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Evany: La chiave per Mondi Sconosciuti


Credevate di non vederne più?
Oppure speravate che si fossero definitivamente estinte?
Invece no le Avventure Grafiche esistono ancora per la felicità dei nostalgici e l’infelicità più assoluta degli amanti dei giochi ad alto contenuto interattivo.
Capolavori come Myst, che ora giunge alla sua quarta incarnazione, sono ad anni luce di distanza da quello che vi presenterò oggi, tant’è che quest’opera della “Adventure Company” ci riporta al livello “Point & Click” ovvero punta e clicca di obosoleta scuola videoludica.

Ma veniamo alla storia del gioco... Voi siete Call esimio figlio di un leggendario eroe (Il protagonista del prequel) che grazie alla sua straordinaria abilità sventò una terrificante invasione da parte dell’impero galattico di turno, gli Ozgar nella fattispecie.
La gente di Evany , il nostro mondo natale, però è tutt’altro che gioiosa infatti giace in stato semi vegetativo... tutta la gente si muove come zombi senza cervello, praticamente Call è l’unico “Vivo” di Evany.
Un giorno appare questa donna Athera che cerca di avvisare Call di qualcosa poco prima che due loschi figuri la rapiscano lasciando il nostro eroe nelle famigerate braghe di tela… a qui ha inizio la nostra avventura sulle orme dell’impresa paterna…

La struttura prettamente ludica del gioco è piuttosto noiosa…
Gli enigmi non sono eccessivamente complicati da risolvere e, a parte qualche rara eccezione, si basano sul trovare oggetti da combinare ad altri per attivare marchingegni.
Infatti Evany non ha nessuna parte d’azione sembra nato e concepito per risolvere enigmi che come vi ho anticipato sono prettamente basati sugli oggetti da trovare.
Le eccezioni di cui vi ho fatta menzione sono perlopiù immagini o suoni da memorizzare... ma il punto chiave è che il giocatore deve capire che qualcosa di quello che ha visto o sta ascoltando non sia lì per caso ma per la trama videoludica.
Il gioco in summa risulta lento e noioso infatti dubito che lo rigiocherete una seconda volta dopo averlo terminato (Se avrete il coraggio di finirlo Nd. Sergio).

Ed ora veniamo al tasto dolente… la Grafica.
Se devo essere più che sincero, trattandosi di un avventura grafica, uno si aspetterebbe qualcosa di maestoso, in realtà , e ricordo a tutti che siamo nel 2004, la grafica mi sembra un po’ scarsina… La compressione video non è certamente eccelsa e le animazioni dei personaggi vanno praticamente in loop ovvero si ripetono ciclicamente riproponendo sempre le stesse espressioni in continuazione.
Le ambientazioni non sarebbero per nulla malvagie se curate meglio nel loro aspetto estetico.
Il menù d’ingresso, ebbene si qui mi sto accanendo, è veramente inguardabile ricordo titoli arcaici più curati in quest’aspetto.
L’unica cosa che salverei a livello grafico sono le animazioni di spostamento per esempio i vari ascensori etc.

Per quanto riguarda il comparto audio… beh devo dire che perlomeno qui si sono dati da fare abbastanza.
Le voci dei vari personaggi, Call compreso, sono espressive, visto che i volti non lo sono, in tutte le loro componenti e danno un’idea dello stato d’animo del personaggio.
Le musiche ambientali, che in questo particolare genere sono senz’altro vitali, sono ben calzanti per rendere l’atmosfera delle varie locazioni… tutto sommato in questa particolare sezione il nostro Evany eccelle senz’altro.

Tirando le somme questo titolo risulta già datato nonostante la sua relativamente giovane età.
Appartiene ad un genere morente che vede in Myst IV l’unico superstite eccellente.
Sinceramente, come ho già ampiamente espresso, il tutto mi risulta obsoleto e lento, forse anche in virtù della filosofia videoludica attuale, che da molta libertà d’azione ed interazione nel gioco.
Ed è proprio nell’assoluta mancanza interattiva che trovo il tallone d’Achille di questo titolo, volendo sorvolare sulla grafica ovviamente.
La Trama è piuttosto spoglia le comunicazioni con altri esseri sono ridotte all’essenziale.
Mi sento di consigliarlo solo ai nostalgici di vecchia scuola videoludica amanti delle riflessioni e dei lunghi tempi morti per risolvere enigmi impossibili…



   
Simone "j.wolf"    
 
   
 

  Prodotto
  Atari
  Sviluppatore
  DreamCatcher Interactive
  Genere
  Avventura
  Giocatori
  1
  Lingua 
  Italiano
  Votazione
   
  + Punta di diamante:
  - Doppiaggio espressivo.
  - Musiche ambientali coinvolgenti.
  - Pecora nera:
  - Grafica obsoleta.
  - Personaggi poco definiti e scarsi in numero.
  - Giocabilità e longevità inesistenti.
 
 
 

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