Chi ha detto che gli uomini non sanno
fare due cose contemporaneamente?
Guidare e sparare, questo è quello
che propone il nuovo gioco della Ubisoft.
Con 187 Ride Or Die avete a vostra disposizione
automobili e armi, e un’intera città
in cui scorrazzare.
Il gioco prevede le modalità storia
e scontro rapido, nonché un’opzione
multiplayer. Lo scontro rapido vi butterà
subito in un inseguimento in una circuito
random tra quelli che avrete sbloccato in
modalità storia.
Nella storia voi diventerete Buck, uno scagnozzo
di Dupree, il ras del quartiere. Poiché
il vostro boss “è stato sparato”
(perdonatemi l’espressione popolare)
voi siete stati incaricati di guadagnarvi
il rispetto della banda, e soprattutto,
diventare i signori della strada.
Ad ogni vostra vittoria vi verrà
narrata una parte della storia con dei filmati
molto belli. Purtroppo la trama non sarà
più profonda di una pozzanghera d’acqua
sporca sull’asfalto. Sembra che facciate
tutto in funzione del rispetto e della fama,
il vostro personaggio farà tutto
ciò che il pappone gli dirà
a testa bassa e l’onore tanto ambito
lo avrete sparando alle spalle dei vostri
avversari per arrivare primi. La legge del
più forte è questa?
Era meglio impostare la storia su un rapimento,
o con gare clandestine.. se qualcuno ricorda
Wrekless, punta di diamante dei primi anni
di vita della nostra cara Xbox, andare in
giro a speronare le altre macchine aveva
un dannato senso…la polizia dava la
caccia alla Yakuza, e la grafica era (ancora
oggi in parte) miracolosa. Ma non voglio
dilungarmi eccessivamente su questo aspetto,
che è piuttosto soggettivo.
Il gioco eccede un po’ in fantasia,
perché dietro una facciata di dura
realtà, atmosfere da Bronx e fratelli
di colore armati, vi fa trovare elementi
esagerati sui circuiti come bidoni esplosivi
ad ogni angolo, powerups di vario genere
e frecce direzionali illuminate come parte
dell’urbanistica. Un crossover un
po’ forzato che mi ha lasciato un
po’ stranito.
La grafica è abbastanza buona,
e vi avvolgerà nello scenario notturno
di una città illuminata da insegne
al neon e luci varie.
Le auto invece sono un po’ amorfe
e prive di dettagli. Sono disponibili molti
modelli, dalle sportive ai suv. Le esplosioni
sono ben fatte e l’auto si danneggia
visibilmente, e sia il pilota che il passeggero
hanno delle animazioni più che rispettabili.
Che non mi ha affatto convinto è
stata quella patina lucida presente su ogni
centimetro di asfalto. Un effetto “bagnato”
che poco si addice a delle strade grezze,
zozze e cattive che ci vogliono far credere.
Sembrano appena tirate a lucido, e il tutto
sembra così fuori luogo che vi sembrerà
di correre su strade di plastica.
Il gioco scorre fluidamente in tutta la
sua velocità, un buon framerate che
non fa trasparire alcun rallentamento.
Sempre per quello strano mix di realtà
e fantasia che vi dicevo prima, quando avrete
inflitto abbastanza colpi ad un’auto
e la farete esplodere questa non scomparirà
dalla corsa, ma sarà pronta ad inseguirvi
dopo pochi secondi. In sostanza, distruggere
i vostri nemici serve solo a rallentarli,
ma non li eliminerete mai.
Ogni volta che farete saltare in aria un
avversario la corsa si ferma per una ripresa
cinematografica alla “Burnout”
dell’auto che vola in aria ed esplode.
Ma alla lunga vi accorgerete che questi
filmati si contano sulla punta di una mano,
sono sempre gli stessi. Cambia il modello
dell’auto, ma non l’esplosione,
non importa se la colpirete con la pistola
o con un razzo.
La giocabilità è buona
anche se un po’ tirata.
I controlli sono ben assegnati, anche se
guidare e sparare, che è poi la struttura
principale di tutto il gioco, ha i suoi
limiti.
Il controller dell’Xbox viene impiegato
al meglio ma può non essere così
immediato usare 5 dita contemporaneamente,
ciascuna con un compito diverso.
Il multiplayer è interessante, infatti
oltre alla classica sfida testa a testa
potrete anche giocare in modalità
cooperativa, sarà poi disponibile
anche una modalità in cui sarete
uno contro tutti e un’altra ancora
in cui dovrete scappare dai “cops”.
L’intelligenza artificiale degli avversari
è nella norma. Non prenderanno di
mira solo voi ma si ostacoleranno anche
a vicenda. Niente di più, infatti
ogni pilota avrà lo stesso comportamento
dell’altro, saranno insomma un po’
tutti simili. Questo genera un senso di
prevedibilità che alla lunga potrà
stancare, merito anche del raggio verde…
eh sì, infatti quando appare un raggio
verde non vuol dire che il gioco vi sta
facendo vedere gli ufo, ma che siete sotto
tiro. Preparatevi dunque a schivare il colpo.
Questo aiuto vi faciliterà molto
le cose, forse anche troppo.
La colonna sonora mi ha profondamente
deluso. Da un gioco così mi aspettavo
belle canzoni hip hop, invece l’unica
canzone che si sente è quella del
menu delle opzioni, mentre per tutto il
gioco avrete una musica monotona che ricorda
le basi hip-hop delle tastiere di diversi
anni fa.
Il rumore dell’auto è decisamente
anonimo, mentre sono buoni i colpi di arma
da fuoco.
Tecnicamente i “fratelli”
della Ubisoft non hanno certo fatto un miracolo,
e pure l’idea stessa del gioco si
limita al guida e spara. Ma una sola idea
non rende un gioco migliore di altri, ce
ne vuole più di una e il tutto dev’essere
realizzato con cura, ci vuole una grafica
congeniale e anche la colonna sonora dev’essere
ben studiata, perché noi un gioco
lo vogliamo anche sentire. Invece 187 Ride
Or Die ha le ruote un po’ troppo lisce
e manca un po’ di aderenza.
Intendiamoci, non si tratta di un brutto
gioco, ma fatica a raggiungere la sufficienza
in quanto non ha niente di più rispetto
ad altri prodotti del genere, e quello che
ha non convince troppo.
|
|
|