellezza dell’animazione quando farete le combo.


Il comparto Sonoro svolge appieno il suo lavoro, non tanto dal punto di vista delle musiche che sono di secondaria importanza in un gioco che richiede attenzione e concentrazione, quanto dal punto di vista degli effetti sonori durante la partita, molto belli e ben realizzati.


La Giocabilità è un film già visto.
Sfrutterete ogni singolo tasto del vostro pad, ma nonostante la quantità di comandi, lo splendido tutorial vi aiuterà alla grande nell’imparare come muoversi e anche durante il gioco tutte le azioni vi riusciranno naturali, un po’ più ostico da gestire il movimento della protagonista, ma anche qui con un minimo di pratica si risolvono tutti i problemi (ma fate molta attenzione alle parti di gioco più concitate).
Il meccanismo di gioco è ovvio, risolvere le missioni senza farsi scoprire o ammazzare.
Da questo punto di vista l’impegno non manca e sarete certamente aiutati dal poter ricominciare ogni volta che morite senza limiti di vite.
Non troverete particolari difficoltà nel gestire le missioni, se non usare la fantasia in qualche situazione particolare, inoltre l’AI dei nemici mi sembra proprio misera, anche ad un livello di difficoltà normale, pensate che riescono a mancarvi anche a meno di un metro di distanza, che nemmeno io che sono miope sbaglio.
Le telecamere sono ben gestite e non vi capiterà mai di trovarvi in panico per un’improvvisa cecità dovuta alla telecamera.


La Longevità è a mio modo di vedere il punto debole di questo gioco.
Lo finirete in fretta, troppo in fretta, anche ad un livello normale o difficile non impiegherete più di due settimane a finirlo e difficilmente lo riprenderete in mano, salvo a distanza di tempo.
Il fatto è che alcuni fattori quali la vita infinita, l’intelligenza artificiale che necessiterebbe dell’insegnante di sostegno, il poco coinvolgimento emotivo del giocatore per il quale il gioco diventa un puro esercizio stilistico, portano il videogiocatori a stancarsi in fretta e a non avere le motivazioni per riprendere il gioco da capo, la caratterizzazione dei personaggi gioca il suo ruolo con interpreti privi di reale spessore, abbastanza scontati.
Se anche volessimo salvare il gioco, non potremmo salvare le varie imperfezioni che fanno pensare ad un gioco nato per sfruttare un genere di moda, senza un reale progetto innovativo dietro.
Obietterete che è così da sempre e che non si possono pretendere giochi sempre originali, ma ultimamente credo si esageri in questo senso.
Ho volutamente tralasciato alcuni particolari, come l’armamento perché il genere stealth action si basa su alcuni capisaldi, tra cui armi tecnologiche che non avrebbe senso enumerare in questa sede, perché togliervi la sorpresa?
Pensavate forse che la nostra eroina combattesse armata di cerbottana?



Tirando le somme, per fare una critica finale e globale del gioco, ci troviamo di fronte ad un bel gioco tutto sommato, nulla d’eccezionale e con vistose pecche di lavoro ma comunque un gioco che per un paio di mesi può anche stare in classifica.
Dopo di allora non se ne parlerà più ma non finirà di certo sotto la gamba corta del tavolo.
Io l’ho provato, non mi è dispiaciuto ma non mi ha certo commosso per la sua bellezza, credo che se vorrò mai cimentarmi con un capolavoro del genere stealth andrò verso ben altri giochi.
Mi sento di consigliarlo come gioco didattico a chi per un qualsiasi motivo non sì è mai avvicinato ad un gioco stealth, salvo poi passare a qualcosa di più serio ed impegnativo, ma se per caso avete già giocato ad alcuni dei giochi storici, allora passate pure oltre.



   
Andrea    
 
   
         
       
     
         
 
 
  Prodotto
  Kemco
  Sviluppatore
  Bits Studios
  Genere
  Avventura
  Giocatori
  1
  Lingua 
  Italiano
  Votazione
   
  + Punta di diamante:
  - Nikki..
  - Semplice..
  - Didattico..
  - Stile Cinematografico.
  - Pecora nera:
  - Troppo semplice..

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