“-Mai lasciarti scoraggiare da un
errore.- Era solita dire mia nonna Anna,
-Sforzati di imparare da esso invece, e
compierai grandi cose-”... Cosi recita
il libro Blu scritto da Atrus, il caro amico
a cui avete deciso di prestare aiuto; una
frase che da sola è in grado di spiegare
cos’è un’avventura grafica.
Dopo undici anni siamo giunti al quarto
capitolo del capostipite di questo genere,
ed in quest’ultima incarnazione che
Myst giunge al culmine del suo splendore,
con innovazioni grafico/ludiche e “Rivelazioni”
che concludono una delle più affascinanti
saghe mai create.
La storia di “Revelation”
vi porta a Tomahana, ameno luogo dove Atrus,
ha iniziato una nuova vita con sua figlia
Yeesha e sua moglie Catherine, e dove voi
siete stati invitati ad aiutare il vostro
grande amico per risolvere un problema che
solo il giocatore potrà risolvere:
assicurarvi che Sirrus e Achenar, i figli
di Atrus, siano redenti e pronti ad abbandonare
le Ere prigione dov’erano stati esiliati.
Il gioco inizia con una stupenda scena in
full motion video dall’indubbia qualità,
dove computer grafica di altissimo livello
ed attori in carne ed ossa si mischiano
sul set virtuale del gioco.
Gli occhi stentano a credere che quello
che state vedendo sia frutto di fantasia
tanta è la bellezza dei paesaggi
creati dagli artisti di Cyan Worlds.
Il livello tecnico raggiunto dopo questi
anni di sviluppo mettono nuovamente una
netta distanza ai giochi tridimensionali
di ultima generazione, e non fanno rimpiangere
i poligoni a cui ci siamo abituati.
Il mondo di Myst è un perfetto connubio
di natura selvaggia e architettura aliena
come solo il film “La macchina
del tempo” ci aveva mostrato.
Ogni locazione che siamo portati a visitare
risulta viva ai nostri occhi e la sola possibilità
di muovere lo sguardo in ogni direzione
durante i FMV ci catapulta a nostra insaputa
direttamente a Tomahana e in tutte le varie
Ere. Detto questo eviterò di parlarvi
della storia in maniera approfondita per
non rovinarvi nessun elemento della trama,
ma mi concentrerò soprattutto sugli
elementi che lo rendono un vero capolavoro.
Considerato chiaro che la grafica è
su un livello superiore a qualsiasi altra
produzione (complimenti ad Ubisoft!) bisogna
anche dire che la colonna sonora sa rendere
l’atmosfera ancora più affascinante,
con brani altamente emotivi che perfettamente
si legano agli ambienti ed agli eventi che
si svolgono davanti ai nostri occhi.
Oltre alla musica di altissimo livello,
il comparto audio offre effetti sonori particolarmente
pregiati per i rumori dei macchinari ed
i vari effetti ambientali.
Un vero tocco di classe, è la possibilità
di picchiettare su ogni superficie, facendola
risuonare sotto le dita della nostra manina
virtuale (il puntatore del mouse) producendo
centinaia di suoni diversi per ogni elemento
tastato.
Il doppiaggio presenta dei picchi di interpretazione
assolutamente impareggiabili e dei momenti
un pò più blandi, con scarsa
ispirazione da parte degli interpreti, comunque
generalmente anche questa parte risulta
al di sopra della media.
Veniamo ora al cuore di ogni gioco: La GIOCABILITA’.
Myst da sempre è stato icona e metro
di paragone per tutte le avventure grafiche
da qui a un decennio fà, rappresentando
sempre il massimo esponente del genere grazie
ad un livello di difficoltà saggiamente
calibrato ed una qualità degli enigmi
superiore alla media.
In quest’ultimo capitolo si riconferma
il Re incontrastato, aggiungendo qualcosa
in più, per avvicinare a questa tipologia
di giochi anche i meno propensi a spremersi
le meningi.
L’innovazione di cui sto parlando
riguarda gli aiuti: la soluzione completa
del gioco è consultabile tramite
il menù di pausa.
Ovviamente per evitarne un abuso gli sviluppatori
hanno suddiviso la soluzione in piccoli
pezzetti, e li hanno resi man mano più
chiari chiedendo più volte l’aiuto
del computer.
In questo modo i suggerimenti iniziali potrebbero
fornire un valido sostegno per affrontare
gli enigmi che diventano via via più
difficili.
Altro elemento importante è il vostro
strumento d’interazione con il mondo.
Il puntatore ha la forma di una mano, ed
in base agli elementi con la quale può
interagire si adatta afferrando pagine di
libro da sfogliare e cassetti poligonali
da tirare, agguantando leve e maniglie con
cui azionare meccanismi o trasformandosi
in lente di ingrandimento per esaminare.
Tutto questo allo scopo di far fluire l’azione
in modo meno distaccata possibile.
La difficoltà dei vari puzzle non
è proprio adatta ai neofiti, ma il
sistema sopraccitato dei suggerimenti è
in grado di rendere il compito meno grave,
e permette di apprezzare quanto c’è
di bello nell’opera dei grafici.
La LONGEVITA’ ovviamente per
un avventura di questo genere è soggettiva,
perchè un mangia enigmi non faticherà
a finirlo, ma la voglia di visitare con
calma scenari maestosi vi tratterrà
a lungo nei mondi di Myst.
Assolutamente varrebbe per tutti la pena
di provare l’emozionante viaggio in
queste terre fantastiche e mi sento di consigliarlo
anche a chi non è del tutto avvezzo
a tenere il fucile al plasma nella fondina.
Un’avventura grafica meravigliosa
che conclude una bella storia.
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