Prima di snocciolarvi pregi e difetti del
presunto “Halo killer”
è giusto fare una premessa…
Esiste una parolina dietro la quale si nasconde
la peggiore delle situazioni che può
capitare ad un videogiocatore novizio che
si appresta a varcare la soglia del divertimento
elettronico… Hype!
Questo semplice ma infame termine è
un modo elegante per definire l’attesa
spasmodica di un gioco e la relativa emozione
di cui i giocatori sono vittime. Le softco
nel sviluppare un titolo e le società
nel produrlo sono i primi ad attuare questo
tragico inganno pubblicizzandone le presunte
meraviglie mesi prima della sua uscita e
quindi giù di foto (il più
delle volte ritoccate), gadget, filmati,
siti sibillini e notizie a più non
posso sulla immensa (?) bravura del team
di sviluppo… merchandising preconfezionato
pronto per portarvi al di fuori di ciò
che è veramente importante…
il VIDEOGIOCO stesso!!!
Questo è più o meno quello
che è successo per Killzone. Inutile
quantificare a quanto ammontano le ingenti
somme messe a disposizione da mamma Sony
per preparare al meglio l’avvento
del gioco sviluppato dai Guerrilla, un team
di sviluppo nuovo di zecca acquistato giusto
per l’occasione e pronti a rinunciare
alla loro vita sociale per confezionare
un ”Halo killer” creato
con l’intento di sbaragliare la concorrenza
di Master chief come sogna da tempo il colosso
giapponese… se avete colto le note
polemiche avrete già capito che l’obiettivo
è stato clamorosamente mancato, su
quasi tutti i parametri… ma fortunatamente
non tutto è da buttare, su alcune
parti eccelle e non poco..
C***o sono dappertutto… mirate
alla testa, alla testa!!!
Dopo i consueti titoli di testo parte un
filmato dalla qualità notevole che
ci racconta le premesse del conflitto presentandoci
i terribili Helghast, i nemici che saremo
chiamati a contrastare… loschi figuri
dall’aspetto marziale e opprimente
che ricorda (diciamo che è una citazione
voluta…)
non poco i nazisti… in ogni caso su
nessun intermezzo narrativo si può
obiettare, tutti di qualità davvero
alta… Da quello che si vedeva nelle
foto ovviamente ci si aspettava grandi cose
dall’engine messo in piedi dai Guerrilla…
aspettativa in parte ripagata in parte tradita…
Le parti migliori sono senza dubbio il character
design e il level design. Gli invasori di
Helghan sono davvero inquietanti, con i
loro occhi rossi, gli elmetti, le divise
scure e le maschere anti-gas vantano un
look sado-fetish di sicuro impatto, i nostri
invece sono normalissimi marines un po’
pompati ma neanche tanto…realistici
è il termine più appropriato.
Dei nostri protagonisti è pregevole
in particolare la caratterizzazione caratteriale
e le peculiarità che li contraddistinguono,
Luger è un cecchino crudele e silenzioso,
Rico è un lento ma potente uomo arsenale,
Hakha è un traditore helghast e come
tale leggermente più resistente al
fuoco dei comuni soldati ISA (alleanza strategica
interplanetaria…i buoni insomma!!)
e per ultimo, ma primo in ordine di utilizzo,
c’è Templar il classico normale
ed equilibrato soldato.
L’alternanza di questi quattro personaggi
offre soluzioni strategiche intriganti e
permette di affrontare i livelli in maniera
sempre diversa, un buon modo di creare varietà
in un genere sempre uguale a se stesso…un
altro pregio da confermare e che colpisce
particolarmente è la struttura poligonale
degli ambienti, discretamente ampi e molto
curati sotto il profilo strettamente architettonico.
Il risultato del lavoro svolto fa pensare
ad un impegno notevole sul concepimento
e la realizzazione di ciò che appare
su schermo… ogni palazzo, strada,
oggetto, veicolo vanta una costruzione talmente
precisa nei particolari da sembrare reale…
è esattamente questo il massimo pregio
di tutto il comparto tecnico, una struttura
poligonale atta a rappresentare al meglio
un conflitto bellico visivamente credibile
e realistico, dalle armi (credibili come
poche e numerosissime) alle animazioni (vedrete
i meticolosi movimenti nel cambiare il caricatore
in tutta la loro spettacolare fluidità!!)…tutto
qui?
No purtroppo… ora arrivano le note
dolenti… se non si può fare
a meno di elogiare la parte strettamente
strutturale degli ambienti bisogna sicuramente
dissentire su tutto ciò che concerne
le rifiniture estetiche, peculiarità
che il nostro occhio ora a 4 anni di Playstation2
(e 10 di PS1…) pretende… non
si può in alcun modo soprassedere
sulla presenza massiccia delle odiose scalettature
su ogni poligono in movimento su schermo,
fastidiose e davvero intollerabili esattamente
come il continuo pop-up di oggetti e compagni
(i nostri alleati sembrano dotati del comunicatore
di star-trek solo che qui non c’è
Kirk che dice “ci tiri su!”).
Altre note dolenti di questa sinfonia di
imprecisioni e pressappochismi è
la ormai consueta compenetrazione di poligoni,
in questo titolo più che mai presente,
e la scarsissima IA di avversari e compagni…
se il numero soverchiante dei primi sopperisce
alla loro stupidità nel caso dei
secondi la “deficienza artificiale”
è talmente marcata da portare i nostri
alleati esattamente sulla nostra linea di
tiro mentre stiamo cercando di mandare al
creatore questi neo-nazi spaziali…
imbarazzante… e pensare che l’IA
era stata spacciata come punto di forza…
“Paladini del sogno di Helghan,
oggi è il nostro grande giorno!!!!”
Con queste parole il capo degli Helghast
finisce la sua elegia delirante acclamato
da una folla in visibilio abbandonando lo
schermo con uno sguardo tutt’altro
che rassicurante… questo per ricordarvi
che parte della splendida caratterizzazione
dei personaggi è dovuta anche all’ottimo
doppiaggio nei filmati d’intermezzo
(in italiano ovviamente…) e al sonoro,
maestoso e mai invadente, idem gli effetti
davvero realistici e vari…tutto il
comparto sonoro è sorretto da un
surround ottimamente implementato…
su questo versante le critiche sono da ricercare
nella varietà di frasi che i vostri
compagni diranno in-game… un po’
poche le variabili ma meglio che niente…
Concludendo, la presunta “killer
application” del combo Sony/Guerrilla
non ha certo mantenuto le promesse che in
molti speravano, anzi in buona parte ha
tradito le aspettative per i problemi sopraccitati,
a mio avviso perde clamorosamente la sfida
contro tutti gli FPS “consolari”di
questa generazione, nemmeno contro il primo
Halo riesce ad emergere, il titolo Bungie
vantava (e vanta attualmente con lo splendido
seguito…) una libertà d’azione
e un dettaglio grafico impeccabile considerando
l’epoca in cui è uscito. Se
proprio bisogna trovare similitudini tra
i due titoli posso solo confermare che entrambi
riescono a creare un atmosfera estremamente
coinvolgente (nel caso di Killzone è
davvero azzeccato il filtro noise utilizzato
dai coders, rende tutto più sporco
e cupo come deve essere una guerra…),
in entrambi vivrete davvero la vicenda in
“prima persona”…
per il resto se non avessero gridato al
miracolo prima del tempo il gioco sarebbe
stato accolto in modo meno critico…
ha i suoi pregi e ha i suoi difetti questi
ultimi talmente scontati da sembrare legati
più all’ingenuità di
un team poco esperto che ai limiti sicuramente
aggirabili della macchina…
speriamo in bene per il suo sicuro seguito…
|
|
|