“Sò che non mi crederai, ma la storia che sto per raccontarti ha dell’incredibile, quindi mettiti comodo ed ascolta attentamente...”
“Tanto tempo fà, il Principe di Persia, per compiacere il Re, suo padre, si avventurò con una guarnigione nel castello del Maharaja di un’altra terra.
Li Rubò un’antica reliquia, chiamata il pugnale del tempo, e con grande meraviglia del genitore riportò alla luce un magico strumento: La clessidra dov’erano contenute le sabbie del tempo.
Il Gran Visir di quel Maharaja aveva aiutato il Principe a compiere il furto, perchè era avido di potere e non appena gli fu possibile, con l’inganno convinse il futuro Re di Persia ad utilizzare il Pugnale per liberare le Sabbie.”
“Grande fu il terrore di tutti, quando si rivelò il nefasto potere contenuto nella clessidra, poichè la magia contenuta in essa, trasformava in mostri tutti, tranne il possessore della Reliquia.”
“Ma non voglio annoiarvi troppo, quindi andrò subito al dunque...” (UN PROFONDO RESPIRO)“... Il coraggio del Principe fu grande e con immensi sacrifici riuscì a richiudere le Sabbie nel loro contenitore e con un ultimo sforzo tornò indietro nel tempo, uccise il visir ed evitò il nefasto accadere di quegli eventi...”
“Purtroppo l’eroe non sapeva che il suo atto non era passato inosservato, e che il “Dahaka”, il demone guardiano del tempo, reclamava la sua morte, perchè il principe era sfuggito al suo triste destino.”
“Fu così che, l’erede al trono di Persia intraprese un lungo viaggio alla ricerca dell’isola, dove in un’epoca remota furono create le Sabbie maledette e dove è possibile andare a ritroso nel tempo, così che lui potesse distruggerle e salvarsi la vita.”
“Purtroppo in cuor suo sapeva bene che nessun uomo può cambiare il suo destino...ma questa è un’altra storia”
E’ bello vestire per una volta ancora i panni del Principe, che l’anno scorso ci ha fatto attraversare luoghi da “Mille e una notte”, ma questa volta, abbandonati gli abiti regali, il protagonista ha assunto un’aria più dark e cattiva. Questo cambio di rotta nei costumi del personaggio principale è dovuto alla volontà del team Ubisoft Montreal di rendere il look complessivo più cupo. Per l’appunto non si tratta più della favola con eroe e principessa da salvare, ma di lotta per la sopravvivenza in un’isola/fortezza dall’architettura che ha ben poco dell’umano. Infatti si tratta del luogo dove furono create le Sabbie del Tempo, protetto da trappole mortali e decine di guardie sovrannaturali pronte a spedire il nostro darkettone sotto tre metri di terra.
I controlli del gioco hanno subito dei lievi cambiamenti, proprio per adattarsi alla nuova natura degli scontri, permettendo nuove peripezie altamente spettacolari ed utili ai fini pratici, eclissando, sotto questo punto di vista, il capitolo precedente. Vi sembrerà strano, ma riuscirete a fare con estrema naturalezza ogni sorta di attacco, saltando un nemico, rubando la spada ad un altro, e tagliando poi i due felloni esattamente a meta, con fiotti di sangue e sabbia (particellari) che si sollevano al cielo per la gioia degli amanti del gore.
Digressioni a parte, ritoccando lievemente le impostazioni di mouse e tastiera sono riuscito fin da subito a mettere a ferro e fuoco ogni disgraziato che mi capitava a tiro, e più ne erano più la cosa si faceva divertente. E già sotto quest’aspetto il nuovo Prince of Persia è veramente divertente.
Anche la GRAFICA svolge egregiamente il suo lavoro, senza incertezze (bè non proprio sempre, però, non ci si può affatto lamentare), così da regalare ai nostri occhi,scenari altamente evocativi ed ampie panoramiche, un pò come accadeva nel primissimo Tomb Raider (ve lo ricordate? Che bei tempi...) oppure in ICO per PS2.
Gli effetti di solarizzazione dovuto alle fonti di luce, le ombre dinamiche proiettate su tutte le superfici, le sfocature durante i repentini cambi di inquadratura, il tremolio dell’immagine in prossimità di fonti di calore e tanti altri effetti, come la distorsione quando si guarda attraverso l’acqua, rendono la scena sempre godibile. Questo è anche merito della telecamera, che riesce a riprendere in maniera ottimale il protagonista ed i suoi nemici, con rari cali della sua efficacia, solo quando i duelli si svolgono in locazioni ristrette e con troppi duellanti. In ogni caso, è sempre possibile gestire la posizione da cui riprendere lo scontro in maniera manuale.
Le movenze del principe sono di ottima fattura, come del resto lo erano nel primo capitolo, ma in più ci sono tutte le nuove animazioni di combattimento che esaltano la spettacolarità degli scontri e dell’interattività con il mondo circostante. L’aspetto solido dei livelli risulta tangibile, quando si fa sponda su un muro per lanciarsi all’attacco, o quando si corre su una parete per attaccarsi ad una fune.
Un mondo di roccia, pietre e mattoni, ma anche di drappi svolazzanti al vostro passaggio, di acqua che scorre e di vegetazione che si piega al vento. Bella e misteriosa l’isola del tempo, e anche se i miei gusti siano più orientati verso le favoleggianti locazioni del precedente capolavoro, non posso negare un’assoluta ammirazione per il lavoro svolto dai grafici e dai level designer.
Il discorso sull’AUDIO è strano, perchè sebbene tutto sia fatto ad arte, dal doppiaggio alle musiche, agli effetti sonori, ci sono dei dubbi che mi affliggono: i brani heavy metal, che ci martellano le orecchie durante le schermaglie ed in altri momenti in cui il Dahaka ci insegue, sono azzeccati, ma dopo un pò, iniziano a passare inosservati e quasi annoiano (sappiate che sono un metallaro convinto); in alcune cut-scene poi, ci sono dei cali di qualità, dovuti alla mancanza di sincronia tra l’audio ed il video; a voler essere pignoli, ritengo che i volumi tra i menu e la parte in game non siano perfettamente bilanciati.
Però, il lavoro svolto non è affatto malvagio ed il sonoro in Dolby Digital risuona perfettamente dalle cinque casse, facendovi provare un piccolo brivido lungo la schiena, ogni qual volta, superando una trappola, sentirete alle vostre spalle il rumore delle sue lame rotanti che vi mancano di un soffio.
In un mondo dei videogiochi, fatto da seguiti, si teme sempre il peggio quando un titolo di una certa caratura viene paragonato ad un discendente fresco fresco; fortunatamente sotto il profilo della GIOCABILITA’ POPSG esce a testa alta nel difficile compararsi al suo genitore. E’ vero che non si tratta di un concept originale, ma è altrettanto vero che tutti quanti volevamo ancora impersonare il Principe, e senza distaccarci troppo dalla meccanica del vecchio POP (corridoio, trappole, stanzone con congegni, mostri...) riesce a rinnovare quanto basta, ed implementare la formula originale nel modo migliore possibile, con un’ambientazione completamente modificata nello stile, e con marchingegni infernali, ancora più impressionanti nelle dimensioni e nel funzionamento. Per farlo durare più a lungo vi basterà non giocarci ad un livello inferiore al Normal e godrete veramente a pieno delle sue potenzialità ludiche.
I bonus da sbloccare sono parecchi (bozzetti originali, filmati ed altro), ma a prescindere da questo, la voglia di fare tutte quelle cose spettacolari, rivedere quei luoghi incantati e misteriosi, vi daranno la spinta ad affrontare tutta l’avventura anche una seconda volta dopo il fatidico “fine”.
Anche gli scontri con i mostri sono molto più divertenti del previsto, nonostante la ripetitività del rito, perchè il sistema di controllo vi lascia liberi di adottare qualsiasi tecnica, trasformando così POP sempre di più in uno stylish game, genere assente su Pc.
Insomma, dopo aver detto tutto questo, vi dico: Si! E’ una gran figata. Si combatte, si corre sulle pareti e si risolvono enigmi. Non raggiunge il nove solo per i piccoli difettucci a livello audio e per la profonda somiglianza a “Le Sabbie del Tempo”, ma se questo per voi non è un difetto, se ve ne fregate dei problemucci sopraccitati, aggiungete pure quello che manca, per metter sotto l’albero uno dei più bei giochi di questo Natale.
“...e così si conclude questa storia.
Ti è piaciuta?”. Ed il nipotino:“ Nonno, nonno. Chi era quello?”
“Lui era... IL PRINCIPE DEL METAL!”(Warrior Prayer-Manowar).
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